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“La Cineteca Nazionale al Festival di Roma. Programma 9 novembre”
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LA  CINETECA  NAZIONALE  AL 
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM  DI  ROMA

Il CSC-Cineteca Nazionale presenta nella 7ª edizione del Festival Internazionale del Film di Roma il seguente programma, a cura d Enrico Magrelli, Domenico Monetti, Luca Pallanch, e con la collaborazione di Annamaria Licciardello per la sezione Cinema espanso:

- retrospettiva sul cinema italiano di ricerca negli anni Sessanta e Settanta;
- restauri di classici e film d'autore
- L'avventura di un attore: Nino Manfredi, retrospettiva in programma al cinema Trevi (9-17 nov.)

VENERDÌ  9 NOVEMBRE 2012

MAXXI
per la retrospettiva "Cinema espanso 1962-1984"
ore 17.00 euro 3.00 pubb. I accr.

Chiedo asilo (110')
di Marco Ferreri [+ tagli, trailer]

«Qualcosa avevo scritto, poi però i bambini hanno polverizzato quasi tutto. Ed è giusto, del resto. Che valore poteva avere una mia storia rispetto al mondo vero di un uomo di due anni?». (Ferreri)

«Se non dai ragazzini di Elsa Morante il mondo sarà salvato dai bimbetti di Marco Ferreri? È la speranza coltivata in un film che affida ai più piccoli, non ancora corrotti e alienati dalla Storia, il compito poetico di costruire una società naturale, modellata sulle nozze fra istinti fisiologici e facoltà creative. Una società che potrebbe nascere da bambini lasciati liberi di crescere fuori di ogni struttura repressiva, sia la suola, la fabbrica, la famiglia, dunque tutta avventura e fantasia. L'idea è di Marco Ferreri (sceneggiata insieme a Gérard Brach), e sviluppa temi critici già toccati in L'ultima donna e Ciao maschio». (Giovanni Grazzini, Corriere della Sera)

ore 22.30 euro 3.00 pubb. I accr.
Identikit (101')
di Giuseppe Patroni Griffi

«Patroni Griffi ha saputo impaginare il film secondo stilemi tendenti all'astratto, fuori da ogni psicologismo: ed è proprio dalla fredda eleganza delle immagini che nasce una tensione sempre più alta. Dentro le geometrie create dall'art director Mario Ceroli […] stupendamente fotografata da Vittorio Storaro nelle inquadrature scandite dal montaggio di Franco Arcalli, Elizabeth Taylor vibra, inveisce, strepita da grande personaggio sopra le righe, vero mostro sacro del cinema contemporaneo: l'attrice si identifica nel film, che a sua volta propone un'identificazione fantastica Liz-Elizabeth. […] Intorno alla protagonista le presenze degli altri personaggi sono labili e inquietanti come in un sogno: ricordiamo un cereo Andy Warhol e un enigmatico Luigi Squarzina, straniato rappresentante della ragione in veste di commissario della polizia» («Panorama»).

CINEMA TREVI
per la retrospettiva "L'avventura di un attore: Nino Manfredi"

ore 17.00
Nudo di donna (105')
di Nino Manfredi

Regia: Nino Manfredi; soggetto: N. Manfredi, Paolo Levi, da un racconto di P. Levi; sceneggiatura: Age, Ruggero Maccari, N. Manfredi, Furio Scarpelli, con la collaborazione di Silvana Buzzo; fotografia: Danilo Desideri; scenografia: Lorenzo Baraldi; costumi: Luca Sabatelli; musica: Maurizio Gianmarco; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: N. Manfredi, Eleonora Giorgi, Carlo Bagno, Donato Castellaneta, Jean-Pierre Cassel, Georges Wilson, Bepi Maffioli; origine: Italia/Francia; produzione: Massfilm, Les Films Marceau-Cocinor; durata: 105'

ore 19.00
Per grazia ricevuta
di Nino Manfredi (119')

Regia: Nino Manfredi; soggetto: N. Manfredi; trattamento: Luigi Magni, N. Manfredi; sceneggiatura: Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti, N. Manfredi; fotografia: Armando Nannuzzi; scenografia: Giorgio Giovannini; costumi: Danilo Donati; musica: Maurizio e Guido De Angelis; montaggio: Alberto Gallitti; interpreti: N. Manfredi, Lionel Stander, Delia Boccardo, Paola Borboni, Véronique Vendell, Gianni Rizzo; origine: Italia; produzione: Rizzoli Film; durata: 119'
«Il bisogno di fare questo film mi nacque dalle domande dei miei figli a proposito della religione. Dicevano: "Tu non vai in chiesa, bestemmi come un turco, mentre la nonna ci vuol far dire le preghiere e pretende che andiamo in chiesa. Come ci dobbiamo comportare?" In realtà io da giovane avevo avuto una cattiva educazione religiosa, me ne ero liberato con fatica. Risposi: "io non sono un teologo, non riuscirei mai a darvi una spiegazione"; pensai allora di rispondere con un film autobiografico, che avrebbe chiarito ai miei figli, e a tutti, quello che mi era successo. Era un argomento che nessuno aveva affrontato in Italia, quello della cattiva educazione religiosa, che può arrivare a castrare un uomo. Mi sentivo uno svedese in Italia. Tanto è vero che tutti mi consigliavano di non fare questo film» (Manfredi).


ore 21.15

Ottant'anni da attore. Incontro con Nino Manfredi
di Luca Manfredi (52')

Regia: Luca Manfredi; a cura di Gianni Canova; fotografia: Roberto Benvenuti; montaggio: Massimo Fiocchi; origine: Italia; produzione: CSC; durata: 52'
«Attraverso una lunga intervista realizzata su un barcone ormeggiato alle rive del Tevere e integrata con materiale di repertorio, testimonianze di amici e colleghi, brani, sequenze di film e immagini girate in ambito domestico e familiare, il ritratto mira a ricostruire non tanto le tappe di una carriera, quanto le peculiarità distintive di uno stile e le modalità di espressione di una pratica dello spettacolo assolutamente originale. Accanto al personaggio-tipo che Manfredi ha interpretato per il cinema nella commedia italiana degli anni '60 e '70 (il piccolo-borghese con radici provinciali e campagnole, poco smaliziato di fronte ai trabocchetti della vita, fatalista e scettico di fronte al nuovo ma capace di affrontare ogni novità con il sorriso dell'ironia), il ritratto mira a far emergere comunque l'uomo: con il suo carattere non sempre facile ma comunque affascinante, con le sue passioni dichiarate (la cucina, il caffè…), con il suo gusto dell'affabulazione, con i suoi forti legami familiari e con una visione della vita improntata a una coerenza che non è mai venuta meno» (Canova).

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