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“Il cinema Trevi celebra oggi il giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi”
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«Il cinema come strumento capace di attestare, tramandare, problematizzare, riconfigurare la memoria storica. È sulla base di questo assunto che, proprio nel "giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi", si vuole dedicare una specifica attenzione ai tragici fatti di Brescia (28 maggio 1974) di cui ricorre il quarantennale. Tra "cinema del reale" e trasfigurazione finzionale degli eventi, le proiezioni di Scene di una strage (2011) di Lucio Dell'Accio e di Le mani forti (1997) di Franco Bernini, intervallate da un incontro con gli autori, costituiranno l'occasione per tornare a riflettere su uno dei "nodi" che punteggiano drammaticamente l'ordito della storia repubblicana italiana e, più in generale, su una stagione storica immersa ancora in un buio che solo il "vizio della memoria" potrà forse, alla lunga, squarciare…» (Christian Uva).

Rassegna a cura di Christian Uva
Giornata a ingresso gratuito
 
ore 17.30 Scene di una strage di Lucio Dell'Accio (2011, 165')
Il documentario ricostruisce gli infiniti tragici attimi della mattina del 28 maggio 1974 in cui avvenne la strage di Piazza della Loggia a Brescia. Morirono otto persone, oltre cento furono i feriti. Il racconto procede nella forma di un road-movie tra la Puglia (terra di Luigi Pinto, insegnante venticinquenne, sindacalista della Cgil caduto in quella strage) e Brescia, alla ricerca di testimonianze (dei parenti delle vittime, dei magistrati inquirenti, di storici e di politici) per ricostruire i drammatici giorni dell'eccidio, la sua intricata vicenda giudiziaria, il contesto della "strategia della tensione" nel quale quel massacro è maturato ed è stato perpetrato.
 
ore 20.45 Incontro moderato da Christian Uva con Franco BertiniToni BertorelliLucio Dell'Accio
 
a seguire Le mani forti Franco Bernini (1997, 98')
«Al centro della vicenda è un ex agente segreto (vestito rigorosamente di nero) dietro le cui confessioni la sua psicoanalista intravede la verità sulla strage in cui è morta la sorella. Dopo gli anni ruggenti del poliziottesco, gli schermi italiani tornano a parlare di strategia della tensione e ad alludere all'alleanza tra servizi segreti deviati e terrorismo neofascista. La psicanalisi (come già in Bellocchio) è nuovamente lo strumento che il cinema sceglie quale grimaldello per scardinare la dimensione intima e profonda nella quale il terrorismo sembra essere stato rimosso. Del resto, come ricorda il supervisore all'analista che ha in terapia l'ex agente, la volontà degli stessi stragisti storici era quella di "incidere sull'inconscio del Paese, opporre alla ragione le istanze del profondo". Ecco perché il film di Bernini, con i suoi andirivieni tra presente e passato, è soprattutto un'opera sulla memoria ed eventualmente un ulteriore atto d'accusa contro i servizi deviati e l'aberrazione dello "Stato nello Stato" da essi costituito. La maggiore suggestione del film deriva dalle immagini della piazza vuota con il monumento alle vittime su cui si sente il drammatico audio originale dell'esplosione della bomba del 28 maggio 1974 a Brescia» (Uva). Con Francesca Neri, Claudio Amendola, Enzo Decaro, Toni Bertorelli.
Ingresso gratuito
 
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