“Sabato 13 giugno al cinema Trevi ore 20.30 incontro moderato da Pierpaolo De Sanctis con Carlo Ausino, Andrea Costantini, Romolo Guerrieri, George Hilton, Alessandro Rota, Fabio Zanello”
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ore 16.30
Il bivio (1952)
Regia: Fernando Cerchio; soggetto: Leo Benvenuti, Marcello Giannini, Giuseppe Mangione; sceneggiatura: L. Benvenuti, Aldo Bizzarri, F. Cerchio, G. Mangione, Calogero Marrocu, Corrado Pavolini; fotografia: Renato Del Frate; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Rolando Benedetti; interpreti: Raf Vallone, Charles Vanel, Claudine Dupuis, Saro Urzì, Carlo Sposito, Mimo Billi; origine: Italia; produzione: Rovere Film, Epica Film; durata: 110'
«Alle origini del noir italiano non c'è solo Pietro Germi. Il bivio di Fernando Cerchio (1951) è una bella riscoperta: un vero "Capolavoro sconosciuto", come suona il titolo della rassegna curata da Paolo Mereghetti nell'ambito della mostra sugli anni Cinquanta a Palazzo Reale. Raf Vallone è Aldo Marchi, il capo di una gang torinese che si infiltra nella polizia per avere le dritte giuste: ma stando dall'altra parte della barricata, ci prende gusto. Cerchio, forse mai così ispirato, racconta dilemmi morali senza moralismi: e rappresenta una metropoli notturna, povera, violenta, con invenzioni visive che lasciano a bocca aperta. Aveva visto i polizieschi francesi, dato che il coprotagonista è il grande Charles Vanel? O i noir realistici di Dassin? Poco importa: anche perché la storia ha salde radici nel contesto italiano, con riferimenti ai travagli post-resistenza. Da applaudire i caratteristi Saro Urzì e Carletto Sposito» (Pezzotta).
ore 18.30
Dentro la città (2004)
Regia: Andrea Costantini; soggetto e sceneggiatura: A. Costantini; fotografia: Daniele Massaccesi; musica: Stefano Ghittoni, Cesare Malfatti; montaggio: Patrizia Ceresani; interpreti: Luca Ward, Rolando Ravello, Elisabetta Cavallotti, Edoardo Leo, Giorgio Colangeli, Andrea Rivera; origine: Italia; produzione: Shooting Stars; durata: 105'
«La televisione ci offre distretti di polizia e marescialli da prime-time: sempre buoni, sempre valorosi, sempre fasulli. Il cinema guarda in faccia la realtà. Un esempio? Dentro la cittàdi Andrea Costantini, opera prima che racconta la vita tra bassi e bassissimi di un distretto di polizia della periferia romana dove gli agenti sono spesso disorganizzati, qualche volta corrotti e sempre frustrati. C'è il commissario Chessari che vorrebbe essere altrove, l'agente Lattanzi (Luca Ward) che odia i criminali perché li invidia e il giovane vice commissario Corsi (Edoardo Leo) che vorrebbe conservare almeno un briciolo di idealismo. Verranno coinvolti insieme ai loro colleghi in un'indagine che li porterà a dover scegliere tra i soldi e l'etica. Il finale è aperto ma secondo noi era dai tempi di Vivere e morire a Los Angelesdi William Friedkin che non si terminava un poliziesco in modo così pessimista e laconico. Costantini non ha paura di picchiare duro. Bravo. Leo e Ward (non solo ottimo doppiatore) reggono il film, con il secondo in grado di tratteggiare un poliziotto marcio che sembra uscito dalla penna di James Ellroy» (Alò).
ore 20.30
Incontro moderato da Pierpaolo De Sanctis con Carlo Ausino, Andrea Costantini, Romolo Guerrieri, George Hilton, Alessandro Rota, Fabio Zanello
a seguire
Calibro 70 (2008)
Regia: Alessandro Rota; soggetto, sceneggiatura: Ivan Fabio Perna, A. Rota; fotografia: Mauro Regis; musica: Domenico Capuano, Carmelo e Michelangelo La Bionda; interpreti: Ivan Fabio Perna, Silvio Arduino, Alberto Pozzo, Renzo Ozzano, Lorenzo Guida, Luca Ward; origine: Italia; produzione: A. Rota, M. Regis, Lorenzo Guida, Film Commission Torino Piemonte; durata: 40'
Torino, anni Settanta: la città è in preda al terrore! Leonardo Morra (Ivan Fabio Perna), spietato criminale meglio noto come "Lo Svizzero", mette a punto i suoi sporchi piani criminali lasciando dietro di sé numerose vittime. Silvio Dal Piaz (Silvio Arduino), figlio del direttore della più importante banca cittadina, si mette in contatto con il criminale proponendogli un piano scellerato per una grande rapina nella banca del padre. Nel frattempo "Lo Svizzero" dovrà fare i conti con alcuni traditori e con il suo acerrimo nemico, "L'Inglese" (Luca Ward) con cui lotta da anni per il dominio della città. Calibro 70, scritto da Alessandro Rota e Ivan Fabio Perna, non si limita al semplice omaggio, ma reinterpreta, anche con la giusta ironia, la fortunata stagione del poliziesco all'italiana. Camei di Carlo Ausino, il regista di Torino violenta, e Johnson Righeira, uno dei "fratelli" Righeira.
Ingresso gratuito
a seguire
Torino violenta(1977)
Regia: Carlo Ausino; soggetto e sceneggiatura: C. Ausino; fotografia: C. Ausino; musica: Stelvio Cipriani; montaggio: Eugenio Alabiso; interpreti: George Hilton, Emanuel Cannarsa, Giuseppe Alotta, Annarita Grapputo, Franco Nebbia, Laura Ferraro; origine: Italia; produzione: Lark Cinematografica; durata: 84'
Film a basso costo divenuto un piccolo cult, anche per una presunta passione cinefila dell'avvocato Agnelli. Sicuramente un film fuori dagli schemi, su una figura di poliziotto-giustiziere che si scontra, oltre che con la criminalità, con i limiti imposti dalla legge. «Erano appena usciti Roma violenta, Napoli violenta, che avevano incassato bene, così uno di questidistributori mi fa: "Tu dove abiti, Torino? Perché allora non fai Torino violenta".Al che l'ho guardato in malomodo, ci ho pensato un po' su e gli ho risposto: "Se volete un film così lo faccio, però poi lodistribuite".Ed è andata proprio così, ho fatto un film con 60 milioni, che oggi potrebbero essere 200 scarsi e che in tre mesi ha fattoun miliardo e ottocento milioni» (Ausino).
Vietato ai minori di anni 14 - Ingresso gratuito
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