Home > “Pubblicato il nuovo fascicolo della rivista Bianco e Nero : il numero 576-577 è dedicato al “Gattopardo” di Luchino Visconti e al tema del rapporto tra “Cinema e Storia”.”
“Pubblicato il nuovo fascicolo della rivista Bianco e Nero : il numero 576-577 è dedicato al “Gattopardo” di Luchino Visconti e al tema del rapporto tra “Cinema e Storia”.”
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Nell'ambito delle celebrazioni per il cinquantenario del filmIl Gattopardo di Visconti, attualmente in corso di svolgimento a Palermo, è stato presentato il nuovo numero (doppio e conclusivo dell'annualità 2013) della rivista della Fondazione, in massima parte dedicato con vari interventi alla fortuna e alla centralità storica ed estetica del capolavoro viscontiano.
Il 2013 della rivista "Bianco e Nero" del CSC si conclude infatti con un fascicolo doppio, il 576-577 (maggio/dicembre), che esce in concomitanza con l'evento palermitano C'era una volta in Sicilia. I 50 anni del Gattopardo.
Il numero infatti ha una prima parte dedicata al capolavoro di Luchino Visconti, con contributi di registi come Roberto Andò e di studiosi come Alberto Anile, Piero Spila, Pietro Cavallo, che indagano i diversi aspetti dell'opera.
«Bianco e Nero» pubblica anche alcune pagine estratte dalla sceneggiatura, due delle quali contengono la scaletta di tutto il film, le altre cinque corrispondono ad altrettante parti del copione, che Visconti e gli sceneggiatori (Suso Cecchi d'Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa) si erano divisi. A completare la sezione, un'intervista inedita a Burt Lancaster e un'intervista a Piero Tosi, costumista del film e vincitore nel 2013 di un Oscar alla carriera.
Dal Gattopardo, nella seconda parte del fascicolo, il discorso si allarga al tema più generale di cinema e storia, e di come il cinema italiano abbia spesso usato la storia per parlare d'altro o per parlare del presente. Sono quindi analizzati generi come lo "spaghetti western" (Christian Uva) e il "peplum" (Maria Elena D'Amelio), temi, come la rappresentazione del potere (Pierpaolo Antonello), ma anche autori: è il caso di Luigi Magni (Pasquale Iaccio), di Nanni Moretti (Flavio De Bernardinis), di Marco Bellocchio (Marco Bertozzi). Inoltre Alberto Crespi intervista Gianni Amelio sulla sua personale rilettura di I cento cavalieri di Vittorio Cottafavi.
Si parla anche di televisione all'interno e all'esterno della monografia: la rilettura dell'inno di Mameli da parte di Benigni al festival di Sanremo 2011 (David Budussa), il recupero degli anni '70 in La meglio gioventù e Romanzo criminale (Claudio Bisoni), ma si parla anche di Downton Abbey e del successo planetario delle serie inglesi (Cecilia Penati).
La sezione dedicata alla scuola, I mestieri de Csc, raccoglie contributi di Roberto Perpignani, di Michele Abatantuono sulle "writers' rooms" e un'intervista di Gino Ventriglia ad Adam Sigel sulle webseries.
Viene poi ripubblicata, in testa al numero - quale omaggio a Carlo Lizzani ­- una conversazione tra il regista e gli allievi del Centro Sperimentale a proposito del film Il gobbo, apparsa su «Bianco e Nero» numero 1 del 1961.

La rivista è distribuita da CAROCCI nelle maggiori librerie, oltre che presso la sede della Fondazione CSC in Via Tuscolana, 1524 - Roma.

 

 

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