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La Biblioteca Luigi Chiarini del CSC si arricchisce dell’archivio dell’attrice Lilia Silvi, diva tra le più popolari del periodo dei telefoni bianchi
Centro Sperimentale di Cinematografia
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29 Novembre 2023

Il fondo di Lilia Silvi, attrice di cinema e di teatro, donato dai figli nel 2022 al Centro Sperimentale di Cinematografia, si compone di un nucleo di documentazione prezioso per ricostruire la sua carriera artistica e per comprendere il contesto dell’epoca. Tra i documenti, emergono un centinaio di lettere degli ammiratori che apprezzavano la Silvi per la sua natura semplice, spontanea e vivace. Al contempo, venivo riconosciute la sua determinazione, la sua intraprendenza e il suo stile non convenzionale nelle interpretazioni. Gli altri documenti presenti nell'archivio sono: la sceneggiatura e la fotobusta della commedia cinematografica Il diavolo va in collegio (1943) di Jean Boyer, nel quale l'attrice è protagonista insieme a Leonardo Cortese, il copione della commedia Non ti conosco più di Aldo De Benedetti, messa in scena nel 1945 con la sua compagnia teatrale, i pressbook dei film Dopo divorzieremo (1940) e Scampolo (1941) di Nunzio Malasomma, girati con l’attore Amedeo Nazzari, circa duecento articoli di recensioni dei suoi film, nonché servizi sulla sua vita pubblica e privata documentati dalle interviste rilasciate sui giornali.
Il fondo presenta inoltre due premi ricevuti come miglior attrice e il disco sonoro a 78 giri de La bisbetica domata (1942) di Ferdinando Maria Poggioli. La sezione fotografica, costituita da oltre cento stampe private, di scena e di set, è conservata presso l’Archivio Fotografico della Fondazione.

Lilia Silvi, pseudonimo di Silvana Musitelli (Roma, 23 dicembre 1921 - Nettuno, 27 luglio 2013), divenne famosa negli anni ’40 come protagonista di numerosi film di successo, molti dei quali in coppia con Amedeo Nazzari, in cui interpretava il personaggio della ragazza sbarazzina. Un'immagine di innocenza, vivacità e indipendenza che conquistò critica e pubblico rendendola in breve tempo una delle attrici più acclamate e popolari del periodo dei "telefoni bianchi". Dopo aver frequentato la scuola di ballo dell'Opera di Roma, la sua prima apparizione cinematografica a 13 anni è del 1935 con il film Il cantico della terra di Salvatore Fernando Ramponi, con lo pseudonimo Alice d’Artena. Partecipa anche al film Il signor Max del 1937 di Mario Camerini conil ruolo di fioraia, ma è nel 1939 con Assenza ingiustificata di Max Neufeld, nel quale interpreta il personaggio di Luisa, la compagna di scuola di Vera (Alida Valli), che otterrà un grande successo. Ricordiamo tra i suoi film più noti: Giù il sipario (1940) di Raffaello Matarazzo, Dopo divorzieremo (1940) e Scampolo (1940) di Nunzio MalasommaViolette nei capelli (1941) di Carlo Ludovico BragagliaLa bisbetica domata (1942) di Ferdinando Mario PoggioliGiorni felici (1942) di Giorgio Franciolini. Nel 2011 è la brillante protagonista del film documentario In arte Lilia Silvi di Mimmo Verdesca, che nel 2012 ha vinto il Nastro d'argento come miglior documentario sul cinema.

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