“Presentazione del Volume VI della Storia del cinema italiano 1940/1944 a cura di Ernesto G. Laura con la collaborazione di Alfredo Baldi.
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Giovedì 18 novembre 2010 alle ore 11:30 presso la Sala Trevi a Vicolo del Puttarello 25 a Roma è stato presentato il Volume VI della "Storia del cinema italiano" 1940/1944 a cura di Ernesto G. Laura con la collaborazione di Alfredo Baldi. Alla presentazione della nuova pubblicazione del Centro Sperimentale di Cinematografia edita dalla Marsilio Editori sono intervenuti: Carlo Lizzani, Adriano Aprà, Ernesto G. Laura, Alfredo Baldi, Callisto Cosulich, Gabriele Antinolfi e Susanna Biadene.
Durante la presentazione è stato proiettato il documentario La sua terra del 1941 di Luciano Emmer.
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Scheda del volume
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Storia del cinema italiano volume VI - 1940/1944
Il sesto volume della Storia del cinema italiano, rivolto agli anni 1940-1944 è curato da Ernesto G. Laura con la collaborazione di Alfredo Baldi. Il volume fa parte del grande progetto editoriale dedicato alla storia del cinema italiano, ideato e inizialmente diretto da Lino Miccichè, realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia ed edito dalla Marsilio Editori. Con l'uscita di questo sesto volume l'opera - che ha ancora in cantiere quattro volumi - può finalmente presentare in nove volumi il blocco intero della storia del cinema italiano degli anni che vanno dal 1934 al 1985.
«Il cinema italiano degli anni di guerra - scrive Ernesto G. Laura nella sua introduzione a questo volume - ha annodato molti fili. La lunga transizione che portò l'Italia, attraverso la tragedia di una guerra perduta, dal fascismo alla democrazia va esaminata non solo per quello che seminò e fermentò per il futuro ma per quel che era in sé allora, con le sue ambiguità, le sue contraddizioni, i suoi contrasti: per il cinema un periodo più interessante e produttivo di frutti, forse, di quanto non sia a lungo sembrato».
E il volume esplora «il quadro d'insieme dello svolgersi del cinema italiano» fra il 1940 e il 1944 «in una molteplicità di talenti, di esperienze, di generi», ripercorre trasversalmente le diverse vie di approccio alla complessa realtà italiana degli anni del conflitto intraprese dall'industria cinematografica, la trasformazione del suo assetto strutturale, la politica di statalizzazione portata avanti dal Minculpop e la nascita del gruppo cinematografico pubblico (Cinecittà, Cines, ENIC), il percorso compiuto dal film di fiction e dal documentario, non di rado condiviso e che porterà alla nascita del neorealismo a guerra finita, la «tensione innovativa» e l'«effetto di rottura» provocati dall'uscita di Ossessione (1943) di Luchino Visconti, che improvvisamente infrange convenzioni, codici morali e schemi consolidati, la battaglia culturale per il realismo, l'elaborazione di molti modelli del futuro cinema di genere, il crollo del fascismo e l'occupazione nazista, la nascita della RSI e il trasferimento dell'attività cinematografica al Cinevillaggio veneziano.
Introdotti da un'analisi del curatore (I molti fili di una lunga transizione), gli anni 1940-1944 vengono esaminati da noti studiosi del cinema italiano in saggi di orientamento generale e in saggi più specifici, suddivisi in sei sezioni, che misurano il quadro unitario del Paese. Nella prima sezione, "Il cinema italiano e la guerra", si affronta il film di guerra e il suo contenuto politico e propagandistico, il cinema di finzione come portatore dei concetti di patria e di italianità, l'immagine del conflitto elaborata da Francesco De Robertis e da Roberto Rossellini, il ruolo dei cinegiornali e dei documentari di propaganda. La seconda sezione, "Autori", propone una lettura critica dei film del periodo di Mario Camerini, Ferdinando Maria Poggioli, Renato Castellani, Mario Soldati, Luigi Chiarini, Alberto Lattuada, Francesco Pasinetti, Rossellini, Luciano Emmer, Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, indicando, tra elementi di continuità e di rottura, le linee direttrici del cinema italiano e del suo rinnovamento stilistico. La terza sezione, "I generi", disegna una mappatura del ricchissimo panorama dei generi dello spettacolo cinematografico italiano negli anni di guerra - dalla commedia al film storico, dal melodramma al giallo, dal film in costume ai film di derivazione letteraria e teatrale -, che registra un significativo incremento quantitativo della produzione legato alla politica del regime e al ruolo determinante esercitato dall'industria privata. Nella quarta sezione, "Attori e tecnici", trovano spazio, da un lato l'analisi del passaggio dai grandi nomi del teatro, egemoni dello schermo negli anni'30, a un nuovo divismo principalmente legato al cinema (Amedeo Nazzari, Alida Valli, Maria Denis, Massimo Serato, Doris Duranti, Clara Calamai, Marina Berti, Claudio Gora), dall'altro un'indagine sul ricambio generazionale degli sceneggiatori, sul contributo dei direttori della fotografia, dei costumisti, degli scenografi (su tutti, Antonio Valente) e dei montatori. Nella quinta sezione, "Industria e politica", i saggi si soffermano sulla serie di cambiamenti riguardanti gli organismi cinematografici del regime, sulla formazione e la politica industriale del gruppo statale di cui fanno parte Cinecittà, l'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche e Cines, sulla produzione privata e sull'esperienza del Cinevillaggio a Venezia. La sesta sezione, "Il dibattito culturale", affronta le questioni concernenti la riflessione teorica e critica su un nuovo modello di cinematografia nazionale, che si è sviluppata principalmente su riviste specializzate e su periodici di cultura, in particolare «Bianco e Nero» e «Cinema», le cui argomentazioni si sono articolate intorno al concetto di identità nazionale e al tema al realismo come fonti di ispirazione primaria, in contrapposizione al cinema calligrafico, a quello di propaganda, al film "di basso consumo", e che coinvolse giovani intellettuali, critici e futuri registi. Il volume è infine corredato da un'ampia appendice con apparati bibliografici e filmografici, tabelle statistiche e premi al cinema italiano, e dalla sezione dedicata a una selezione dei documenti d'epoca riguardanti la legislazione cinematografica, il Cinevillaggio veneziano e i film di Salò, il dibattito critico e altri preziosi documenti che testimoniano, per esempio, le vicissitudini produttive e distributive di Ossessione di Visconti.
Scritti di
Adriano Aprà, Mino Argentieri, Daniela Aronica, Alfredo Baldi, Piero Berengo Gardin, Aldo Bernardini, Mario Bernardo, Claudio Bertieri, Teresa Biondi, Claudio Bisoni, Francesco Bolzoni, Francesco Bono, David Bruni, Orio Caldiron, Valerio Caprara, Massimo Cardillo, Lucia Cardone, Stefania Carpiceci, Ermanno Comuzio, Barbara Corsi, Antonio Costa, Callisto Cosulich, Bruno Di Marino, Alberto Friedemann, Giuseppe Ghigi, Enrico Lancia, Ernesto G. Laura, Massimo Locatelli, Paolo Lughi, Stefano Masi, Luca Mazzei, Sergio Micheli, Elena Mosconi, Stefania Parigi, Patrizia Pistagnesi, Francesco Pitassio, Gianni Rondolino, Augusto Sainati, Carlo Tagliabue, Giorgio Tinazzi, Bruno Torri, Marco Vanelli, Vito Zagarrio
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