Home > Dopo la Diaspora… Un grazie da tutti noi

Diaspora degli artisti in guerra. Il programma si chiude con un partecipatissimo incontro con Aleksandr Sokurov

«Quello che state per vedere – ha detto Aleksandr Sokurov, presentando il suo film Fairytale, in chiusura della tre giorni di Diaspora degli artisti in guerra – è il risultato di una ricerca su quanto di nuovo e mai fatto prima è stato fatto nel campo del linguaggio cinematografico. Abbiamo addirittura creato dei nuovi software per generare le immagini

Diaspora degli artisti in guerra. Tra gli incontri del 21 giugno, i registi Yervant Gianikian, Dieudo Hamadi e Jasmilla Zbanic

Nella giornata di chiusura della Diaspora degli artisti in guerra, al Centro Sperimentale di Cinematografia, Yervant Gianikian ha presentato i suoi lavori Prigionieri della guerra e Oh! uomo, realizzati con la moglie Angela Ricci Lucchi. Nel primo, le “scritture di guerra”, diari e lettere di soldati vengono raccontati dalle immagini. Un film sulla Grande Guerra,

Diaspora degli artisti in guerra. Tra gli incontri del 21 giugno quelli con i registi Mohamed Kordofani, Sahara Karimi e Ariel Nasr

Incontro con Mohamed Kordofani «È un onore presentare il mio film di fronte a tanti studenti: siete fortunati ad avere chi permetta l’organizzazione di eventi del genere” – ha esordito il regista sudanese Mohamed Kordofani alla presentazione di Goodbye Julia nell’ambito della Diaspora degli artisti in guerra al Centro Sperimentale di Cinematografia. La scelta del

Diaspora degli artisti in guerra. La giornata del 21 giugno cominci con incontri con lo sceneggiatore israeliano Hagai Levi e con il regista iraniano Ali Asgari

Incontro con Hagai Levi Ospite di un incontro alla Diaspora degli artisti in guerra è stato Hagai Levi, regista, sceneggiatore, produttore televisivo e critico. Grazie ai suoi testi, in grado di parlare a tutte le generazioni e tipologie di pubblico, è noto per aver creato le serie televisive In Treatment, The Affair e il riadattamento di Scene da un matrimonio, per

Annecy 2024: ancora un premio per The Meatseller dell’ex-allieva Margherita Giusti

Annecy 2024

Anche il festival più ambito dagli animatori di tutto il mondo, Annecy 2024, premia Margherita Giusti e tutto il team di ex allieve che lo ha realizzato, assegnando al documentario animato “The Meatseller” il Premio Speciale “Ville d’Annecy”.

Diaspora degli artisti in guerra. Tra gli incontri del 20 giugno le registe Francesca Mannocchi e Costanza Quatriglio

Il programma del 20 giugno ha presentato i film, Isis Tomorrow di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, e Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio. «Sarà in grado l’Iraq di accettare i figli dell’Isis come propri figli, di perdonare le loro madri, di riconciliare le anime del paese?” È la domanda che anima il film di

Diaspora degli artisti in guerra. Il 20 giugno, tra i registi invitati dal CSC, Giacomo Abruzzese, con il cortometraggio Archipel e il lungo Disco Boy, ed Elda Ferri, per parlare de I bambini di Gaza di Loris Lai

Il 20 giugno, tra i registi invitati a Diapora degli artisti in guerra dal Centro Sperimentale di Cinematografia, Giacomo Abruzzese, con il cortometraggio Archipel e il lungo Disco Boy, ed Elda Ferri, per parlare de I bambini di Gaza di Loris Lai.Giacomo Abbruzzese, a proposito del suo Archipel, girato tra Palestina e Israele.: «Cos’è l’occupazione e cos’è

Diaspora degli artisti in guerra. Tra gli incontri del 20 giugno la straordinaria testimonianza di Rami Elhman, ebreo, e Bassam Aramin, arabo

Rami Elhman e Bassam Aramin, ebreo l’uno, arabo l’altro, hanno entrambi perso una figlia negli attentati dell’altra parte. All’indicibile dolore hanno reagito rifiutando l’idea della vendetta, dell’odio. Si sono conosciuti in un’associazione per la pace e tra loro è nata un’amicizia profonda, entrambi sentendo che l’Altro rappresentava il compimento del proprio percorso. Dedicano il loro

Diaspora degli artisti in guerra. Tra gli incontri del 20 giugno quelli con Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e Stefano Savona

«La guerra ci ha spinto a ragionare sul valore delle immagini. Su come il cinema e le immagini influenzano la guerra e la sua percezione». Hanno detto Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, autori di Guerra e pace, che racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro, nel lontano 1911, in occasione dell’invasione