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Tre libri per trenta giorni. L’offerta editoriale CSC ottobre 2023
Centro Sperimentale di Cinematografia
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02 Ottobre 2023

Ogni mese proponiamo un'offerta su tre titoli del nostro catalogo editoriale.

Liliana racconta Cavani
Fa parte di «Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro sperimentale di cinematografia», a. 83, n. 604, set-dic 2022
Autore: Enrico Magrelli (a cura di)
Anno: 2022
Pagine: 183
Editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023438

prezzo ordinario di vendita: € 22,00                                       
prezzo scontato (20%): € 17,60

«Bianco e Nero» 604 è in gran parte costruito sulle parole di Liliana Cavani, che si racconta come artista, come intellettuale e come donna in una lunga intervista concessa a Enrico Magrelli, curatore del numero. Le parole sono, talvolta, importanti. Quelle di chi fa cinema sono preziose o illuminanti. Soprattutto quando, retrospettivamente, ricostruiscono percorsi, traiettorie creative, occasioni improvvise, scelte meditate o estemporanee, suggestioni e necessità narrative. Questa intervista è l’arco portante di questo nuovo viaggio alla scoperta e alla riscoperta della filmografia di una cineasta speciale, che è stata, nell’ordine: diplomata in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia in un’epoca in cui le donne dietro la macchina da presa erano pochissime, pioniera in Rai di una tv culturale e di qualità, documentarista di vaglia, studiosa della scienza e della spiritualità (da Galileo a San Francesco, passando per Milarepa), regista di capolavori controversi come I cannibali, Il portiere di notte e La pelle, di nuovo autrice televisiva di opere dedicate a grandi personaggi quali Albert Einstein e Alcide De Gasperi. Non stupisce che il suo nuovo film abbia nel titolo L’ordine del tempo, ispirato all’omonimo libro di Carlo Rovelli, una delle costanti di tutto il suo lavoro. Il tempo della Storia è il metronomo delle vicende dei suoi personaggi. Il tempo scandisce le riflessioni degli scienziati. Il tempo è la misura impalpabile e inesorabile di chi va contro le regole e l’ordinamento delle epoche nelle quali è nato. Il tempo accompagna il ritorno dei ricordi, spesso tragici e intollerabili. Il tempo incorpora quelle “rivoluzioni culturali” da sempre così care alla regista.

Nota autore: Enrico Magrelli, giornalista e critico cinematografico, autore e conduttore del programma di “Hollywood Party” (Radio 3). Direttore artistico di IFF/Berlino e TFF/Viterbo. Direttore responsabile di Taxidrivers.it. Fa parte del Comitato di direzione del Bif&st di Bari e, per oltre venti anni, ha collaborato con la Mostra del Cinema di Venezia. Ha scritto o curato molti libri dedicati a vari autori: da Robert Altman a Nagisa Oshima, da Roman Polanski a Nanni Moretti, da Rainer Werner Fassbinder a Carlo Verdone. Come autore televisivo ha firmato programmi di varietà, tra gli altri, alcune edizioni di “Domenica In” e del "Festival di Sanremo", tre edizioni della “Notte degli Oscar” e vari speciali dedicati al cinema, come l’edizione 2015 del "David di Donatello" e le edizioni 2015 e 2016 degli "EFA" (European Film Academy). È stato Conservatore della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia dal 2009 al 2012.

Federico Savina. L’esperienza del suono
autore: Roberto Calabretto, Federico Savina
anno: 2022
pagine: 117
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849875386
collana: Biblioteca di Bianco e Nero

prezzo ordinario di vendita: € 16,00                                       
prezzo scontato (20%): €
12,80

Queste pagine raccontano l’avventura di Federico Savina, un artigiano in sala di registrazione e al tavolo della moviola, una vita affollata di viaggi e incontri memorabili; l’incontentabilità di Philippe Sarde sui film di Polanski, la registrazione del famoso “scion scion” di Giù la testa, gli sguardi di Dario Argento, i contrasti con Zeffirelli, i problemi del mixage italiano di Star Wars… Tanto cinema ma non solo quello: l’invenzione dello Scopacordo con Marinuzzi, la ricerca del giusto rumore per la ghigliottina del Rugantino, il sodalizio con Mina, la pionieristica attività di consulente Dolby e l’intensa attività didattica al Centro Sperimentale, con ha trasmesso a intere generazioni la sua grande, insostituibile, esperienza del suono.

Nota autori: Federico Savina è l’ultimo figlio di una famiglia di musicisti torinesi. Il padre Leonardo era esecutore nell’orchestra sinfonica EIAR (l’odierna RAI) e al Teatro Regio, la sorella Rosa pianista con il dono dell’insegnamento, il fratello Carlo violinista, compositore, autore di colonne sonore e direttore d’orchestra, l’altro fratello Leonardo organista e valente insegnante. «Come ultimo figlio», spiega Savina «fui indirizzato alla musica sotto forma di tecnologie strumentali che coinvolgessero anche il mondo musicale. Mia madre, in più, mi seguiva, anzi mi imponeva, di seguire i Martedì Letterari, le letture Dantesche al Carignano di Torino o al Piccolo Teatro. La mia vita è seguita conoscendo nuovi musicisti, tecnici di studio, compositori di nuove forme musicali; le loro richieste anche piccole sono gradualmente divenute esperienze e da qui sono stato ricercato in situazioni sempre più difficili, importanti, eccitanti, piene di interesse in Italia e all’estero. È col cuore che ringrazio la mia Famiglia nei momenti difficili e in quelli belli; comunque tutti insieme».

Roberto Calabretto, docente di Storia della musica nei conservatori italiani, attualmente insegna discipline musicali all’Università di Udine. I suoi studi vertono sulla musica del Novecento italiano e sulle problematiche musicali nei linguaggi audiovisivi, con particolare attenzione a quello cinematografico. Ha pubblicato monografie su Robert Schumann, Alfredo Casella, Luigi Nono, Nino Rota, sulla musica nella poesia di Andrea Zanzotto e nel cinema di Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij, Luchino Visconti, Alain Resnais e altri registi. Il suo Lo schermo sonoro. La musica per film (2010) ha ottenuto lusinghieri consensi dalla critica ed è stato adottato in molti corsi universitari. Ha lavorato a lungo come critico musicale per la Società dei Concerti della Normale di Pisa, per il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e per la Fazioli Concert Hall di Pordenone.

Le belle costruzioni hanno fatto il loro tempo. Il cinema di Mauro Bolognini
autore: Andrea Pergolari
anno: 2022
pagine: 238
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849875041
Collana: Biblioteca di Bianco e Nero

prezzo ordinario di vendita: € 22,00                                       
prezzo scontato (20%): € 17,60

Regista prolifico e facilmente riconoscibile dal punto di vista stilistico, quindi altrettanto facilmente etichettabile e immediatamente etichettato (e travisato), Mauro Bolognini è stato invece una personalità contraddittoria, moderna a dispetto delle apparenze. È il regista dello scorrere del tempo, delle età di crisi, ma soprattutto una figura centrale per la nostra cinematografia, e non solo: come molti altri artisti del XX secolo dimostra una particolare vocazione multimediale ed è uno dei grandi tramiti della nostra cultura, uno di quei necessari collanti tra pratiche alte e basse, capace di mettere in comunicazione mondi diversi (Moravia, Pasolini, Pratolini, Brancati, Totò, Steno, Tognazzi, tra gli altri) e differenti forme di espressione. Fu un ribelle a suo modo, un toscano che sorrideva e che non aveva mai perso il gusto del gioco, nemmeno dopo essere diventato una personalità di spicco del cinema italiano. La divorante vitalità professionale dell’artista è ricostruita in questo libro attraverso il filo rosso del suo rapporto con gli intellettuali del tempo, fonte inesauribile di ispirazione e confronto, per un percorso tra i più originali e anticonformisti del cinema italiano e facilmente riconoscibile.

Nota autore: Andrea Pergolari è nato a Roma nel 1975. Laureato in Lettere nel 2000, ha esordito come narratore con Gringo nel 2001. Autore di racconti, saggi storici e cinematografici, testi teatrali e documentari, dirige il Teatro Le Sedie a Roma. Tra i suoi libri: La fabbrica del riso (2004), Pasquale Festa Campanile ovvero la sindrome di Matusalemme (2008), Flavio Mogherini scenografo praticamente regista (2009), Luciano Salce – Una vita spettacolare (2010), La polizia s’incazza (2016), La strategia della panchina (2017), Racconti a una voce (2022) e, in collaborazione con Alberto Pallotta, La commedia all’italiana in 160 film (2022) e Franco e Ciccio – Storia di due antieroi (2022). Tra i suoi testi teatrali: Quarto movimento (2013), Brividi a buon mercato (2016), L’ospite senza volto (2017) e, in collaborazione con Emanuele Salce, Mumble mumble (2010) e Diario di un inadeguato (2022). Il suo documentario L’uomo dalla bocca storta (2009), diretto in collaborazione con Emanuele Salce, ha ricevuto la menzione speciale ai Nastri d’argento 2010, mentre la sua commedia Che fa Bobo a Malibù è stata finalista al Premio Magni 2021.

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