Home > “Il restauro CN di “Profondo rosso”, realizzato con la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli, è in programma al festival Toute la memoire du monde della Cinémathèque Française “
“Il restauro CN di “Profondo rosso”, realizzato con la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli, è in programma al festival Toute la memoire du monde della Cinémathèque Française “
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La Cineteca Nazionale collabora con il festival Toute la memoire du monde della Cinémathèque Française con la versione restaurata di Profondo rosso di Dario Argento. Il film sarà presentato al pubblico francese il 5 febbraio, con introduzione di Dario Argento e Macha Méril. L'opera di Dario Argento, nella spendifa versione restaurata con la supervisione di Luciano Tovoli, riafferma ancora oggi, a 40 anni dalla realizzazione, le sue qualità: il geniale puzzle narrativo, l'esasperante suspense, la presenza del protagonista di Blow-up David Hemmings, il clamoroso ritorno sulle scene della diva dei telefoni bianchi Clara Calamai, l'inquietante colonna sonora, in cui il rock progressive dei Goblin incrocia le sonorità jazz di Giorgio Gaslini, la capacità di racchiudere e portare a compimento l'irripetibile stagione del thriller all'italiana. Un vertice della cinematografia italiana, conosciuto, studiato e imitato in tutto il mondo.
 
 
Profondo rosso di Dario Argento (1975, 130')
«Se l'estrema ambizione di Dario Argento è di restituire ai reduci dai suoi spettacoli il gaudio di sobbalzare a ogni scricchiolio, di guardare sotto il letto e raddoppiare la dose di tranquillante, il "terrorista" del cinema italiano può dirsi contento. Era infatti un bel po' che un film non prendeva altrettanto allo stomaco e popolava i nostri sonni di incubi così barbari. Perché Profondo rosso è malfermo e tutto epidermico, ma al traguardo della paura va molto vicino: la ragione scalpita, e indispettisce sentirsi coinvolti in un cervellotico congegno, e tuttavia il cuore batte più svelto. Mamma mia, che impressione. Il fattaccio comincia a una seduta di parapsicologia, dove una signora "sente" i pensieri cattivi di un criminale. La poverina ha tanta ragione che dopo poco sente anche spaccarsi la testa da un'accetta. Chi sarà mai l'assassino? Mentre la polizia si gingilla, Marcus, un pianista inglese di jazz che lo ha intravisto, ma non è in grado di riconoscerlo, si intestardisce a scoprirlo, insieme con una giornalista in cerca del solito colpo, tal Gianna. È ovviamente un cacciarsi nei guai» (Grazzini).
 

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