Home > “Il CSC collabora alla 46ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro per il 24° Evento Speciale della Mostra, dedicato in questa edizione a Carlo Lizzani.”
“Il CSC collabora alla 46ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro per il 24° Evento Speciale della Mostra, dedicato in questa edizione a Carlo Lizzani.”
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La collaborazione di quest'anno tra Centro Sperimentale e Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (20-28 giugno) prosegue una lunga tradizione, che ha visto la Cineteca Nazionale - tra le sue funzioni statutarie quella della diffusione del patrimonio cinematografico italiano - impegnata negli ultimi anni nelle retrospettive pesaresi su Bellocchio, i fratelli Taviani. Comencini, Argento, Lattuada. L'evento, a cura di Vito Zagarrio, è dedicato in questa edizione a Carlo Lizzani ed è costituito dalla retrospettiva completa delle opere del maestro italiano, una lunga video-intervista inedita, un libro, un convegno e un nuovo film in anteprima assoluta. 
Felici di festeggiare un maestro quale Carlo Lizzani, che tanto ha dato al cinema italiano con una filmografia costantemente vicina alla storia del nostro Paese, a partire dalla sua partecipazione al neorealismo fino agli impegni di questi giorni che lo vedono presentare a Pesaro un "viaggio nel Novecento" costruito con brani della sua opera, il Presidente del CSC Francesco Alberoni, il Direttore generale Marcello Foti e il Conservatore della Cineteca Nazionale Enrico Magrelli hanno colto l'occasione dell'evento pesarese per procedere alla ristampa di alcune pellicole - Il gobbo (1960) e Il processo di Verona (1963) - e alla preservazione di un capolavoro come Cronache di poveri amanti (1954), eseguita partendo dai negativi originali e da un controtipo d'epoca. Anche La vita agra (1964) sarà presentato nell'edizione recentemente restaurata.
 
La preservazione di «Cronache di poveri amanti»
La preservazione del film è stata eseguita partendo dai negativi originali e da un controtipo d'epoca depositati presso il laboratorio Studiocine. Essendo i materiali molto deteriorati e con un gran numero di fotogrammi mancanti, si è deciso di digitalizzare sia il negativo originale che il controtipo. Si è ricomposta integralmente la lunghezza originaria e si è provveduto a pulire digitalmente il materiale al fine di ottenere un nuovo controtipo scena per la stampa delle copie positive. Contemporaneamente si sono approntate delle nuove colonne ottiche, togliendo il più possibile rumori di fondo o da induzione, con attenzione a mantenere al massimo inalterato il suono originale.

 

 

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