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“L’atto creativo: Bernardo Bertolucci incontra gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia “
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Il Centro Sperimentale di Cinematografia lunedì 4 luglio 2011 alle ore 10.00 ha accolto nelle sue aule il grande Maestro Bernardo Bertolucci.
Nell'ambito degli incontri "L'atto creativo" - moderato da Daniele Lucchetti - Bertolucci ha svelato i segreti dell'arte cinematografica agli allievi della scuola. Bernardo Bertolucci, regista, sceneggiatore, produttore e attore,  ha segnato l'arte cinematografica degli ultimi cinquant'anni con opere sperimentali, reinvenzione dei generi e incursioni nel grande cinema epico-narrativo. La sua carriera cinematografica inizia nel 1961 quando abbandona gli studi di letteratura moderna all'Università di Roma per lavorare come assistente alla regia dietro la macchina da presa di Pier Paolo Pasolini, per "Accattone". L'anno seguente, grazie all'interessamento del produttore Tonino Cervi, debutta egli stesso nel lungometraggio con "La commare secca", su soggetto e sceneggiatura del suo maestro, che avrebbe anche dovuto dirigerlo. Nel 1964 firma "Prima della rivoluzione", una delle opere giovanili più intense di quegli anni; nel '68 collabora alla sceneggiatura di "C'era una volta il West" di Sergio Leone, e dirige "Partner", liberamente ispirato a "Il sosia" di Dostoevskij.
Nel '70 licenzia "Strategia del ragno" ed "Il conformista", il primo ispirato da Borges, il secondo tratto da Moravia: due titoli fondamentali - per alcuni addirittura i più ispirati - nella sua filmografia, che preludono al celeberrimo "Ultimo tango a Parigi" (1972), uno dei film di maggior successo nella storia del cinema, segnato in patria da innumerevoli vicissitudini censorie. E' del 1976 la sterminata saga di "Novecento", sorta di epopea delle lotte contadine in Emilia non priva di pretese affrescali, mentre "La luna" (1979) è un atipico melò che incrocia droga ed incesto sulla scorta delle musiche di Verdi e "La tragedia di un uomo ridicolo" (1981) un ritratto acuto e penetrante della contemporaneità italiana narrata con toni fra il grottesco e l'accorato. Con "L'ultimo imperatore" (1987), vincitore di ben nove premi Oscar tra cui quello per la miglior regia, inizia una trilogia di peculiari superproduzioni d'autore, proseguita con alterni risultati da 'Il tè nel deserto" (1990) e "Piccolo Buddha" (1993). Il 1995 vede il ritorno del cineasta a siti nostrani con "Io ballo da sola", delicata storia d'una iniziazione sessuale ambientata in una incantevole villa del Chiantishire; mentre "L'assedio" (1999) - girato con un budget limitato e forse assai riuscito anche per questo - narra di un pianista innamorato della propria colf extracomunitaria, il quale riesce a conquistarsi l'affetto della donna vendendo tutte le proprie cose per salvare il consorte di lei, prigioniero politico nel paese nativo. Nel 2003 è impegnato a Parigi nelle riprese di "The Dreamers", rilettura assai personale delle tematiche collegate alla ribellione giovanile del '68.

 
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