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Tre libri per trenta giorni. L’offerta editoriale CSC giugno 2022
Centro Sperimentale di Cinematografia
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07 Giugno 2022

Ogni mese proponiamo in offerta tre titoli del nostro catalogo editoriale.

Pop film Art. Visual culture, moda e design nel cinema italiano anni ’60 e ’70

autori: Stefano Della Casa e Dario E. Viganò (a cura di)
anno: 2012
pagine: 238
editori: Centro Sperimentale di Cinematografia; Cinecittà Luce; Edizioni Sabinae
ISBN: 9788896105948

prezzo ordinario di vendita: € 28,00
prezzo scontato (20%): € 22,40

Il volume curato da Stefano Della Casa e Dario E. Viganò – con la collaborazione di Pierpaolo De Sanctis – intende esplorare l’ampio bacino di forme con cui la Pop Art ha contaminato l’industria cinematografica italiana a cavallo tra anni Sessanta e Settanta.Da quando la scuola di New York sbarca alla Biennale di Venezia del 1964, con il Gran Premio per la pittura assegnato a Robert Rauschenberg, il Pop si trasforma progressivamente da corrente d’avanguardia a nuova estetica di massa protagonista del tempo libero. Il cinema, naturalmente, non può non assorbire la “nuova figurazione”: spesso si limita a registrarla in modo trasparente, quasi inconsapevole, come smalto o patina di modernità da applicare nei film (quasi tutte le produzioni della Fair Film di Mario Cecchi Gori nella seconda metà degli anni ’60, come Il profeta di Dino Risi o Adulterio all’italiana di Pasquale Festa Campanile). Nei casi più interessanti, invece, alcuni tra gli autori più attenti la assumono in forme ludiche e parossistiche (Diabolik di Mario Bava, La decima vittima di Elio Petri, Lo scatenato di Franco Indovina, Sissignore di Ugo Tognazzi), o ne ripropongono l’interrogativo di natura estetica (Il deserto rosso, Blow-Up e Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni; Dillinger è morto di Marco Ferreri).Il libro contiene saggi tematici per inquadrare il fenomeno, affidati ad esperti del settore (Vittorio Sgarbi sul panorama artistico; Stefano Della Casa sul cinema popolare; Dario E. Viganò sui manifesti e la grafica del periodo; Gianni Canova sul design; Pierpaolo De Sanctis sull’influenza del Pop nel cinema italiano; Bruno Di Marino sui trailer e i titoli di testa; Luca Barra sui caroselli televisivi; Domenico Monetti sul fumetto; Luca Pallanch raccoglie le testimonianze degli artisti e dei designer), interviste ad alcuni protagonisti dell’epoca (i registi Roberto Faenza, Tinto Brass, Giulio Questi, Corrado Farina, Piero Schivazappa, Franco Brocani; il produttore Ettore Rosboch; lo scenografo Pier Luigi Pizzi; il creatore di trailer e di titoli di testa Miro Grisanti) e un’ampia filmografia ragionata composta da oltre 100 schede critiche dei film considerati più pop.Per visualizzare al meglio l’impatto della Pop Art nell’immaginario collettivo scolpito dal cinema, il volume è corredato da un ricco apparato iconografico suddiviso in 8 gallerie tematiche (moda, design, geometrie, opere d’arte, titoli di testa, grafica, fumetto, pubblicità), costruite da foto di scena e fotogrammi dei film analizzati.

Nota autori:
Dario Edoardo Viganò (Rio de Janeiro, 27 giugno 1962) professore ordinario di “Comunicazione” presso la Pontificia Università Lateranense. Insegna “Linguaggi e mercati dell’audiovisivo” e “Teorie e tecniche del cinema” presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS “Guido Carli”, dove è membro del Comitato Direttivo del Centre for Media and Communication Studies “Massimo Baldini”. Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e Direttore della «Rivista del Cinematografo». Tra i suoi libri: La maschera del potere. Carisma e leadership nel cinema (Roma 2012); Cari Maestri. Da Susanne Bier a Gianni Amelio i registi si interrogano sull’importanza dell’educazione (Assisi 2011); Chiesa e pubblicità. Storia e analisi degli spot 8x1000 (Soveria Mannellli 2011); autore della voce Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto, in A. Melloni (cura di), Cristiani d’Italia. Chiese, società, stato, 1861-2011, Enciclopedia Italiana Treccani (Roma 2011); Dizionario della comunicazione (Roma 2009); Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia, 3 voll., (Roma 2006, con R. Eugeni).

Stefano Della Casa è presidente Film Commission Torino Piemonte. Considerato tra i massimi esperti di cinema italiano, dopo aver curato la sezione "Spazio Italia" sin dalla sua fondazione, ha inoltre ricoperto la carica di direttore del Torino Film Festival dal 1999 al 2002. Dal 1994 conduce Hollywood Party, programma radiofonico di Radio3 e dal 2004 al 2006 il contenitore notturno La 25° ora – Il cinema espanso su LA7. Dal 2008 è direttore artistico del Roma Fiction Fest. Collabora con il quotidiano La Stampa e con numerose riviste di cinema. Da alcuni anni presiede la Film Commission Piemonte. Tra le sue pubblicazioni: Mario Monicelli (1986); Mario Mattoli (1990); Riccardo Freda (1999); Dario Argento, il brivido della critica cinematografica (2000); Officina torinese. Una passeggiata in cento anni di cinema (2000); Capitani coraggiosi. Produttori italiani 1945-1975 (2003); La buca di Maspero in Scrittori in curva (2009).

Titanus. Cronaca familiare del cinema italiano

autori: Sergio M. Germani, Simone Starace, Roberto Turigliatto (a cura di)
anno: 2014
pagine: 439
editori: Centro sperimentale di cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9788898623136

prezzo ordinario di vendita: € 25,00
prezzo scontato (20%): € 20

Pubblicato in occasione del 67. Festival del film Locarno, 6-16 agosto 2014, il volume ripercorre le vicende della storica casa di produzione italiana Titanus dalle origini fino a oggi. Fondata a Napoli nel 1904 da Gustavo Lombardo, la Titanus fin dal suo esordio, abbraccia diverse forme narrative e spettacolari che permettono di oltrepassare l’opposizione tra cinema popolare e cinema d’autore. La volontà di lanciare o di avvalersi di personalità affermate va di pari passo con il tentativo di fare film con registi, sceneggiatori e attori ignoti. La diversità nella produzione e l’aver saputo coniugare spettacolo e cultura, hanno permesso alla Titanus di valorizzare autori significativi e promuovere quei generi che hanno reso straordinaria la storia del cinema italiano. Il libro realizzato in edizione bilingue è accompagnato da una ricca e articolata cronologia.

Nota autori:
Sergio M. Germani è un critico cinematografico italiano. Autore di volumi su Mario Camerini (1980), Augusto Genina (1989), iI cinema dei balcani con La meticcia di fuoco (2000), Andrzej Munk (2001), Carl Th. Dreyer (2002), Stavros Tornes (Torino Film Festival, 2003). Ha collaborato con le riviste «Filmcritica», «Il Manifesto», «Primorski dnevnik», «Il Piccolo», e ha fondato la rivista «La cosa vista». E’ direttore del Festival internazionale del cinema e delle arti I mille occhi di Trieste.

Simone Starace studioso di cinema e collaboratore della Cineteca Nazionale. Ha pubblicato saggi quali Le cinque giornate, Vittorio Cottafavi editore, Per un’analisi stilometrica del cinema di Lattuada, Guardie svizzere. La censura italiana e le donne di Lattuada, Da “realista” a “falsario”. Appunti stilometrici sul cinema di Lizzani, L’horror italiano risorge dalle false leggende. Ha curato in collaborazione il catalogo del festival I mille occhi (2010) e il volume Ai poeti non si spara. Vittorio Cottafavi fra cinema e televisione (2010).

Roberto Turigliatto è un critico cinematografico italiano. Laureato in Lettere all'Università di Torino, nel 1974 è tra i fondatori del cineclub torinese Movie Club ideato dal cinefilo Baldo Vallero. A partire dal 1982 inizia la collaborazione con il Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino (poi Torino Film Festival), per il quale cura numerose retrospettive dedicate alla Nouvelle vague, al cinema polacco degli anni '50 e '60 e di omaggi a Philippe Garrel, Paulo Rocha, Jerzy Skolimowski, Robert Kramer, Jean-Daniel Pollet, John Carpenter, Manoel de Oliveira, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Julio Bressane. Dal 2009 è tra i selezionatori del Festival di Locarno.

Paolo Gioli. Un cinema dell’impronta
autori: Sergio Toffetti, Annamaria Licciardello (a cura di)
anno: 2009
pagine: 251
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia
ISBN: 9788895219202
collana: Quaderni del CSC

prezzo ordinario di vendita: € 35,00
prezzo scontato (20%): € 28,00

Il libro riunisce i contributi di Fragapane, Bordwell, Païni, Volpato, Bouhours, Di Marino, Sanborn, Strina sull’opera dell’artista veneto Paolo Gioli, pittore, fotografo, cineasta, che da oltre quarant’anni inventa e sperimenta tecniche di vario tipo nel campo dell’immagine pittorica, serigrafica, fotografica e cinetica. Gioli interroga la stessa possibilità di formazione dell’immagine cinematografica, a partire dagli strumenti tecnici e dai materiali (la pellicola, la mdp, gli obiettivi, l’otturatore) che ne costituiscono la base. Come un moderno alchimista nel suo laboratorio manomette le macchine, le riduce al proprio grado zero o le ibrida al fine di definire – e contemporaneamente ri-definire – la natura materica dell’immagine e quella illusoria del suo movimento. La pubblicazione, riccamente illustrata in bianco e nero e a colori, è accompagnata da un DVD che raccoglie sei film.

Nota autori:
Sergio Toffetti Direttore della Sede Distaccata Piemonte di del Centro Sperimentale di Cinematografia, già Conservatore della Cineteca Nazionale. Ha curato numerosi cataloghi e libri, tra cui La mia notte con Maud: sei racconti morali (di Eric Rohmer, 1988); Jean-Luc Godard: un hommage du Centre Culturel Français et du Museo Nazionale del Cinema de Turin (1990); Jacques Rivette: la regle du jeu (1991); Alexander Kluge (1994); Il caso e la necessita': il cinema di Robert Bresson (1998); Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (2000); Mi sono molto divertito: scritti sul cinema (di Pietro Ingrao, 2006); Angelo Frontoni: Mediterraneo (2007); Da La presa di Roma a Il piccolo garibaldino: Risorgimento, massoneria e istituzioni: l'immagine della nazione nel cinema muto (2007); Incontro ai fantasmi. Il cinema espressionista (2008).

Annamaria Licciardello nata a Catania nel 1975, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università Roma Tre nel 2004. Nel contempo si è dedicata all'insegnamento nelle scuole e alla produzione di documentari collaborando con alcune case di produzione in Italia e all'estero. Ha pubblicato saggi e articoli su riviste specializzate e libri. Attualmente lavora presso il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e co-organizza il Tekfestival, festival di cinema indipendente e sociale, a Roma.

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