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“Il Centro Sperimentale di Cinematografia esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Francesco Rosi, uno dei maestri del cinema mondiale”
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Il Centro Sperimentale di Cinematografia esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Francesco Rosi, uno dei maestri del cinema mondiale. Grande narratore della società e della politica italiane del dopoguerra, cresciuto alla scuola di Luchino Visconti, Rosi ha segnato un momento straordinario del nostro cinema e della nostra storia, si è confrontato con le realtà più drammatiche del nostro paese, e ha rifondato un cinema politico moderno, che per decenni  ha influenzato i registi di tutto il mondo.

Dopo i vertici di Salvatore Giuliano (1961) e Le mani sulla città (1963), Leone d'oro a Venezia (e restaurato dal CSC-Cineteca Nazionale nel 2013), Rosi ha vinto la Palma d'oro con Il caso Mattei (1972) ed è tornato a indagare i misteri politici d'Italia in Lucky Luciano (1973) e Cadaveri eccellenti (1976). A lui si devono anche un film coraggioso sulla prima guerra mondiale, Uomini contro (1970), e una delle poche opere che si confrontino in diretta con l'Italia del terrorismo, Tre fratelli (1981).
Con la morte di Rosi la cultura italiana e il cinema mondiale perdono un grande un artista che, indagando ostinatamente su pagine oscure e dolenti della nostra storia, ha elevato il mestiere del  regista alle massime vette d'impegno civile.
 
A questo link l'incontro con Francesco Rosi e Roberto Andò al cinema Trevi, in occasione della retrospettiva completa organizzata dal CSC- Cineteca Nazionale (ottobre 2013):

https://www.youtube.com/watch?v=1nHdcM-8rgA
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