“Cinema Trevi. Oggi, 27 febbraio, “La forza del mondo. I documentari di Anna Lajolo e Guido Lombardi”. Alle 21.00 incontro con A. Lajolo, G. Lombardi, Goffredo Fofi, Dario Zonta.”
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Una lunga carriera quella della coppia Anna Lajolo e Guido Lombardi, che dagli anni '60 non si è mai interrotta e ha mantenuto un'innegabile coerenza pur nella varietà di opere realizzate. Documentari socio-antropologici, film e video militanti, film di sperimentazione sono tutti espressione del loro impegno nell'uso - sempre critico - del mezzo audiovisivo come strumento di conoscenza e di indagine. In questa giornata a loro dedicata abbiamo scelto di privilegiare alcune opere atte a mostrare il percorso documentaristico degli autori dagli anni '70 ai giorni nostri, tralasciando la produzione più propriamente sperimentale della seconda metà degli anni '60 e legata alla CCI (Cooperativa Cinema Indipendente), che abbiamo avuto già modo di proiettare al cinema Trevi (a marzo 2008 nell'ambito della retrospettiva L'altra faccia della contestazione).
Il percorso si snoda a partire dalle sperimentazioni con il videotape, che Anna Lajolo e Guido Lombardi sono tra i primi ad utilizzare, in maniera consapevole e attenta alla specificità del mezzo, nel contesto della loro produzione di video militanti e di controinformazione; fino a giungere ai documentari più propriamente socio-antropologici e storici degli ultimi anni. Alle ore 21 è previsto un incontro con Anna Lajolo e Guido Lombardi, che parleranno del loro cinema in compagnia di Goffredo Fofi e Dario Zonta.
Rassegna a ingresso gratuito
ore 17.00
E nua ca simu a forza du mundu (1971)
Regia, fotografia, montaggio: Anna Lajolo, Guido Lombardi, Alfredo Leonardi; origine: Italia; produzione: Rai; durata: 60'
Prodotto dai Servizi Sperimentali della Rai, ma mai mandato in onda, è un film sulle morti bianche nell'edilizia, tema, purtroppo, molto attuale anche oggi. In un cantiere di Guidonia, paese vicino Roma, muore un muratore calabrese. La dura vita dell'emigrato viene ricostruita attraverso le parole dei colleghi e dei familiari, incontrati tra Roma e la Calabria. Uno dei primi esperimenti di regia collettiva dei tre autori che daranno poi vita al gruppo Videobase.
a seguire
Quartieri popolari di Roma (1972-73)
Regia, fotografia, montaggio: Videobase (Anna Lajolo, Guido Lombardi, Alfredo Leonardi); origine: Italia; durata originaria: 50'; durata estratto: 9'
Video realizzato per la sezione "Informazione Alternativa" della mostra Contemporanea. Le lotte per la casa dei comitati di quartiere di Primavalle, della Magliana, di Nuova Ostia. Principali protagoniste le donne che con passione umana e politica denunciano le inaccettabili e discriminanti condizioni di vita e di classe nei loro quartieri e spiegano come si autoriducono gli affitti e le bollette della luce.
a seguire
I blues. Viaggio nel vegetale (1975)
Regia, fotografia, montaggio: Anna Lajolo Guido Lombardi; origine: Italia; durata: 15'
Immagini, forme astratte di luce, realizzate con mezzi manuali, portano al macro mondo vegetale, agli alberi, alla terra. I tamburi reali africani e Ascension di John Coltrane ne compongono l'accompagnamento insieme alle parole di un vecchio contadino, coltivatore di frutta, sulla grandiosità della natura, delle sue piccole o vistose manifestazioni. Il vecchio ormai stanco lamenta anche con amarezza la poca considerazione che l'uomo ha per la natura.
ore 19.00
Policlinico in lotta/Carcere in Italia (1973)
Regia, fotografia, montaggio: Videobase (Anna Lajolo, Guido Lombardi, Alfredo Leonardi); origine: Italia; durata originaria: 50'/60'; durata estratto: 40'
Due dei tre video realizzati per la sezione "Informazione Alternativa" della mostra Contemporanea, svoltasi a Roma dal dicembre 1973 al febbraio 1974. Il gruppo Videobase realizza inchieste di controinformazione sulla situazione all'interno di istituzioni totali: il carcere e l'ospedale e su temi caldi sul piano sociale quale il diritto all'abitare nei quartieri popolari. Il primo video è incentrato sulle lotte dei lavoratori del Policlinico universitario di Roma, il secondo invece, a partire dal racconto di un ex detenuto e dalla rivolta nel carcere di Regina Coeli, analizza i meccanismi repressivi e classisti del sistema giudiziario e carcerario.
Preservazione e restauro digitale a cura dei laboratori La Camera Ottica e CREA (DAMS Gorizia, Università di Udine)
a seguire
L'isola dell'isola (1974/77)
Regia, fotografia, montaggio: Videobase (Anna Lajolo, Guido Lombardi, Alfredo Leonardi); origine: Italia; produzione: Programmi Sperimentali Rai; durata: 29' (estratto)
Una sperimentazione televisiva, realizzata con i primi videoregistratori portatili, nella comunità di origini liguri di Carloforte, nell'isola di San Pietro: per due mesi la piccola troupe ha vissuto a stretto contatto con la gente e la sua realtà. Ha realizzato un ritratto corale, protagonisti ex portatori di minerali, marittimi, salinari, pescatori, tonnarotti, operai delle industrie del Sulcis, ragazzi e ragazze del nautico e delle magistrali, le donne, "vedove bianche", mogli dei naviganti, a cui è affidata l'educazione dei figli. A distanza di tre anni, alla luce dei cambiamenti, quel primo ritratto, fatto di vita, lavoro, sentimenti e speranze, passato e presente, è stato mostrato agli isolani nelle strade, piazze, ambienti di lavoro, scuole. Le reazioni e i commenti sono filmati e inseriti nel montaggio definitivo, nel quale viene mostrato il processo e il metodo di lavoro. Il video è utilizzato come mezzo di riconoscimento, identità, partecipazione e dialogo orizzontale, una pionieristica "televisione di strada".
a seguire
Tristan da Cunha. L'isola in capo al mondo (1992)
Regia, fotografia: Guido Lombardi, Anna Lajolo; montaggio: Vincenzo Gioitta; voci: Roberta Greganti, Oreste Rizzini; origine: Italia; produzione: Rai; durata: 45'
Nell'isola più solitaria del mondo, in mezzo all'oceano atlantico meridionale, vivono trecento abitanti discendenti di balenieri e naufraghi europei e americani, tra cui due marinai di Camogli Andrea Repetto e Gaetano Lavarello, naufragati a Tristan nel 1892 col brigantino a palo Italia. Gli autori raccontano il loro viaggio all'isola in capo al mondo, la vita della comunità, condivisa durante tre mesi di permanenza. Tristan, aspra e incontaminata, dominata dai venti e dal mare, nell'estremo isolamento dell'oceano, è un microcosmo unico, fedele ai principi di solidarietà e uguaglianza, che difende con orgoglio il proprio isolamento e la natura, habitat di numerose specie di uccelli marini, di foche e pinguini. L'avventura del viaggio si trasforma in avventura della mente: «Tristan è uno di quei posti al mondo che ti cambia la testa».
a seguire
il cinema è una bomba. Da Ferrania a Cinecittà (1989)
Regia, soggetto, sceneggiatura: Anna Lajolo, Guido Lombardi; fotografia: Francesco Rossetti, Armando Madaffari: montaggio: Giuseppe Borsa; narratore: Giuliano Montaldo; origine: Italia; produzione: Rai sedi Liguria e Piemonte; durata: 55'
Un viaggio da Ferrania a Cinecittà, dalla magia chimica dei sali d'argento delle emulsioni sensibili alla fabbrica del cinema, dove le immagini diventano storie, sogni. Dalla produzione bellica di nitrocellulosa alla celluloide delle pellicole cinematografiche. È cominciata così, nello stabilimento di Ferrania, l'entusiasmante storia delle pellicole nazionali. Dagli esplosivi al cinema. Il cinema è una bomba, a scopi pacifici s'intende. La storia inizia da una cassaforte che contiene scatole di pellicole cinematografiche e foto di scena. Giuliano Montaldo scorre le immagini e ripercorre le tappe fondamentali della nascita dell'industria nazionale di materiali fotosensibili. Da Ferrania a Cinecittà, dove incontra i protagonisti della storia del cinema. Famosi direttori della fotografia, registi, attori e tecnici di laboratorio rievocano sperimentazioni e successi delle pellicole Ferrania. Molti importanti film in bianco e nero e a colori sono stati girati con pellicole Ferrania. Testimoni d'eccezione dell'incontro tra la Ferrania e il cinema italiano sono tra gli altri: Raf Vallone e Isa Barzizza, Carlo Ludovico Bragaglia, i direttori della fotografia Tonino Delli Colli, Mario Craveri, Gabor Pogany.
a seguire
Sussurrate con me fontane romane (2005)
Regia, sceneggiatura, fotografia: Anna Lajolo, Guido Lombardi; montaggio: Guido Scaglia; origine: Italia; durata 25'
A Roma ci sono le fontane più belle e famose del mondo. Opere monumentali e scenografiche di celebri artisti e architetti che abbelliscono piazze altrettanto famose, ma ci sono anche fontane minori e fontanelle appartate in certi angoli della città che incantano per la loro singolarità. Grandi e piccole fanno tutte parte del patrimonio artistico e della storia di Roma. Nel film si contano centoventi fontane pubbliche, rappresentano lo spettacolo quotidiano dell'acqua di Roma, un teatro di figure umane e mitologiche, bestiari, simboli con la musica dell'acqua che ha attraversato i secoli. E nel film è una fontana, il Mascherone di via Giulia, che racconta la storia dell'acqua di Roma, dei suoi millenari acquedotti, delle sue innumerevoli fontane. Lo zampillare continuo delle fontane, ora copioso e spettacolare ora sommesso, è il profondo respiro della città eterna.
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