“Il CSC ai David 2918/4 Enrico Maria Artale”
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Enrico Maria Artale è stato candidato al David di Donatello come miglior documentario con il film Saro. Non ha vinto, ma il suo lavoro rimane un'esemplare esperienza di vita. Così lo racconta il regista: «Un padre uscito dalla vita di un figlio che aveva un anno. Un figlio che di quel padre non ne ha voluto più sapere fino al giorno in cui ha ascoltato un messaggio nella segreteria telefonica. È l'inizio di un viaggio solitario attraverso la Sicilia, con l'intento di rintracciare quell'uomo e registrare tutto con la videocamera. Cinque anni dopo, quel materiale girato ha preso la forma di un film». Un viaggio alla ricerca del passato intrapreso con la benedizione di un cineasta che per Artale è qualcosa di più di un maestro, Werner Herzog (la cui voce, a un certo punto, fa capolino nel film). Nato a Roma nel 1984, Artale si è diplomato al Centro Sperimentale seguendo i corsi di regia di Daniele Luchetti. Ha già firmato il lungometraggio d'esordio, Il terzo tempo, segnalatosi nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia nel 2013. E ha diretto numerosi documentari. In un cinema italiano del terzo millennio che cavalca in modo interessante il crinale tra cinema della realtà e cinema di finzione (come insegna, appunto, il grande Herzog), Artale è un nome da tenere d'occhio.
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