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“Matteo Garrone incontra gli allievi della Scuola Nazionale di Cinema “
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Venerdì 25 febbraio si è svolto l'incontro tra il regista Matteo Garrone e gli allievi della Scuola Nazionale di Cinema, a seguito della proiezione del film "L'imbalsamatore" , vincitore del David di Donatello nel 2002 per la migliore sceneggiatura e miglior attore non protagonista, (Ernesto Mahieux),
 
Il regista ha parlato a lungo dei suoi film da "L'imbalsamatore", in cui ha avuto l'intuizione di girare al Villaggio Coppola nella ricerca di un luogo metafisico, astratto, adatto a un noir dove si poteva avvertire una dimensione di solitudine,  a "Primo amore", 'un film girato con un'incoscienza che oggi sento meno, che mi ha fatto star male, fino a "Gomorra" dove la materia, delicata, presupponeva una totale mancanza di artificio. 'Ho cercato di girare come se fosse un reportage, l'immagine sporca e la macchina a mano per permettere allo spettatore di essere in soggettiva.
Matteo Garrone è sempre operatore di ripresa in tutti i suoi film. 'Quando giro vado in trance, si crea una danza con l'attore e cerco, in quei momenti, di cogliere l'attimo che non si ripete. Stando in macchina, vivendo emotivamente la scena mi vengono delle idee funzionali al racconto, mi accorgo di quello che succede introno, sento quando l'attore sta dentro il personaggio, cerco di seguire io l'attore, cambiando tutti i ciak per non obbligarlo a seguire la macchina da presa. Girare in sequenza finora mi ha permesso, in questo senso, di avere degli aiuti, dei regali, girare una scena  che non mi sarei aspettato.
Sottolinea l'importanza di capire i personaggi, di sentirli lasciando loro spazio, libertà. Il filo conduttore dei suoi lavori è sempre il corpo, il corpo che viene trasformato, la fisicità e questo probabilmente dimostra un legame con la sua formazione, che è pittorica.
Il regista ha poi risposto alle domande degli allievi di tutti i corsi dimostrando una grande preparazione anche in materia di fotografia e di montaggio: 'Con Marco (Spoletini) abbiamo cominciato insieme e montato sempre insieme il materiale dei miei film. il montaggio è una fase bellissima e creativa in cui le scelte che si fanno sono spesso anche scelte di sceneggiatura. Agli allievi del corso di produzione ha spiegato che, avendo autoprodotto i suoi primi tre film, si è reso conto di come sia importante sapere e far capire cosa vuoi fare, di saper tenersi sui costi e di come molti film siano in realtà soffocati da un alto budget, che non li rende vivi, mentre altri a costi minori, mantengono una freschezza e una bellezza esemplari.
Colpisce in Matteo Garrone, l'assoluta spontaneità, l'autenticità di un regista che combatte il virtuosismo per 'usare la pancia', lo sforzo di abbattere le sovrastrutture intellettuali per arrivare a una verità più profonda. Dopo qualche anticipazione sul prossimo film, che sarà una commedia per sperimentarsi in qualcosa di più 'leggero', ha esortato gli allievi registi a non cadere nella trappola dell'imitazione del reale, che deve sempre essere interpretato, a non tradire mai il senso della storia, anche se il percorso può cambiare.
L'incontro si è svolto nell'ambito del ciclo "Incontri al CSC", un appuntamento per gli studenti con professionisti e personalità dello spettacolo, moderato dal Prof. Flavio De Bernardinis e dal Preside Andrea Crisanti.
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