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“Presentato nell’ambito del festival di Venezia il numero 584 di «Bianco e Nero»”
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E' stato presentato l'8 settembre nell'ambito del festival di Venezia il numero 584 di «Bianco e Nero», trimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografica. Sono intervenuti il direttore scientifico Mariapia Comand, il curatore del volume Federico Vitella, il presidente e il direttore generale del Centro Sperimentale, Stefano Rulli e Marcello Foti, il direttore amministrativo della Cineteca Nazionale Gabriele Antinolfi, e Alessandra Costa, Romana Nuzzo, Dominic Holdaway. Si tratta del primo numero di una nuova serie, che come scrive nel suo editoriale Mariapia Comand, «nel solco della tradizione, vuole interpretare un'idea dinamica della ricerca, capace di dare spazio all'indagine storica, critica, teorica, filologica, archivistica e culturale; non rinunciando mai quando possibile all'interdisciplinarità; rimarcando l'apertura internazionale originaria; rafforzando le pratiche di scambio; adottando formule differenti».
 
Il numero presenta un dossier monografico di straordinario interesse, dedicato al montaggio digitale. Scrive nella sua introduzione Federico Vitella: «È mia convinzione che l'introduzione del montaggio digitale in Italia abbia innescato quella che Rick Altman chiama una crisi della rappresentazione, ovvero un momento di destabilizzazione sistemica dell'industria le cui intensità, estensione e specificità sono ancora tutte da valutare. Che impatto ha avuto l'aggiornamento tecnologico della postproduzione su un mercato in contrazione da anni? In che misura i vantaggi teorici del digitale hanno movimentato un comparto storicamente tutt'altro che opulento? Come è cambiato il tradizionale e conservatore mestiere del montatore italiano dal punto di vista tecnico e artistico? Quali sono i film, i generi, gli autori che più si sono avvantaggiati delle nuove tecnologie? A queste e ad altre domande abbiamo provato a dare risposta nelle pagine che seguono con saggi (Pezzotta, Becattini, Grasselli, Grizzaffi, Penati, Pavoni), documenti commentati (Di Chiara e Noto, Vitella, Girina) e testimonianze (Cassani, Cervini, Berruti, Corsi), cercando anche di presentare studi di caso extracinematografici o comunque riconducibili a pratiche audiovisive non dominanti dal punto di vista commerciale quali utili termini di confronto».
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