Home > “La Cineteca Nazionale partecipa con tre restauri e un volume alle celebrazioni per Eduardo promosse dall’Università della Calabria”
“La Cineteca Nazionale partecipa con tre restauri e un volume alle celebrazioni per Eduardo promosse dall’Università della Calabria”
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Per il trentennale della morte del grande Eduardo De Filippo l'Università della Calabria ha promosso un grande convegno che ha visto riunirsi le Università del Sud Italia e molte istituzioni nazionali. La Cineteca Nazionale ha partecipato presentando il frutto dell'intenso lavoro che negli ultimi anni ha dedicato alla figura di Eduardo, dopo il ritrovamento nel proprio archivio di un preziosissimo filmato inedito, Monologo, in cui Eduardo utilizza il format della sua chiacchierata al balcone con un interlocutore invisibile per parlare agli italiani del  piano Marshall. A questo ritrovamento la CN ha dedicato un numero monografico dei propri Quaderni, a cura di Sergio Bruno, disponibile sul bookshop della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia a cui è allegato un dvd realizzato in collaborazione con l'Istituto Sturzo che comprende un analogo filmato realizzato da Eduardo per invitare gli Italiani alle elezioni del '48. Sono stati poi presentati due importanti film muti scarpettiani, recentemente restaurati, Tutto per mio fratello, 1911, presentato alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone nel 2008, e Il gallo nel pollaio, 1916, presentato alle Giornate nel 2013. Inoltre la CN ha messo a disposizione 11 film per la rassegna retrospettiva.

MONOLOGO  ( 1949-1950)
fotografia: Aldo Tonti; montaggio: Pino Giomini; interprete: Eduardo De Filippo; produzione: Antonio Jannotta per la Telefilm Romab/n, sonoro, durata 9'25''
Il master digitale utilizzato per questa edizione è stato ottenuto da un positivo stampato dai nuovi negativi restaurati. Il restauro è stato eseguito nel 2012 dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo presso il laboratorio Eurolab - Cinema Communications Services di Roma.
 
TUTTO PER MIO FRATELLO (1911)
Il film è tratto da una commedia di Eduardo Scarpetta Vì che m'ha fatto frateme! del 1892, riedizione di una farsa attribuita a Filippo Cammarano. La storia è incentrata su uno scambio di persona tra due fratelli gemelli, entrambi interpretati nel film dal figlio di Eduardo Scarpetta, Vincenzo, a cui si affiancano gli attori della sua compagnia. Diversamente da quello che avveniva in palcoscenico, in cui Eduardo Scarpetta, che ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia, doveva destreggiarsi tra i due ruoli alternandoli sulla scena, in Tutto per mio fratello un semplice trucco cinematografico diede la possibilità al pubblico dell'epoca di vedere nella sequenza finale, introdotta dalla didascalia "Ritorno dei due fratelli Sciosciammocca", Felice e Fortunato finalmente insieme. Dopo questa esperienza, negli anni successivi, Vincenzo, sarà protagonista di altre due pellicole mute, Il gallo nel pollaio (1916) e Scarpetta e l'americana (1918) entrambi per la regia di Enrico Guazzoni.
L'unica copia reperita del film proviene dagli eredi Scarpetta ed è stata donata alla Cineteca Nazionale. Per il restauro si è partiti dal positivo nitrato imbibito: la pellicola è stata scansionata ad alta risoluzione e lavorata in digitale. Alcune didascalie, gravemente danneggiate, sono state ricostruite rispettando il font originario. Dai file digitali restaurati si è ottenuto un nuovo negativo da cui è stato stampato un positivo su pellicola. Le colorazioni originali sono state riprodotte con il metodo Desmet. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio l'Immagine Ritrovata di Bologna.L'importanza del ritrovamento di Tutto per mio fratello e del conseguente intervento di restauro è accresciuta dal fatto che dell'attività cinematografica della famiglia Scarpetta durante il periodo del muto è rimasto molto poco. Oltre ai film interpretati da Vincenzo, si sa che Eduardo Scarpetta nel 1914 aveva firmato un contratto con la casa di produzione milanese Musical Film (Renzo Sonzogno & C.) per la trasposizione cinematografica di cinque sue commedie: Miseria e nobiltà (1914) di Enrico Guazzoni, La nutrice (1914) di Alessandro Boutet, Un antico caffè napoletano (1914), Tre pecore viziose (1915) e Lo scaldaletto(1915), diretti da Gino Rossetti. Di questi film, tutti interpretati da lui, sono arrivate fino a noi, quale unica testimonianza, solo alcune foto di scena.
 
IL GALLO NEL POLLAIO (1916)
Regia: Enrico Guazzoni; soggett e sceneggiatura: Vincenzo Scarpetta; personaggi e interpreti: Vincenzo Scarpetta (Vincenzo), Elvira Radaelli (cugina Betta), Giuseppe Gambardella (un passante), Lorenzo Soderini (?); data v.c: 21.12.1916 (no.12304); lunghezza originale: 700 m.; 35mm, 594 m., 30'14" (18 fps), col. (imbibito/tinted); fonte copia/print source: Cineteca Nazionale, Roma.
Didascalie in italiano / Italian intertitles.
 
Copia restaurata in versione italiana nel 2012 dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Fondazione De Filippo su pellicola poliestere da copia nitrato in edizione norvegese imbibita (636 m.) ritrovata presso la National Library of Norway di Oslo. A Pordenone la proiezione del film è stata accompagnata da alcuni brani musicali composti da Vincenzo Scarpetta, messi a disposizione da sua nipote Mariolina Scarpetta. Le canzoni Canzona SprucetaNu MisteroPiripignoccolaSenza Core, sono state inviate al maestro Antonio Coppola che le ha assemblate in una colonna per il film.
 
Il film è una delle prime produzioni della nuova società Palatino Film costituita da Enrico Guazzoni nel 1915 con la collaborazione della Società Italiana Cines. Il gallo nel pollaio doveva essere il primo episodio di una serie nata dalla collaborazione fra Guazzoni e l'attore Vincenzo Scarpetta (figlio del noto commediografo partenopeo Eduardo), annunciata fin dal 1914 ma che poi sarà interrotta dopo il secondo film, Scarpetta e l'americana, girato nello stesso '15 ma che uscirà nel '18. Scarpetta, oltre che l'attore protagonista, è probabilmente anche l'autore del soggetto e della sceneggiatura che riprende la tradizione teatrale della commedia leggera di gusto francese, condita da propensioni al grottesco e dall'istrionismo di Scarpetta. Un film guidato da Guazzoni con il giusto ritmo verso la sua scontata conclusione. Non sembra che la chiarezza del racconto abbia risentito della perdita di circa cento metri che la copia ritrovata registra rispetto all'originale. Il lavoro di restauro, nel quale le didascalie in norvegese sono state tradotte in italiano cercando di rispettare il font originale, restituisce alla copia attuale anche le perdute colorazioni.

 

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