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Tre libri per trenta giorni. L’offerta editoriale CSC luglio 2022
Centro Sperimentale di Cinematografia
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04 Luglio 2022

Ogni mese proponiamo in offerta tre titoli del nostro catalogo editoriale.

Il grande libro di Ercole. Il cinema mitologico in Italia
autori: Steve Della Casa e Marco Giusti
anno: 2013
pagine: 431
editori: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9788898623051

prezzo ordinario di vendita: € 30,00
prezzo scontato (20%): € 24,00

Il cinema peplum o mitologico nasce in Italia nel 1957 per estinguersi nel 1965. Il fenomeno esplode con il film Le fatiche di Ercole (1958) di Pietro Francisci, attraverso la straordinaria alchimia di personaggi e di situazioni che lo sceneggiatore per antonomasia del genere, Ennio De Concini, riesce a creare giocando con il mito. Il direttore della fotografia Mario Bava arricchisce il lavoro con effetti speciali semplici e ingegnosi, mentre lo scenografo Flavio Mogherini inventa una vera e propria estetica del genere mitologico. A coronamento di tutto c’è l’eroe protagonista Steve Reeves, campione americano di culturismo che sarà il prototipo (con varianti) per determinare le caratteristiche fisiche e la formazione atletica del protagonista maschile del genere. Il volume si compone di una filmografia completa e dettagliata di cast e credits, sinossi e recensione, un dizionario biografico degli attori maggiori e minori del genere e una nutrita bibliografia. Il ricco apparato iconografico e i saggi storici dei due autori arricchiscono il libro più completo mai scritto sul cinema mitologico italiano.

Note autori:
Stefano Della Casa è tra i massimi esperti di cinema italiano, dopo aver curato la sezione "Spazio Italia" sin dalla sua fondazione, ha ricoperto la carica di direttore del Torino Film Festival dal 1999 al 2002. Dal 1994 conduce Hollywood Party, programma radiofonico di Radio3 e dal 2004 al 2006 il contenitore notturno La 25° ora – Il cinema espanso su LA7. Dal 2008 è direttore artistico del Roma Fiction Fest. Collabora con il quotidiano La Stampa e con numerose riviste di cinema. Da alcuni anni presiede la Film Commission Piemonte. Tra le sue pubblicazioni: Mario Monicelli (1986); Mario Mattoli (1990); Riccardo Freda (1999); Dario Argento, il brivido della critica cinematografica (2000); Officina torinese. Una passeggiata in cento anni di cinema (2000); Capitani coraggiosi. Produttori italiani 1945-1975 (2003); La buca di Maspero in Scrittori in curva (2009); Hollywood sul Tevere (2010); Il professor matusa e i suoi hippies (2011); Prima parte. Cinema italiano dal 1939 al 1980 (2012); Pop film art (2012); Splendor. Storia (inconsueta) del cinema italiano (2013).

Marco Giusti critico cinematografico, studioso di cinema, autore televisivo e regista. Ha realizzato diversi programmi televisivi, tra cui Blob, Blobcartoon, Fuori orario, La situazione comica, Carosello, Scirocco, Orgoglio coatto, Fenomeni, Matinée, Soirée, Cocktail d'amore, Stracult e Base Luna. Nel 1996 ha curato la mostra su Carosello per la Triennale di Milano, nel 2004 la retrospettiva Italian kings of the B's - Storia segreta del cinema italiano per la Mostra del cinema di Venezia e nel 2007, la rassegna sul western all'italiana e nel 2010 la retrospettiva La situazione comica. Tra i numerosi libri, si ricordano: Il grande libro di Carosello (1994), Dizionario dei film italiani stracult (1999), Totò si nasce e io, modestamente, lo nacqui (2000), Dizionario del western all'italiana (2007), 007 all’italiana (2010), Vedo... l'ammazzo e torno (2013). Collabora da più di vent'anni con «Il Manifesto» e «L'Espresso».


D’amore non si muore
autore: Lino Capolicchio
pagine: 251
editori: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849861440
Collana: Bianco e Nero a colori; 3

prezzo ordinario di vendita: € 18,00
prezzo scontato (20%): € 14,40

Lino Capolicchio, oltre a essere stato un grandissimo attore, ha avuto anche una grande fortuna. Quella cioè di aver vissuto un’epoca irripetibile in Italia: gli anni Sessanta e Settanta. Un periodo in cui si è assistito nel mondo a una rivoluzione etica ed estetica senza precedenti, che ha coinvolto qualsiasi campo (dalla politica alla filosofia, dal cinema alla musica, dall’arte al teatro, dalla letteratura all’architettura). Lino Capolicchio, prima che attore, è stato in quegli anni favolosi un’icona emblematica. E il suo memoir ne è una testimonianza toccante e perfetta. Soprattutto quando Lino analizza con penna felice certi incontri straordinari: da Sergio Tofano a Giorgio Strehler, da Anna Magnani a Vittorio De Sica e a Pier Paolo Pasolini, da Federico Fellini ai Beatles e a Carmelo Bene e a Fabrizio De André… In questo caso l’attore smette di raccontarsi, per farci vedere da vicino figure straordinarie. E i suoi incontri “in prima persona” sono rievocati in modo cinematografico: molto visivamente,, soprattutto poco narrativi e molto simili per struttura a un montaggio sbarazzino di tanto cinema amato e per fortuna mai dimenticato della Nouvelle Vague. All’occhio dell’artista Capolicchio non sfugge nessun dettaglio, nessun tic nascosto, tutti segni che disvelano meglio l'anima. È infatti il retroscena dell’artista e dell’uomo di turno che interessa a Capolicchio. Ciò che non è sulla scena, ciò che è dietro la scena, ciò che non è inquadrato da alcun riflettore, ma che fonda e giustifica l’intero percorso, poiché ne è il motivo principale, il movente sotteso, sconosciuto e incomprensibile: il sottofondo, il sotterraneo, il sottosuolo (Dostoevskij docet). Alla penna dello scrittore Capolicchio tocca fermare sulla carta quell’emozione o quell’epifania miracolosa di quei momenti magici irripetibili. La naturalezza di questi incontri straordinari deriva dallo sguardo per niente intimidito di Lino, che diversamente da un non artista, è in grado di decifrare un silenzio o una pausa di troppo e di metterla poi in scena, ovvero sulla carta.

Note Autore:
Lino Capolicchio (Merano, 21 agosto 1943 – Roma, 3 maggio 2022), attore, sceneggiatore, regista e docente di recitazione, si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e debutta giovanissimo con Strehler, in teatro, nel 1965. Attore di richiamo internazionale anche nel cinema e nella televisione, nella sua lunga e tuttora viva carriera è stato diretto dai più grandi registi italiani: oltre a Giorgio Strehler, Roberto Faenza, Dino Risi, Giuseppe Patroni Griffi, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Elio Petri, Luca Ronconi, Renato Castellani, Francesco Maselli, Mauro Bolognini, Pupi Avati, Carlo Lizzani, i fratelli Taviani.


Francesca Bertini, 1892-1985
autore: Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli
anno: 1985
pagine: 46
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia

prezzo ordinario di vendita: € 4,00
prezzo scontato (20%): € 3,20

Francesca Bertini è stata la “diva” per antonomasia del cinema italiano, il prototipo di un genere di donna che ella seppe non solo inventare e portare al successo, ma anche far resistere nel tempo, ben al di là della durata della sua carriera cinematografica. Questo piccolo volume ne traccia il profilo biografico e artistico, seguito da una filmografia ragionata, basata sullo spoglio sistematico delle informazioni fornite dalle fonti scritte d’epoca (libri, periodici specializzati, quotidiani, elenchi di censura, ecc.) e non riscontrate sulle copie dei film, che per grandissima parte non esistono più.

Note Autori: Aldo Bernardini (Vicenza, 1935). Critico e storico del cinema. È stato uno dei redattori capo di Filmlexicon degli autori e delle opere. Sezione Italia. Aggiornamenti e integrazioni 1972-1991 (1992). Ha pubblicato da solo o in collaborazione con Vittorio Martinelli alcuni volumi de Il cinema muto italiano (1991-1996). Tra i suoi scritti ricordiamo Michelangelo Antonioni: da "Gente del Po" a "Blow-up" (1967), Ugo Tognazzi (1978), Il cinema sonoro 1990-1995 (1995), Nino Manfredi (1999), Cinema italiano delle origini: gli ambulanti (2001), Cinema delle origini in Italia (2008), Le imprese di produzione del cinema muto italiano (2015). Tra il 1987 e il 2003 ha diretto l’Archivio informatico dell’ANICA, da lui fondato, un database in cui sono state raccolte e catalogate in maniera sistematica le informazioni sui film prodotti da società italiane, dalle origini a oggi.

Vittorio Martinelli (Napoli, 1926 – Bologna, 2008). Storico del cinema e appassionato collezionista, è stato autore o coautore con Aldo Bernardini della filmografia de Il cinema muto italiano (1991-1996). Da solo o in collaborazione è l’autore di numerose monografie su registi e attrici: Augusto Genina, Carmine Gallone, Enrico Guazzoni, Roberto Roberti, Francesca Bertini, Leda Gys, Pina Menichelli, Maria Jacobini, e di un volume sulle Dive del silenzio (2001), oltreché di numerosi saggi e contributi apparsi sulle riviste specializzate di cinema. È stato inoltre autore di: Lucy Doraine alla conquista dell’Italia (1988), Cuor d’oro e muscoli d’acciaio (2000), Dal Dott. Caligari a Lola-Lola (2001), L’eterna invasione (2002), Una frequentazione rarefatta (2005). La sua ultima opera è Za la Mort. Ritratto di Emilio Ghione (2007).

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