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“Il 3 e 4 ottobre al cinema Trevi, la rassegna “Luci dalla Cina”
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Il festival del documentario cinese "Écrans de Chine", che si tiene a Parigi dal 2009, approda a Roma - con una selezione di sei documentari tra i venti in concorso nella manifestazione francese - e in Germania a Saarbrücken. In questi film la Cina si mostra senza filtri e senza trucco, ma anche senza complessi, nelle immagini inedite di giovani registi indipendenti, appassionati e impegnati, che si interrogano sul loro Paese e lo raccontano con semplicità, lucidità, generosità. La rassegna offre un'opportunità unica di guardare la Cina dall'interno, di scoprirla con gli occhi dei suoi abitanti, di entrare nelle loro case, nelle loro vite, nei loro sogni; è un invito ad accettare la complessità dell'"altro", ad andare incontro con fiducia e curiosità a un popolo che - al di là dei molti pregiudizi e stereotipi - sa riservare parecchie sorprese.

Programma a cura di Markus Nikel (società esecutiva Id-Cultura editoriale e comunicazione)
Rassegna a ingresso gratuitovenerdì 3
ore 17.00 La via del tè di Zhou Weiping e Michel Noll (2008, 90')
Per la prima volta la più antica pista carovaniera svela i suoi misteri. Un percorso di oltre 4.000 km, che attraversa oasi sospese al di sopra del mare, tre zone climatiche, numerose foreste vergini e una ventina di catene montuose, fino alle nevi perenni del Tetto del mondo, l'Himalaya. È la via commerciale più straordinaria di tutti i tempi, teatro spettacolare di innumerevoli avventure umane, forse il più autentico regalo che la Cina ha fatto al mondo intero. Attraverso queste splendide riprese impariamo a conoscere le storie e i molteplici volti del "popolo del tè", coltivatori e carovanieri, artigiani e proprietari di caravanserragli, mercanti di cavalli e monaci buddhisti.
Zhou Weiping, diplomato all'Accademia delle arti dello Yunnan, direttore delle fotografia e montatore in numerosi documentari, è passato alla regia con The Horse Caravan to Beijing (2005).Michel Noll, regista, produttore e distributore cinematografico, specializzato nel documentario, dirige dal 2009 "Écrans de Chine", festival del documentario cinese indipendente che si tiene a Parigi.
Versione inglese sottotitolata in italiano
 
ore 19.00 Forever Runner - Campionessa per sempre di Da Jung Jang (2013, 70')
Chiu è una campionessa di ultramaratona e a Taiwan detiene ogni record nella sua categoria. Nel 2008 partecipa, in Francia, a una gara lunga 18 giorni, piazzandosi al secondo posto nella classifica femminile. Al termine della gara, a causa di una grave infezione, viene trasportata d'urgenza, in elicottero, in un ospedale di Montpellier, dove le vengono amputate entrambe le gambe e il medico la dichiara in fin di vita. Ma Chiu, miracolosamente, sopravvive, e inizia un programma di riabilitazione, al termine del quale tornerà a correre l'ultramaratona, questa volta su un triciclo personalizzato. Il film segue il riscatto di Chiu, dal ritorno a Taiwan fino al giorno in cui taglia di nuovo il traguardo, in Francia.
Da Jung Jang, regista e produttore cinematografico, dal 2005 collabora con Discovery Channel Asia; con la sua società, Impress Productions, ha realizzato diversi lungometraggi, tra cui School from nowhere (2013) e Kung fu girls (2014).
Versione cinese sottotitolata in italiano
 
20.30 Luci dalla Cina: presentazione della rassegna
 
ore 21.00 Cotone di Zhou Hao (2014, 95')
Partendo dai campi di cotone dello Xinjiang, Nord-Ovest della Cina, passando per le filande e le officine di sartoria, fino alle passarelle del "Fashion Week" di Guangdong, nel Sud del Paese, il film segue l'intero percorso dell'oro bianco cinese, mostrando la precarietà estrema che caratterizza le condizioni di lavoro nei vari segmenti di questa filiera. Ogni tappa del viaggio è incarnata da personaggi diversi: Ye e sua moglie, che conducono la dura vita dei coltivatori di cotone, lavorando per la loro piccola cooperativa; la giovane operaia Ping, che fila il cotone in una fabbrica dove i ritmi di lavoro sono intensissimi; Wei e sua moglie, che, dopo una giornata di lavoro pesante, passata a cucire e imballare jeans, scendono nel seminterrato della fabbrica, dove vivono in una piccola stanza, con un letto e una cucina di fortuna.
Zhou Hao, di formazione giornalista, dal 2001 si è dedicato al documentario. I suoi film, Hou Jie Canton (2003), L'Année Senior (2006), L'Usage (2008), La Période de Transition (2009), hanno partecipato con successo a numerosi festival internazionali.
Versione cinese sottotitolata in italiano
 
sabato 4
ore 18.00 Taishan, la nostra patria di Xu Hualin (2014, 45')
Taishan è una contea del Guangdong, che si affaccia sul Mar della Cina, nel delta del fiume delle Perle, non lontano da Hong Kong e Macao. La sua storia ha un valore emblematico; dalla fine dell'Ottocento è stata infatti il principale luogo di origine dell'emigrazione dei "cinesi d'oltremare". Pur essendosi dispersi in un'ottantina di paesi del mondo, gli emigrati cinesi hanno conservato un legame molto forte con la loro madrepatria durante tutto il Novecento, quando con le loro rimesse hanno favorito lo sviluppo di Taishan, e in particolare dei caratteristici "Xu", i mercati di villaggio dalle pregevoli architetture, in cui i molteplici influssi dell'arte occidentale si combinano con i tipici stilemi cinesi. Attraverso materiali di archivio, fotografie, immagini e interviste a studiosi e a cinesi emigrati, il documentario ripercorre la storia di questo particolarissimo "luogo della memoria" cinese, che ha il potere di riportare in superficie i ricordi, anche quelli dolorosi, di un intero popolo.
Xu Hualin, laureatasi in legge alla Fudan University di Shanghai, si è appassionata al documentario di contenuto storico lavorando per la tv del Guangdong; nel 2008 ha collaborato alla realizzazione della serie The Journey of Danube.
Versione cinese sottotitolata in italiano
 
ore 19.00 Diario di un villaggio di Jiao Bo (2014, 97')
Shaoyu è un villaggio rurale dello Yimeng, una zona montagnosa della Cina. Qui i tradizionali costumi cinesi sopravvivono ancora, anche se non mancano rapporti intensi con il mondo esterno. Il documentario racconta la vita del villaggio durante l'arco di un intero anno solare, concentrandosi su quattro personaggi: Du Shenzhong, un poetico contadino-intellettuale con la passione per la musica, sua moglie Zhang Zhaozhen, pragmatica e infaticabile; il segretario locale del Partito, Zhang Zi'en, che amministra direttamente il villaggio, cercando di mediare tra gli interessi di tutti; lo studente universitario Leilei, che accetta con difficoltà le abitudini e lo stile di vita delle generazioni più anziane. Un interessante spaccato della Cina rurale dei nostri giorni, dei cambiamenti e dei problemi che l'attraversano.
Jiao Bo, fotografo e documentarista, ha raggiunto il successo in patria con la serie fotografica Mio padre e mia madre, che stata premiata anche nell'ambito del primo World Folkways Photo Competition (1998).
Versione cinese sottotitolata in italiano
 
ore 21.00 La mia casa di Cui Yi (2014, 86')
Nel centro di Shanghai, in via Jinyaun, sorge una delle ultime bidonville della grande metropoli. Le autorità hanno avviato un programma di demolizione dei vecchi alloggi, che prevede l'assegnazione di nuovi appartamenti e il trasferimento di 2652 famiglie. Messi di fronte alla prospettiva di una nuova vita, con l'ansia che ne deriva, gli abitanti di via Jinyuan sono costretti a misurarsi con le proprie aspettative, con i desideri dei familiari, e ad affrontare turbamenti e complicate emozioni, a discutere tra loro, a venirsi incontro, a fare compromessi. Il trasferimento tanto atteso influisce sui sentimenti di ognuno. Inizia la difficile « guerra della comunicazione » tra il governo e le masse, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle; guerra a cui partecipano i vecchi coniugi Guan e le loro figlie, l'inquilina Fu Weimin, incinta di sei mesi, l'esperto cuoco che lavora da vent'anni in un ristorante del quartiere.
Cui Yi, diplomatosi in regia all'Accademia del film di Beijing, lavora presso lo Shanghai Media Group; nel 2007 il suo film Their Long March Outstanding è stato premiato dall'Associazione dei giornalisti di Mosca.
Versione cinese sottotitolata in italiano
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