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Il Centro Sperimentale di Cinematografia aderisce all’appello internazionale per il cineasta iraniano Mohammad Rasoulof
Centro Sperimentale di Cinematografia
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10 Marzo 2020

Mohammad Rasoulof, vincitore dell'Orso d'oro del festival di Berlino, rischia di essere incarcerato nel suo paese.

Il Centro Sperimentale di Cinematografia, nella persona del suo Presidente Felice Laudadio e di tutti i suoi allievi, docenti e lavoratori aderisce all'appello internazionale per il cineasta iraniano Mohammad Rasoulof, che rischia di essere incarcerato nel suo paese. Come già Jafar Panahi nel 2015, per il suo bellissimo "Taxi Teheran", Rasoulof ha appena vinto l'Orso d'oro del festival di Berlino con il suo film "There Is No Evil". E come Panahi, l'ha vinto "a distanza": non ha potuto recarsi in Germania né per presentare il film, né per ricevere il premio. Sta ormai diventando, per Berlino e per altri festival internazionali, una triste e odiosa consuetudine: applaudire - e talvolta premiare - film iraniani che testimoniano la straordinaria vitalità di quella cinematografia, fra le più importanti del mondo; ma senza che i loro registi possano essere presenti. Addirittura, sia Panahi sia Rasoulof sono stati ripetutamente messi agli arresti domiciliari e ora quest'ultimo rischia la prigione.Il Centro Sperimentale di Cinematografia, la seconda scuola di cinema più antica del mondo, è vicina a Rasoulof, a tutti coloro che lo sostengono e a tutti gli artisti che nel mondo lottano, ancora oggi, per poter realizzare le proprie opere ed esprimere le proprie opinioni.

URGENT CALL FOR THE FREEDOM OF FILMMAKERMOHAMMAD RASOULOFFACING INCARCERATION IN IRAN 
Berlin, March 9, 2020 
The European Film Academy, The Cannes Film Festival, the Deutsche Filmakademie, the Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein, the Filmfest Hamburg, the IDFA - International Documentary Film Festival Amsterdam, the International Film Festival Rotterdam (IFFR), the Netherlands Film Fund and the Accademia del cinema italiano-Premi David di Donatello wish to express their deepest concern about the imminent incarceration of the Iranian film director Mohammad Rasoulof. Rasoulof, having already won awards at Cannes, just won the Golden Bear at the 70. Berlin International Film Festival for his latest work. THERE IS NO EVIL, like his previous films, casts a critical eye on the consequences of life under authoritarian rule. Mohammad Rasoulof has just been summoned by the Special Prosecutor's Office for Offenses Relating to Media and Culture to serve one year in prison. On July 23, 2019 the Iranian Revolutionary Court had sentenced the director to one year in prison and a two-year prohibition against working as a director for alleged propaganda against the government", in addition to imposing a two-year ban on leaving the country and getting involved in any social or political activity. "Summoning me to serve my prison sentence only reveals a small fraction of the intolerance and anger that is characteristic of the Iranian regime's response to criticism. Many cultural activists are in prison for criticizing the government. The widespread and uncontrollable spread of the Covid-19 virus in Iranian prisons seriously endangers their lives. These conditions call for an immediate response from the international community."  Mohammad Rasoulof We strongly protest against the summons of Mohammad Rasoulof and urgently call on the Iranian authorities to ensure his safety and health. We also ask for the charges against Mohammad Rasoulof to be retracted and the travel ban against him to be lifted immediately and unconditionally and call on festivals around the world, cinemas and all artists to do the same. Wim Wenders, President of the European Film Academy declares: "Our colleague Mohammad Rasoulof is an artist who keeps telling us about a reality we would otherwise know little about. His Golden Bear winning film THERE IS NO EVIL is a deeply humane portrait of people in extreme situations, situations no human should be forced to experience. We need voices like that of Mohammad Rasoulof, voices defending human rights, freedom and dignity." Ulrich Matthes, President of the Deutsche Filmakademie adds: "Mohammad Rasoulof is an outstanding artist whose deeply humane films about freedom and oppression have reached so many people worldwide throughout his career.  He is a representative master of Iranian cinema: a rich film culture that has provided us with some of the most compelling stories about the human condition. Mohammad Rasoulof's films  not only tell us about life in Iran but also speak to us in the universal language of cinema to promote empathy and peace.  We need artists like Mohammad Rasoulof to be able to raise their voice without fear of reprisal."Traduzione italiana: 

APPELLO URGENTE PER LA LIBERTA' DEL CINEASTA MOHAMMAD RASOULOF  CHE RISCHIA LA PRIGIONE IN IRAN

Berlino, 9 marzo 2020  
La European Film Academy, il festival del cinema di Cannes, la Deutsche Filmakademie, il Filmförderung dell'Hamburg Schleswig-Holstein, il festival del cinema di Amburgo, l'IDFA (International Documentary Film Festival Amsterdam), il festival del cinema di Rotterdam (IFFR), il Netherlands Film Fund e l'Accademia del cinema italiano-Premi David di Donatello esprimono la propria profonda preoccupazione per l'imminente arresto del regista Mohammad Rasoulof.

Rasoulof, che ha già vinto premi a Cannes, si è appena aggiudicato l'Orso d'oro alla 70esima edizione del festival di Berlino con il suo ultimo film, There Is No Evil, che come i suoi film precedenti racconta con occhio critico la vita sotto un regime autoritario.

Mohammad Rasoulof è stato appena convocato dall'ufficio speciale del Procuratore che si occupa di reati legati ai media e alla cultura, per scontare un anno di prigione. Il 23 luglio 2019 la Corte Rivoluzionaria Iraniana ha condannato il regista a un anno di detenzione e al divieto, per due anni, di lavorare come regista, sotto l'accusa di "propaganda contro il governo".  A queste condanne si aggiunge il divieto di lasciare il paese per due anni e di partecipare a qualunque attività sociale e politica. 

"Costringermi a scontare la mia condanna al carcere rivela solo una minima parte dell'intolleranza e della rabbia con le quali il regime iraniano risponde alle critiche. Molti attivisti culturali sono in prigione per aver criticato il governo. La diffusione incontrollabile del virus Covid-19 nelle carceri iraniane mette seriamente in pericolo le loro vite. Queste condizioni richiedono una risposta immediata da parte della comunità internazionale".   Mohammad Rasoulof

Noi protestiamo fortemente contro la detenzione di Mohammad Rasoulof e chiediamo con urgenza alle autorità iraniane di provvedere alla sua sicurezza e alla sua salute. Chiediamo anche che le accuse contro di lui siano ritirate e che il divieto di viaggiare sia sospeso immediatamente, senza condizioni. Chiediamo ai festival cinematografici, alle cinematografie nazionali e agli artisti di tutto il mondo di sostenere questa protesta. 

Wim Wenders, presidente della European Film Academy, dichiara: "Il nostro collega Mohammad Rasoulof è un artista che continua a raccontarci una realtà della quale, altrimenti, sapremmo molto poco. Il suo film There Is No Evil, appena premiato con l'Orso d'oro, è il ritratto profondamente umano di persone che vivono in situazioni estreme, che nessun essere umano dovrebbe essere costretto a vivere. Abbiamo bisogno di voci come quella di Mohammad Rasoulof, voci che difendono i diritti umani, la libertà e la dignità."

Ulrich Matthes, presidente della Deutsche Filmakademie, aggiunge: "Mohammad Rasoulof è un grande artista, i cui film profondamente umani sulla libertà e sull'oppressione hanno raggiunto gli spettatori di tutto il mondo nel corso della sua carriera. È un importante maestro del cinema iraniano: una cinematografia ricca che ci ha regalato storie avvincenti sulla condizione umana. I film di Mohammad Rasoulof ci parlano non solo della vita in Iran, ma usano il linguaggio universale del cinema per diffondere pace e solidarietà. Abbiamo bisogno che artisti come Mohammad Rasoulof possano levare la propria voce senza paura di rappresaglie."

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