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“Presentata la nuova pubblicazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, “Andrea Crisanti. Viaggio nella scenografia”, nell’ambito della Festa Internazionale del Cinema di Roma”
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Venerdì 4 novembre 2011, presso la Libreria Notebook all'Auditorium Parco della Musica, viale Pietro De Coubertin n. 30 a Roma, è stata presentata la nuova pubblicazione del Centro Sperimentale di Cinematografia "Andrea Crisanti. Viaggio nella scenografia", a cura di Sergio Toffetti e Antonio Fabio Familiari.
Sono intervenuti alla presentazione: Andrea Crisanti, Sergio Toffetti, Francesco Rosi, Roberto Andò, Piera Detassis e Gabriele Antinolfi.

Scheda del volume

«Va riconosciuto agli studiosi di cinema il merito di aver allargato negli ultimi decenni gli orizzonti dei loro approfondimenti: non più solamente i registi, in ossequio alla "politica degli autori" importata dalla nouvelle vague senza la medesima consapevolezza critica dei colleghi francesi, non più solamente gli attori, per esigenze spesso giornalistiche in nome di un presunto divismo nostrano; finalmente lo sguardo, in modo sempre più acuto, si è cominciato a poggiare su tutte le figure che concorrono alla creazione di un film: autori della fotografia, scenografi, costumisti. Figure non meno creative degli stessi registi, anzi creative per definizione, perché a loro spetta il compito di infondere nel cinema quelle conoscenze artistiche che sono il patrimonio del nostro Paese. […] Molti di questi Maestri hanno insegnato al Centro Sperimentale di Cinematografia, contribuendo a formare intere generazioni di professionisti con la loro capacità di trasmettere conoscenza e passione».
Così l'introduzione di "Andrea Crisanti, viaggio nella scenografia", volume che il Centro Sperimentale di Cinematografia pubblica in omaggio a colui che è ormai da vent'anni, prima come docente e ora come preside della Scuola Nazionale di Cinema, il punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi al mestiere di scenografo.
Il volume è, come dice il titolo stesso, un viaggio, l'esplorazione di una carriera decennale e dunque di buona parte della storia e delle cronache del cinema italiano dal dopoguerra a oggi. È un viaggio che ci porta da Maciste all'Inferno di Freda a Mine vaganti di Ozpetek, da Uomini contro di Rosi a La polvere del tempo di Angelopoulos, dalla Sicilia all'Ungheria, dalle montagne balcaniche in Colombia. In una lunga intervista Crisanti ripercorre gli anni della formazione - quelli dell'Accademia di Belle Arti e di via Margutta, dei Maestri Chiari, Garbuglia e Polidori, delle prime volte a Cinecittà… - e, alternando ricostruzioni dettagliate dei processi creativi a squisiti aneddoti, le innumerevoli esperienze professionali, cinematografiche soprattutto, ma anche in teatro e in televisione. È il racconto, dal ricco apparato iconografico (disegni, bozzetti, fotogrammi, foto di scena e di set…), di una vita professionale faticosa e appassionata, di un mestiere che è arte e ricerca, studio e invenzione e che ha permesso la realizzazione di capolavori come Il caso Mattei, Cristo si è fermato a Eboli, Identificazione di una donna, Nuovo Cinema Paradiso e Il ladro di bambini, per citarne solo qualcuno.
«Andrea ha una grande cultura figurativa, per cui crea in ogni occasione ambienti suggestivi, ma ha anche una specie di talento da investigatore che gli consente di scovare luoghi, ambienti, scorci che al cinema non si erano mai visti», così parla di lui Francesco Rosi, che a partire da Uomini contro, con un'unica eccezione, ha sempre lavorato con Crisanti e che in occasione di questa pubblicazione offre un'intensa testimonianza della loro collaborazione. Testimoni di questo itinerario artistico sono anche altri protagonisti del nostro cinema, come i registi Bellocchio, Greco, Andò, Paolo e Vittorio Taviani, Ozpetek e Tornatore - che di Andrea nota da subito «una caratteristica non comune agli scenografi: […una] duplice natura di scenografo di teatro e scenografo della realtà» che lo rende «un maestro sia nell'adattare ambiente dal vero sia nel ricostruire in teatro» - e i direttori della fotografia Lanci e Rotunno, quest'ultimo anche in veste di collega al CSC, dove la loro collaborazione iniziata sui set continua nel «comune impegno dedicato a trasmettere le nostre esperienze ai giovani allievi, insegnando loro come si fanno i film alla maniera dei maestri delle antiche botteghe d'arte».
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