È morto Carlo Mazzacurati dopo lunga malattia. Regista e sceneggiatore è riuscito a creare attraverso i suoi film dei mondi marginali, di province abitate da gente comune che indossa la giacca e la cravatta solamente nei giorni di festa. Ritmi lenti, ben lontani da quelli frenetici della metropoli. Uomini sfortunati alla ricerca di una serenità ormai persa nel corso del tempo. Perdenti on the road, ma dignitosamente attaccati a dei gesti concreti di solidarietà, senza enfasi e senza retorica. Sono i microcosmi di Mazzacurati che hanno proposto prima che delle storie da raccontare, delle etiche dello sguardo. Padovano, entra nel mondo del cinema inizialmente come animatore del cineclub Cinema Uno insieme a Piero Tortolina. Si laurea al Dams di Bologna. Nel 1979 realizza grazie a un'eredità un film in 16mm, Vagabondi, che nel 1983 vince il premio di distribuzione offerto dalla Gaumont al festival milanese Filmmaker. Nonostante ciò il film non riesce mai a raggiungere le sale. Si trasferisce a Roma e lavora ai testi di trasmissioni televisive. Nel 1985 insieme a Franco Bernini scrive Notte italiana, che diventerà un film vero e proprio nel 1987, prodotto da Nanni Moretti. Come sceneggiatore lavora per Gabriele Salvatores (Marrakech Express, vincitore del Premio Solinas), Daniele Luchetti (Domani accadrà). Vince il Leone d'Argento nel 1994 con Il toro. È attore in piccoli ruoli in alcuni film di Nanni Moretti (Palombella rossa del 1989, Caro diario del 1994, Il grido d'angoscia dell'uccello predatore (20 tagli d'Aprile) del 2001 e Il caimano del 2006). Instancabile, insieme ai lungometraggi di finzione, gira svariati documentari dedicati a Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Luigi Meneghello e alla fondazione Medici con l'Africa Cuamm (Medici con l'Africa, 2012). Nel dicembre 2011 viene nominato presidente della Fondazione Cineteca di Bologna. Nel novembre 2013 riceve il Gran Premio Torino per la carriera. Proprio a Torino, nell'ambito del Torino Film Festival, presenta il suo ultimo film La sedia della felicità, in sala nella primavera 2014 ed interpretato da Isabella Ragonese e Valerio Mastandrea.
"“Il Centro Sperimentale di Cinematografia ricorda Carlo Mazzacurati”
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