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“La Cineteca Nazionale dedica un omaggio a Brunello Rondi”
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Il 4 novembre la programmazione del cinema Trevi, sala della Cineteca Nazionale, riguarda l'opera e il pensiero di Brunello Rondi (1924-1989), grande figura di intellettuale e regista italiano, fratello di Gian Luigi Rondi. Alle 19.00 proiezione del suo Ingrid sulla strada (1973), che l'autore definisce «film violento, ma privo di compiacimenti per quella violenza gratuita e spettacolare che costituisce spesso un puro espediente commerciale». A seguire - alla presenza dei curatori Stefania Parigi e Alberto Pezzotta e con interventi di enrico ghezzi, Sergio Grmek Germani, Umberto Rondi, figlio del regista - presentazione del volume Il lungo respiro di Brunello Rondi, pubblicato nel 2010 da Edizioni Sabine con il contributo del Centro Sperimentale di Cinematografia e la collaborazione della Fondazione Federico Fellini. Moderatore della serata Pierpaolo De Sanctis. Il "lungo respiro" è l'espressione usata da Fellini, che con Rondi ebbe un lungo sodalizio, per descrivere la persistente influenza che secondo lui la straordinaria versatilità di Brunello Rondi avrebbe avuto su quanti lo avessero conosciuto. Sceneggiatore, regista, teorico e critico, Brunello Rondi si è cimentato nei più diversi campi artistici e intellettuali: la poesia, la filosofia, la musicologia (i pioneristici saggi pioneristici su Bartók), il teatro e in particolare il cinema (le collaborazioni, oltre che con Fellini, con Rossellini e Pasolini). Scrive nella prefazione al libro Gian Luigi Rondi, Presidente dell'Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello e del Festival Internazionale del Film di Roma: «Mi auguro adesso che [con questo libro], oltre a ricordare tutte le "voci" di Brunello, molteplici e ognuna egualmente preziosa, si riesca a fare ampia giustizia di quei fraintendimenti a volte anche voluti e mistificatori con cui taluni hanno ritenuto di dover commentare la lunga, felice collaborazione di Brunello con Fellini. Auspicando che, in futuro, possano presentarsi altre occasioni come questa per continuare a studiare i molteplici rami dell'attività di Brunello».
Dopo la presentazione del libro, proiezione di I prosseneti (1976), in cui Rondi denunciala riduzione del sesso e della donna a merce di scambio come una delle forme in cui maggiormente si esprime la degenerazione del capitalismo. Il film mostra come i "prosseneti" non siano solo fornitori di piacere, ma anche creatori di illusioni sociali.
 
ore 19.00
Ingrid sulla strada (1973)
Regia: Brunello Rondi; soggetto e sceneggiatura: B. Rondi; fotografia: Stelvio Massi; scenografia e costumi: Carlo Leva; musica: Carlo Savina; montaggio: Marcello Malvestito; interpreti: Janet Agren, Francesca Romana Coluzzi, Franco Citti, Fred Robsahm, Bruno Corazzari, Marisa Traversi; origine: Italia; produzione: Thousand Cinematografica; durata: 98'
«La finlandese Ingrid viaggia da Rovaniemi a Roma in treno, decisa a fare la prostituta. Nella capitale, fa amicizia con Claudia, battona di buon cuore che le trova alloggio presso un pittore astrattista, Alessandro, e la porta con sé sul marciapiede. Un facoltoso aristocratico, Urbano, ingaggia le due donne per un bizzarro rito necrofilo nella sua villa a cui partecipa anche la moglie dell'uomo, davanti a un pubblico di principi e nobili. Scacciate da Alessandro, Ingrid e Claudia si trasferiscono in un magazzino appartenente a Renato, capo di una banda di delinquenti neofascisti responsabili di attentati dinamitardi» (Curti). «Sarà un film molto violento, privo di compiacimenti però per quella violenza gratuita e spettacolare che costituisce spesso un puro espediente commerciale. Del resto, la mia prima esperienza registica è stata Una vita violenta, dal romanzo di Pasolini, nel quale ritengo di aver saputo evitare ogni accenno ad un folclore del picaresco e dell'orrido» (Brunello Rondi).
Vietato ai minori di anni 18
 
ore 21.00
Incontro moderato da Pierpaolo De Sanctis con enrico ghezzi, Sergio Grmek Germani, Stefania Parigi, Alberto Pezzotta, Umberto Rondi
Nel corso dell'incontro verrà presentato il libro Il lungo respiro di Brunello Rondi a cura di Stefania Parigi e Alberto Pezzotta, Edizioni Sabinae, 2010.
 
a seguire
I prosseneti (1976)
Regia: Brunello Rondi; soggetto e sceneggiatura: B. Rondi; fotografia: Gastone Di Giovanni; scenografia: Elio Micheli; costumi: Anna Maria Fea; musica: Luis Enríquez Bacalov; montaggio: Marcello Malvestito; interpreti: Alain Cuny, Juliette Mayniel, Luciano Salce, Stefania Casini, José Quaglio, Silvia Dionisio; origine: Italia; produzione: Helvetia Films; durata: 101'
«Nella loro villa fuori Roma, il conte Davide - maturo intellettuale decadente ossessionato dalla vecchiaia - e la moglie Gilda gestiscono un giro di squillo per clienti facoltosi: il mercenario Aldobrando, reduce dall'Algeria, sfoga i suoi istinti sadici con la "vittima" Odile; il regista teatrale Giorgio dirige Silvia in un'elaborata messa inscena ispirata a Conrad e Salgari; l'ambasciatore José, abbandonato dall'amata, chiede a Liv di comportarsi in tutto e per tutto come l'altra» (Curti). «Quello che mi interessa è raffigurare un aspetto gelido e ambiguo del commercio amoroso dei nostri tempi, cioè l'erotismo ridotto a merce, evitando nel contempo ogni contaminazione pornografica. Una delle forme della società supercapitalistica di oggi è la riduzione del sesso e della donna a merce di scambio. In particolare la più antica professione del mondo si è trasformata - per colpa di intermediari senza scrupoli - in un meccanismo implacabile e perfetto, in una attrezzatissima industria. […] La cosa più importante è che essi [i prosseneti] non sono soltanto dei fornitori di piacere, ma anche dei creatori di illusioni» (Brunello Rondi).
Vietato ai minori di anni 14 - Ingresso gratuito
 

 

 

 

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