Il primo numero della nuova serie della storica rivista "Bianco e Nero" non poteva uscire in un momento migliore: la sua prima apparizione in pubblico l'ha avuta al Lido di Venezia durante il Festival del Cinema. L'appuntamento era il 4 settembre nello stand della Fondazione Ente dello Spettacolo all'Hotel Excelsior, in un pomeriggio in cui nelle sale si proiettavano i film di Errol Morris, di Costanza Quatriglio e di Satyajit Ray.
Alberto Crespi, il neo direttore della rivista e Gabriele Antinolfi, direttore del settore Editoria del Csc, di fronte ad un folto pubblico di professionisti del cinema, di accademici e di giovani studenti, hanno raccontato quali cambiamenti, nei contenuti e nella veste grafica, abbiano reso più attuale questa nuova edizione della rivista, oggi sempre più orientata ad un pubblico di giovani studiosi e futuri cineasti.
"La rivista vuole mantenere la qualità della precedente edizione, egregiamente diretta da Leonardo Quaresima - ha detto Alberto Crespi - ma si pone oggi l'obiettivo di individuare contenuti ancor più recenti e attuali come la sezione monografica sul Comico italiano, su cui in questo numero si fa una profonda riflessione: partendo dal cinema muto alla satira politica per affermare come la comicità sia la chiave per svelare il dramma che si nasconde dietro la risata, per raccontare l'identità nazionale".
Durante la presentazione sono intervenuti Mariapia Comand e Nicola Lusuardi, autori di due saggi, uno nella sezione "Riso amaro" e l'altro nella sezione "I mestieri del Csc". E' proprio quest'ultima sezione che avvicina la rivista al mondo accademico. "La scuola dovrebbe occuparsi del modo in cui i modelli formativi devono cambiare, come adeguarsi alle scuole europee - dice Nicola Lusuardi - dare gli strumenti per capire i contenuti e i punti di vista di chi il cinema lo fa oggi, perché i giovani possano trovare il proprio percorso secondo il proprio punto di vista".
Una terza sezione dedicata alla Cineteca illustra i restauri presentati alla Mostra di quest'anno: "Le mani sulla città" di Francesco Rosi, proiettato in piazza davanti ad un folto pubblico, prima dell'apertura della Mostra e "Quién sabe?" di Damiano Damiani, proposto nella sua versione integrale restaurata.
Da questo appuntamento veneziano la redazione e il neo direttore Crespi hanno raccolto nuove energie e argomenti su cui lavorare nel prossimo numero - presumibilmente doppio - che sarà dedicato ampiamente al cinquantesimo anniversario de "Il Gattopardo" diretto da Luchino Visconti nel 1963.
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