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“Oggi al cinema Trevi, Omaggio a Andrzej Zulawski”
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Come ha scritto giustamente Valerio Caprara, il cineasta «potrebbe passare alla storia del cinema come il regista del melò erotico più ossessivo degli anni Ottanta. In realtà quella provocatoria rielaborazione del classico transfert del film-nel-film rappresenta una sola delle svarianti identità di una personalità autenticamente "maledetta", nutrita, esaltata e infine distrutta da un'indimenticabile, fiammeggiante stagione del cinema francese. […] Detestato dai conformisti e idolatrato dalla cinefilia colta e snob, l'autore post-sessantottino più fascinoso e tenebroso dirige nel biennio '84-'85 i suoi capolavori Femme publique e L'amour braque -Amore balordo, ottenendo dalle attrici - appunto la Kaprisky e poi Sophie Marceau - che furono nel contempo le sue giovanissime compagne, orgasmiche incarnazioni visionarie a metà strada tra il nichilismo dostoevskiano e il sulfureo magistero dell'affine Polanski». Nel novembre 2013, nell'ambito di un omaggio curato dalla Cineteca Nazionale e dall'Istituto Polacco di Roma, il cineasta non solo aveva presentato al pubblico del Cinema Trevi il suo romanzo C'era un frutteto, ma aveva incontrato gli allievi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia per una particolarissima "lezione di cinema". 
Link per la visione dell'incontro al Cinema Trevi http://j.mp/Andrzej_Zulawsky
 
ore 17.00 Possession di Andrzej Zulawski (1981, 124')
Marc e Anna una coppia sposata attraversa una grossa crisi. Neanche l'amore per il figlio Bob riesce a tenere assieme il loro matrimonio. Ma a metterlo a repentaglio non è l'amore di Anna per un altro uomo... «L'orrore dell'anima e quello dei corpi: lo stile di Zulawski vuole imitare la follia della protagonista, manda all'aria qualunque logica narrativa e stordisce lo spettatore a furia di carrellate vorticose. […] Non per tutti i gusti, resta il miglior film del regista» (Mereghetti).
 
ore 19.15 Femme publique di Andrzej Zulawski (1984, 115')
«Ethel posa per nudi artistici, ma sogna un avvenire di attrice, cioè di "donna pubblica". L'occasione si presenta quando un regista la scrittura per una parte in un film da I demoni di Dostoevskij, ma si trova in mezzo a un susseguirsi di avvenimenti drammatici […]. 3° film francese del polacco Zulawski, regista che ignora la linea retta e la calma: violento, sregolato, parossistico, delirante sotto il segno della dismisura e del disordine» (Morandini).
 
ore 21.15 L'amour braque - Amore balordo di Andrzej Zulawski (1985, 104')
«Libero adattamento di L'idiota (1869) di Dostoevskij in chiave gangsteristica nella Parigi anni '80, scritto dal regista con Etienne Roda-Gill. Myskin è Léon (F. Huster), nobile ungherese profugo, dimesso da una clinica psichiatrica; Rogozin si chiama Mickey (T. Karyo), pieno di soldi, frutto di una rapina in banca; Nastasja è Marie, amante di Mickey, al servizio dei quattro fratelli Venin, trafficanti in droga e altri generi. […]. 4° film francese del polacco A. Zulawski, il più matto dei suoi compatrioti registi emigrati all'Ovest (Borowczyk, Polanski, Skolimowski). È all'insegna della dismisura e del parossismo: ritmo frenetico, cinepresa motorizzata, colori e suoni in un carosello caotico a indicare l'assurda follia dell'epoca» (Morandini).
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