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L’espressione triste che fa ridere: Totò e Monicelli

Autore: Adriana Settuario

Anno: 2007

Pagine: 303

Editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Graus

€ 25,00

Descrizione

Libro appassionante e riccamente documentato, è dedicato non solo ai cinefili ma a quanti amano Totò e Monicelli, due grandi del cinema italiano che hanno saputo coniugare amarezza e comicità offrendo un intenso panorama dell’umanità italiana. Nel volume viene ricostruita la straordinaria avventura cinematografica che li ha visti protagonisti di sette indimenticabili film: Totò cerca casa (1949), Guardie e ladri (1951), Totò e i Re di Roma (1952), Totò e le donne (1952), Totò e Carolina (1955), I soliti ignoti (1958), Risate di gioia (1960), film che offrono uno spaccato della realtà della piccola borghesia ai margini del sottoproletariato, un ritratto tipico dell’Italia di ieri, afflitta da gravi ritardi nello sviluppo economico e sociale. Ciascuna opera viene analizzata minuziosamente, attraverso la descrizione e il commento dei passi salienti nonché attraverso il confronto filologico operato a partire dalle sceneggiature originali rispetto alle sequenze montate. L’autrice ci propone così una lettura ricca di dettagli inediti, evidenziando in particolare il risultato dell’interazione tra Monicelli e Totò. Non mancano, poi, interviste a sceneggiatori e al geniale Mario Monicelli che definisce Antonio De Curtis – Totò “un uomo amabile, molto gentile, intelligente, spiritoso”. «Nella filmografia di Totò – scrive Goffredo Fofi nella prefazione – i sette film di Monicelli sono una delle più formidabili e più riuscite prove del grande comico. Totò è “tirato” contemporaneamente dalla maschera e dal personaggioe trova, grazie alla regia (e più alla regia che alla sceneggiatura), una misura e un equilibrio che gli permettono di rappresentare magistralmente i problemi che i suoi contemporanei meno fortunati erano costretti ad affrontare».

Note Autore:

Adriana Settuario, laureata all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, è giornalista e collabora attualmente con «Il Messaggero». Ha lavorato, tra gli altri, per il bimestrale cinematografico «Cinemasessanta».

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