Home > “Cinema Trevi: il 21 ottobre incontri sui rapporti tra cinema e teatro. Alle 17.00 Marina Malfatti, Agnese Nano, Carolina Levi, Emanuela Giordano. Alle 21.00 Elisa Bolognini, Elena Falgheri, Vittorio Viviani”
“Cinema Trevi: il 21 ottobre incontri sui rapporti tra cinema e teatro. Alle 17.00 Marina Malfatti, Agnese Nano, Carolina Levi, Emanuela Giordano. Alle 21.00 Elisa Bolognini, Elena Falgheri, Vittorio Viviani”
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Va' dove ti porta il cuore giunge al cinema Trevi dopo un lungo viaggio dalla pagina scritta allo spettacolo teatrale, ospitato al Teatro Quirino-Vittorio Gassman dal 7 al 26 ottobre: alle 17.00 le protagoniste della scena Marina Malfatti, Agnese Nano e Carolina Levi e la regista Emanuela Giordano incontrano il pubblico per confrontarsi sul rapporto tra generazioni, tema del lavoro, e sul rapporto tra cinema, teatro e letteratura. A seguire la proiezione dell'omonimo film del 1996 per la regia di Cristina Comencini interpretato da Virna Lisi (Olga, in teatro Marina Malfatti), Margherita Buy (Ilaria, in teatro Agnese Nano), Galatea Ranzi (Marta, in teatro Carolina Levi).

a seguire
Va' dove ti porta il cuore (1995)
Regia: Cristina Comencini; soggetto: dall'omonimo romanzo di Susanna Tamaro; sceneggiatura: C. Comencini, Roberta Mazzoni; fotografia: Roberto Forza; musica: Alessio Vlad, Claudio Capponi; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Virna Lisi, Margherita Buy, Galatea Ranzi, Valentina Chico, Massimo Ghini, Tcheky Karyo; origine: Italia; durata: 106'.
Una vecchia signora, Olga, scrive una confessione autobiografica alla nipote Marta in viaggio negli Stati Uniti. Ciò che ne risulta è una dura disamina della sua esistenza: sposata senza amore ad Augusto e infelicemente innamorata di Ernesto, che morì tragicamente dopo averla messa incinta di Ilaria, irrequieta madre di Marta. Cristina Comencini, insieme allo sceneggiatore Roberta Mazzoni, riesce a realizzare un ottimo lavoro di sottrazione e condensazione, rispetto al bestseller di Susanna Tamaro. «È un sobrio film al femminile, girato con mano elegante e leggera, emotivo al giusto punto di cottura, servito da un trio di attrici talentuose e generose, pur se diversissime tra loro. Insomma uno di quei prodotti "medi" dei quali il cinema italiano sente oggi terribilmente la mancanza» (Pugliese).
Ingresso gratuito
 
ore 21.00
Presentazione del film Il figlio incerto. Incontro con Elisa Bolognini, Elena Falgheri, Vittorio Viviani
Incrocio. Unione. Crossover. Tra espressioni artistiche. Tra teatro e cinema ad esempio. Per creare un cocktail policromo e linguistico. Il figlio incerto gioca con questi specifici linguistici: uno spazio teatrale circoscritto (una camera d'albergo), due corpi attoriali dalla straordinaria phoné (Elena Falgheri e Vittorio Viviani), un direttore d'orchestra che ha sempre giocato con i pieni e i vuoti, ma soprattutto con l'enigmaticità del reale ripresa in un'ottica performativa (Elisa Bolognini). Il figlio incerto, liberamente ispirato alla pièce teatrale L'ora grigia di Agotha Kristoff, che ha visto la luce grazie al fondamentale contributo dell'Imaie (Istituto per la Tutela dei Diritti e degli Artisti Interpreti Esecutori), è tutto ciò e molto di più: frasi che si rincorrono, vanificate nell'abisso dell'incomunicabilità. Suona un violino. La luce illumina la lama di un coltello.
 
a seguire
Il figlio incerto (2007)
Regia: Elisa Bolognini; sceneggiatura: E. Bolognini, Elena Falgheri; fotografia: Rocco Marra; musica: Ferruccio Vignanelli Zichella; scenografia: E. Bolognini, E. Falgheri; costumi: Anina Pinter; montaggio: Alessandro Pantano; mixage: Luca Raitano; interpreti: E. Falgheri, Vittorio Viviani, Giovanni Carta, Ferruccio Vignanelli Zichella; origine: Italia; durata: 30'.
La storia tratta dell'incontro d'amore mancato tra una prostituta ed un suo vecchio cliente, evidenziando come la vita a volte non consenta di guardare indietro, di affidare alla memoria del passato una speranza per la realtà attuale e per il futuro. Si insinua prepotentemente l'urgenza di sognare per sfuggire al destino. Un uomo ed una donna riescono a dialogare solo attraverso un gioco, a volte divertente, a volte drammatico, sfidandosi continuamente a sognare altri mondi.
Ingresso gratuito
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