Home > “Oggi 4 dicembre, al cinema Trevi, continuano gli appuntamenti con Pasquale Squitieri e il suo cinema “senza padroni”. Alle 21.00 incontro con il regista e a seguire “Li chiamarono… Briganti!”, dura presa di posizione sulla questione meridionale. “
“Oggi 4 dicembre, al cinema Trevi, continuano gli appuntamenti con Pasquale Squitieri e il suo cinema “senza padroni”. Alle 21.00 incontro con il regista e a seguire “Li chiamarono… Briganti!”, dura presa di posizione sulla questione meridionale. “
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La Cineteca Nazionale ha il piacere di incontrare uno dei cineasti più restii alle classificazioni della nostra cinematografia e di ripercorrere insieme a lui il suo cinema. Dopo l'appuntamento di ottobre, che ha visto sul tavolo il tema delle morti bianche - trattato nel film L'avvocato De Gregorio (2007) - questa volta l'incontro si svolge intorno a Li chiamarono... Briganti! del 1999, che tratta la sofferenza del nostro Sud.

Ore 21.00 Pasquale Squitieri incontra il pubblico

a seguire 
Li chiamarono... Briganti! (1999)
Regia: Pasquale Squitieri; soggetto e sceneggiatura: P. Squitieri; fotografia: Sergio Melaranci; musica: Luigi Ceccarelli; montaggio: P. Squitieri, Fiorenza Muller; interpreti: Enrico Lo Verso, Roberta Armani, Branko Tesanovic, Giorgio Albertazzi, Claudia Cardinale, Ennio Coltorti; origine: Italia; produzione: Vidi; durata: 129'.
«Un film epico, che appartiene a un genere ormai assente dalla nostra produzione per motivi culturali e anche umani, come la scomparsa di Sergio Leone che ne fu un maestro. Un film in cui chiedo un riesame e una rilettura della questione meridionale per capire il malessere e la mancanza di speranze del nostro Sud, che da un secolo si è dissanguato con l'emigrazione di milioni di persone in cerca di un futuro migliore […]. I nostri contadini di cent'anni fa somigliavano ai gauchos, a Pancho Villa, ai personaggi di tanti paesi repressi dalla civiltà tecnologica […]. Massacrati dalle tasse, brutalmente interrogati in francese o repressi con la forza, a chi si rivolgevano per sopravvivere? Ai briganti. Ma migliaia di loro furono trucidati dai bersaglieri, e questa è una vicenda che nessuno ha mai voluto narrare anche se è una realtà storica inconfutabile. [Ho fatto] non un film "buonista", ma un film duro e crudo su un Sud rapinato della sua cultura e accusato dal Nord di avere un popolo di ladri e puttane per un solo motivo: poterlo derubare di tutto» (Squitieri).
Ingresso gratuito

Pasquale Squitieri si avvicina al cinema verso la fine degli anni '60 dirigendo Io e Dio (1969), melò dai connotati duri ambientato in un paese di montagna. Dopo alcuni western girati con lo pseudonimo di William Redford, inizia un suo personale percorso di ricerca che lo porta a trattare, spesso con scelte radicali e provocatorie, temi di carattere storicopolitico, come ne Il prefetto di ferro (1977), Claretta (1984), Li chiamarono... Briganti! (1999). Un altro filone persorso dal regista napoletano è quello di soggetti legati a episodi, fatti e problemi dell'Italia contemporanea come la droga in Atto di dolore (1991), il razzismo in Il colore dell'odio (1989), il terrorismo ne Gli invisibili (1988), la mafia ne Il pentito (1985), Camorra (1972), l'immigrazione in Razza selvaggia (1980). Squitieri è anche sceneggiatore dei propri film, molti dei quali sono interpretati dalla moglie Claudia Cardinale. Regista rude e diretto, amante della provocazione e di un certo estremismo (da mymovie).

 

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