Il toccante documentario Poltrone rosse. Parma e il cinema offre l'occasione per riflettere su una città particolare come Parma. Parma è stata una delle prime città a presentare i film dei fratelli Lumière. A Parma videro la luce due importanti riviste cinematografiche: «La critica cinematografica» e «Sequenze», che ebbero vita breve, causa problemi economici, ma riuscirono ad apportare un notevole prestigio alla città. A Parma furono travolti dalla passione del cinema il grande critico Pietro Bianchi, Attilio Bertolucci e i figli Bernardo e Giuseppe, Luigi Malerba, Enrico Medioli, Franco Nero, Vittorio Storaro, nonché il regista stesso del presente documentario, Francesco Barilli. Parma è poi la città di Verdi, le cui musiche sono legate a molti film. L'effetto nostalgia è ancor più drammatico se confrontato con la realtà attuale, segnata dalla chiusura di storiche sale.
“Questa sera al cinema Trevi, incontro con Lorenzo Baraldi, Francesco Barilli, Michele Guerra, Franco Nero. Modera Marco Giusti”
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ore 17.00 La parmigiana di Antonio Pietrangeli (1963, 112')
«La giovane Dora (Spaak), dopo la prima esperienza con un seminarista, accumula avventure amorose: incapace di rinchiudersi nella mediocre normalità del matrimonio con il fidanzato questurino (Buzzanca) e delusa dall'altrettanto mediocre opportunismo dell'amato fotografo (Manfredi), sceglie una vita di rischiosa solitudine. Con un'efficace narrazione incastonata di flashback, Pietrangeli adatta il romanzo di Bruna Piatti e traccia, senza moralismi e con molta ironia, un quadro malinconico e graffiante della meschinità e degli egoismi piccolo-borghesi che impregnano la provincia: al centro spicca il personaggio emblematico di Dora, segnata da una spregiudicatezza che confina con l'indifferenza, ma che se accetta i compromessi fisici con l'universo maschile, riesce comunque a rispettare "un suo codice etico, più istintuale che morale" (Detassis)» (Mereghetti).
ore 19.00 Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci (1964, 111')
Il giovane Fabrizio, rampollo di un'agiata famiglia parmigiana, rinuncia a sposare la fidanzata per seguire le sue convinzioni politiche e dopo la morte del suo amico Agostino si lega sentimentalmente a una giovane zia. La sua spinta rivoluzionaria a poco a poco si spegne. «È importante guardare in faccia la propria ambiguità e cercare di superarla. Sono ambiguo perché sono un borghese, come Fabrizio nel film, e io faccio dei film per allontanare dei pericoli, delle paure che ho, paura della debolezza, della viltà. Perché io esco da una borghesia terribile perché è astutissima, perché ha previsto tutto e perché accoglie a braccia aperte il realismo e il comunismo. E questo liberalismo è evidentemente la maschera della sua essenziale ipocrisia» (Bertolucci). Da segnalare la presenza di Morando Morandini nel ruolo di Cesare.
Per gentile concessione di RIPLEY'S FILM
ore 21.00 Incontro moderato da Marco Giusti con Lorenzo Baraldi, Francesco Barilli, Michele Guerra, Franco Nero
a seguire Poltrone rosse. Parma e il cinema di Francesco Barilli (2014, 90')
Poltrone rosse. Parma e il cinema racconta il periodo floridissimo dal punto di vista cinematografico e ormai finito da tempo che ha caratterizzato per un periodo Parma, quando registi famosi si trovavano nella città di provincia per girare i propri film.
«Ho dedicato questo lavoro ai cinquant'anni del primo film che mi ha visto protagonista: Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci. Ho voluto raccontare la storia stupenda che ha coinvolto me, tanti cari amici e la mia città, Parma. Quasi un lavoro di "archeologia cinematografica" alla ricerca di reperti rari e sconosciuti al grande pubblico. Una lunga e assidua ricerca durata anni che mi ha assorbito totalmente ma che mi ha ripagato facendomi rivivere emozioni dimenticate» (Barilli).
Ingresso gratuito
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