Home > “Cinema Trevi 6 marzo: alle 21.00 presentazione del volume “Dario Argento: Tenebre. L’analisi del film”. L’incontro sarà moderato da Nicola Calocero e vedrà la presenza del maestro dell’horror, di Giuliano Gemma e Claudio Simonetti.”
“Cinema Trevi 6 marzo: alle 21.00 presentazione del volume “Dario Argento: Tenebre. L’analisi del film”. L’incontro sarà moderato da Nicola Calocero e vedrà la presenza del maestro dell’horror, di Giuliano Gemma e Claudio Simonetti.”
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Alle ore 21.00 incontro moderato da Nicola Calocero con Dario Argento, Ludovica Croce, Giuliano Gemma, Francesca Lenzi, Claudio Simonetti.

Dopo il dittico sovrannaturale di Suspiria e Inferno, Dario Argento abbandona l'horror per ritornare al genere che ne ha consacrato il successo: il giallo. Tenebre restituisce al pubblico la struttura tipica del noir, per mezzo dell'azione di indagine, tesa alla ricerca del colpevole, sino alla risoluzione dell'intreccio, grazie al finale elemento rivelatore. Argento regala un capolavoro di tensione, attraverso una spirale di violenza e paranoia, sostenuta dall'effetto concertato della musica (Claudio Simonetti), della fotografia (Luciano Tovoli), della scenografia (Giuseppe Bassan), in accordo al senso di arcana follia, nascosta sotto il velo di apparente banalità.
Il volume di Francesca Lenzi Dario Argento: Tenebre. L'analisi del film, edito da Profondo Rosso, presenta l'analisi completa dell'opera, con lo studio puntuale dei molteplici aspetti che lo compongono, e un romanzo, tratto dalla sceneggiatura del film, scritto da Ludovica Croce. Le illustrazioni presenti nel libro sono state eseguite da Francesca Lenzi.

a seguire
Tenebre (1982)
Regia: Dario Argento; soggetto e sceneggiatura: D. Argento; fotografia: Luciano Tovoli; musica: Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli, Massimo Morante; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Anthony Franciosa, Daria Nicolodi, Giuliano Gemma, John Saxon, Carola Stagnaro, John Steiner; origine: Italia; produzione: Sigma Cinematografica; durata: 101'
Uno scrittore americano di polizieschi, venuto a Roma per presentare il suo ultimo libro, si trova invischiato in un giallo. «In Tenebre non esiste un luogo da cui si origina l'orrore; in Tenebre l'orrore nasce, e prende vita, da qualsiasi spazio. L'anonimo è ancor più destabilizzante quando si trasforma in palcoscenico di morte, di quanto non lo sia un ambiente che già visivamente suscita nell'immediato repulsione e inquietudine. [...]È dalla luce che arrivano il pericolo e la morte. La vera oscurità è nella follia; il buio è nella mente dell'assassino, e sarebbe troppo banale e scontata una trasposizione puramente visiva per collegare la feroce insania. Il titolo del film, Tenebre, rappresenta così la ragione ottenebrata, guastata e priva della necessaria luce, prendendo le distanze, in tal modo, da un ovvio trasferimento simbolico, innalzandosi, al contrario, a una raffinata e riflessiva conclusione» (Francesca Lenzi). «Ho lavorato con il nostro grande direttore della fotografia Luciano Tovoli: abbiamo voluto una luce metallica, solare in una Roma moderna d'acciaio e cemento, per nulla barocca o decadente. La nostra è una Roma cattiva, con una luce fredda e totale contrapposta alle tenebre dell'anima, della mente. La città diventa un puzzle di immagini» (Argento).
Vietato ai minori di anni 14 - Ingresso gratuito
 
 

 

 

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