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“Il Centro Sperimentale di Cinematografia ricorda con affetto e stima Marco Leto grande regista e sceneggiatore recentemente scomparso”
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Si è spento all'età di 85 anni Marco Leto, uno dei maggiori registi e intellettuali italiani del '900. Fu allievo del corso di regia e docente di regia televisiva al Centro Sperimentale di Cinematografia dal 1983 al 1988.

La carriera cinematografica di Marco Leto iniziò negli anni '50 quando, per lavorare come assistente di Franco Rossi ne Il seduttore, lasciò gli studi al CSC intrapresi dopo la laurea in giurisprudenza. Lavorò poi come assistente per molti registi, tra i quali Mario Monicelli (Un eroe dei nostri tempi, 1957) e Florestano Vancini (La lunga notte del '43, 1960). L'occasione di familiarizzare con la scrittura per il cinema gli si offrì nella bottega di De Concini, scrivendo alcune scene per film mitologici. In seguito realizzò le sceneggiature di Un eroe del nostro tempo (1960) di Sergio Capogna, Violenza segreta (1963) di Giorgio Moser, I morti non si contano (1968) di Rafael Romero Marchent, Una pistola per cento bare (1968) di Umberto Lenzi e Cari genitori (1973) di Enrico Mario Salerno. Negli anni '60 cominciò a collaborare anche con la televisione, per la quale realizzò numerose serie di successo: Il caso Lafarge (1973), Philo Vance (1974), Rosso veneziano (1976), I vecchi e i giovani (1979) e Quaderno proibito (1980); tra i film per la televisione: La resa dei conti. Dal gran consiglio al processo di Verona (1969), Donnarumma all'assalto (1972), Una donna spezzata (1988). Per il grande schermo ricordiamo: La villeggiatura del 1973 che gli valse la partecipazione al festival di Cannes e il Nastro d'Argento come miglior esordio; Al piacere di rivederla (1976) e A proposito di quella strana ragazza (1989). Con La villeggiatura, scritto con Lino Dal Fra e Cecilia Mangini, Leto realizzò uno tra i più notevoli film politici degli anni '70, un'acuta analisi della cultura italiana durante il fascismo.

Dalla fine degli anni '80, Leto scrisse anche alcuni romanzi: O dolce terra addio (1987), scritto con Massimo Felisatti; L'inchiesta (1988), in collaborazione con Alberto La Volpe, L'intrattenimento (2001) e Altri tempi (2008).

La Biblioteca "Luigi Chiarini" della Scuola Nazionale di Cinema conserva il fondo che Marco Leto ha donato nel 2012 e che contiene numerosi soggetti, trattamenti e sceneggiature. Particolarmente interessanti alcuni materiali inediti come L'uscita, la testimonianza di una terrorista condannata a vent'anni per il caso Moro, progetto ultimato con il sostegno della Rai ma mai trasmesso e Rubè, un progetto che Leto, considerandolo 'il miglior film sul fascismo' ha provato a realizzare per oltre dieci anni.

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