“Martedì 17 novembre, al cinema Trevi, omaggio a Michal Waszynski”
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Un autore dal percorso biografico piuttosto intricato e sorprendente, variegato quanto il repertorio dei film da lui realizzati, tra cui commedie musicali come Che cosa fa mio marito di notte, film mistici come Dybuk, documentari come Montecassino e, infine, produzioni hollywoodiane come La caduta dell'impero romano, che Waszynski coprodusse.
Michal Waszynski nacque a Kowel' (nell'odierna Ucraina) nel 1904, cioè poco dopo che l'invenzione del cinema facesse la sua comparsa nel vecchio continente. Waszynski entrò giovanissimo alla scuola di recitazione di Kyiv. Ben presto il cinema divenne la passione della sua vita e al contempo un magico veicolo che lo trasportò in giro per l'Europa. A Berlino partecipò con Friedrich Murnau alla realizzazione del film Nosferatu. Poco dopo, si recò a Varsavia, dove in brevissimo tempo divenne uno dei registi polacchi più in vista. Vale la pena segnalare che fino al 1939 girò circa 40 lungometraggi. La sua carriera venne interrotta dallo scoppio della guerra. Waszynski fuggì in Unione Sovietica, dove venne deportato in Siberia. Nel 1942 si unì all'esercito del generale Anders e divenne direttore del reparto di documentazione filmica.
Percorrendo l'intero cammino di guerra che dalla Siberia, attraverso Iran e Palestina, giungeva fino in Italia, Waszynski realizzò molti documentari. Alla fine della guerra rimase a Roma, dove lavorò come regista in tandem con Vittorio Cottafavi. Insieme girarono i seguenti film: La grande strada, Lo sconosciuto di San Marino e Fiamme sul mare. Continuò poi la sua carriera come direttore artistico e produttore di vari film interpretati dalle stelle del cinema mondiale. Vale la pena citare almeno Otello di Orson Welles, Quo Vadis di Marvin LeRoy e Vacanze romane di William Wyler.
L'omaggio a Michal Waszynski include tre lavori che egli realizzò a Roma, di cui due scomparsi e solo recentemente ritrovati: la versione italiana de La grande strada è stata ritrovata presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e restaurata a cura dell'Archivio del Cinema d'Impresa d'Ivrea di Torino; la copia digitale di Fiamme sul mare è stata ottenuta scansionando una rara copia in 16mm ritrovata da Simone Starace nell'ambito del suo progetto Penny Video e messa a disposizione da Ripley's Film/Viggo; Lo sconosciuto di San Marino proviene, invece, dalla Cineteca Nazionale.
La rassegna è curata dall'Istituto Polacco di Roma nell'ambito del CiakPolska Film Festival, in collaborazione con Cineteca Nazionale, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Archivio del Cinema d'Impresa d'Ivrea di Torino e Ripley's Film/Viggo.
ore 16.30 Lo sconosciuto di San Marino di Michal Waszynski e Vittorio Cottafavi (1948, 79')
Un giorno, poco prima della fine della seconda guerra mondiale, giunge a San Marino uno straniero che pare aver perso la memoria. Lo sconosciuto si attira le simpatie degli abitanti, tra cui una giovane prostituta (motivo per cui fu il primo film del dopoguerra ad incappare nella censura). Durante una processione, riacquista però di colpo la memoria del suo passato di nazista e questo lo mette duramente a confronto con se stesso. Il film vede la partecipazione di Vittorio De Sica e Anna Magnani.
ore 18.00 Incontro moderato da Emiliano Morreale con Francesco Cottafavi, Elwira Niewiera, Piotr Rosolowski e Simone Starace
a seguire La grande strada. L'odissea di Montecassino di Michal Waszynski e Vittorio Cottafavi (1948, 90')
Il primo film del dopoguerra polacco è un film realizzato in Italia durante l'estate del 1946 negli stabilimenti di Cinecittà. Il film racconta, attraverso il destino di una coppia di fidanzati separati dalla guerra, il lungo percorso (la Grande strada) compiuto dai soldati polacchi dell'esercito del generale Wladyslaw Anders. L'elemento di maggior interesse della pellicola consiste negli inserti documentaristici autentici, che Waszynski girò durante il lungo percorso compiuto dai soldati polacchi del II Corpo d'Armata polacco, dalla Siberia attraverso l'Iran, l'Iraq, l'Egitto e la Palestina. È l'unico film che mostra immagini autentiche della partecipazione di truppe polacche alla campagna sul fronte italiano, tra cui la terribile battaglia di Montecassino.
Il reportage Lunga strada della Grande strada (2014) di Marek Maldis che precederà la visione del film si concentra sulla complessa storia de La grande strada, di cui esistono almeno quattro versioni. La visione della versione polacca del film, con netti accenti anticomunisti, fu possibile solo nel 1991.
ore 21.00 Fiamme sul mare di Michal Waszynski e Vittorio Cottafavi (1947, 77')
Un apologo politico incentrato su una cooperativa di marinai che decide di recuperare una nave affondata nel porto di Napoli, scontrandosi presto con le mire di un losco speculatore. Durante un lungo viaggio verso l'Argentina, i protagonisti affronteranno le insidie e insieme le responsabilità della vita in comune, alla riscoperta di un sentimento di identità collettiva. Un film che ci restituisce il faticoso risveglio della democrazia, alla ricerca di nuovi modelli cinematografici che interpretino lo spirito dei tempi.
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