È scomparso a Roma il decano della critica cinematografica, Gian Luigi Rondi, nato a Tirano nel 1921, assoluto protagonista della vita culturale italiana dal dopoguerra ai giorni nostri. Dal 22 dicembre 1946 fino alla fine di agosto 2016 il suo nome, quasi un marchio di fabbrica, ha siglato migliaia di recensioni su «Il Tempo», poi parzialmente raccolte in uno delle sue numerose pubblicazioni sul cinema: Prima delle "prime". Aveva il vezzo, durante le anteprime stampa, di sedersi in un posto appartato, con l'inconfondibile sciarpa bianca che lo avvolgeva e proteggeva, temutissimo dai registi perché il suo giudizio, sempre misurato, aveva un peso specifico. Oltre che rinomato critico, Rondi aveva avuto numerosi incarichi ufficiali: dalla creazione e direzione dei più famosi premi del cinema italiano, i David di Donatello, ed era stato più volte direttore della Mostra del Cinema di Venezia. Negli ultimi anni aveva affiancato Piera Detassis nella direzione del Festival di Roma di cui era stato presidente onorario. Aveva inoltre fondato gli Incontri di Sorrento, il Festival delle Nazioni a Taormina e mise mano a Spoleto cinema, oltre a rivestire il ruolo di segretario per le comunicazioni del sovrano militare ordine di Malta, commissario Siae. Tutti lo ricordano nei vari Festival sparsi nel mondo come una presenza costante, sicura, paterna, con lo sguardo curioso ma discreto, capace d'intuire e di scovare giovani talenti o di recuperare, con una pietas tutta aristocratica, antiche glorie, cadute ingiustamente in oblio. Al Centro Sperimentale di Cinematografia aveva donato recentemente fotografie e lettere di tanti uomini e donne del cinema che aveva con cura raccolto e conservato nel corso della sua lunga carriera. Materiale preziosissimo che è diventato un fondo per tutti gli studiosi e dal quale è poi nato il libro coeditato dalla Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia e da Edizioni Sabinae, Tutto il cinema in 100 (e più) lettere. Vol 1 cinema italiano (il secondo volume, dedicato al cinema straniero, sta per uscire).
"“Il Centro Sperimentale di Cinematografia ricorda Gian Luigi Rondi. Al CSC Rondi ha donato fotografie e lettere di tanti uomini e donne del cinema che aveva raccolto e conservato nel corso della sua lunga carriera”
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