Home > “La Cineteca Nazionale collabora con la Biennale e la Regione Veneto alla circuitazione delle sezioni Orizzonti e Retrospettiva della 68. Mostra di Venezia”
“La Cineteca Nazionale collabora con la Biennale e la Regione Veneto alla circuitazione delle sezioni Orizzonti e Retrospettiva della 68. Mostra di Venezia”
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A poche settimane dalla conclusione della Mostra di Venezia, si rinnova anche quest'anno l'iniziativa, promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con la Fondazione La Biennale di Venezia e la Fice-Tre Venezie, di proporre una selezione del programma in decentramento nelle sale del territorio regionale (27 ottobre - 16 novembre 2011). Vengono offerti due estratti dalla sezione Orizzonti e dalla sezione retrospettiva Orizzonti 1960-1978, che vanno alla ricerca rispettivamente, nel presente internazionale e nel passato italiano, di forme innovative di linguaggio.

guarda il trailer della retrospettiva
guarda la presentazione di Enrico Magrelli
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Sul davanti fioriva una magnolia di Paolo Breccia (1968), ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, Il potere di Augusto Tretti (1971) e Anna di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli (1972-1975) sono i tre titoli scelti dal programma della retrospettiva Orizzoni 1960-1978, coorganizzata, con la Biennale, dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e curata da Enrico Magrelli, Domenico Monetti, Luca Pallanch.
 
La programmazione di film provenienti dalle due sezioni festivaliere amplia la fruizione di film di qualità della Regione, stimolando nello spettatore un momento di riflessione su differenti momenti storici del cinema italiano ed internazionale.
 
 
Sul davanti fioriva una magnolia
di Paolo Breccia (1968)
«[Era un film] molto godardiano, molto 'saggistico'. Ed era, sempre molto tra virgolette, autobiografico, girato in Toscana. Esplorava, sia dal punto di vista sentimentale, che da quello sociologico-politico, il percorso che c'era da fare per uno studente universitario, che andava in macchina tra Pisa e Livorno. Si ripercorrevano anche […] l'uscita degli operai dalla fabbrica […]. Ma è impossibile raccontarlo, proprio perché non c'era una vera trama […]» (Paolo Breccia).
 
Il potere
di Augusto Tretti (1971)
"Il potere è una rappresentazione didattica e grottesca della tirannia attraverso i secoli […]; rivisita l'antica Roma, gli stermini perpetrati a danno dei pellerossa, il fascismo e gli anni che prelusero alla dittatura mussoliniana. Non c'è una trama e non è il caso di dolersene. Sono i ricchi e i potenti a tener banco […] e, a simboleggiare il loro perenne imperio, Tretti ha chiamato l'allegoria di tre belve che incarnano il potere militare, commerciale e agrario" (Mino Argentieri).
 
Anna
di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli (1972-1975)
Esempio limite di cinema verità, il film ha come protagonista Anna, una ragazza sedicenne drogata e incinta, incontrata da Sarchielli a piazza Navona. Il film è costruito inizialmente sulla base di fatti ed esperienze vissuti dai suoi protagonisti ma ben presto la sceneggiatura viene abbandonata per una totale immersione nel flusso degli eventi; un cambiamento legato alla sostituzione della pellicola con il videotape, all'epoca da poco giunto sul mercato italiano.
 
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