Home > “Il 13 febbraio al cinema Trevi si conclude l’appuntamento di questo mese con “Masters of Horror”. In programma Cronenberg e Joe Dante”
“Il 13 febbraio al cinema Trevi si conclude l’appuntamento di questo mese con “Masters of Horror”. In programma Cronenberg e Joe Dante”
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All'appuntamento di Masters of Horror non poteva mancare il maestro canadese David Cronenberg che ha rivoluzionato il cinema horror come nessun altro. Forse perché, come scrive Fabio Secchi Frau, Cronenberg «è il re della fenomenologia della mutazione, del melodramma che esplode in un delirio paranoico, è l'erede audiovisivo dello scrittore Burroughs che ha saputo dimostrare al mondo di poter fare benissimo a meno degli effetti speciali (come nel caso di M. Butterfly), ma non dell'autodistruzione dei suoi personaggi. L'Apocalisse, per Cronenberg, non arriverà sotto forma di quattro cavalieri scheletrici scesi dal cielo o per il collasso ambientale o universale. La vera scintilla di annientamento sarà l'uomo stesso».
Con Piraña comincia l'omaggio a un altro grande maestro: Joe Dante.
 
domenica 11
ore 17.00 Brood - La covata malefica di David Cronenberg (1979, 92')
«Nell'Istituto Somafree of psychoplasmics di Toronto lo psichiatra Raglan pratica una terapia che si propone di portare i corpi dei pazienti a esprimere, eliminandole, le pulsioni aggressive che li minano. I genitori separati di Nola Carveth, una delle sue pazienti psicotiche, e poi la maestra di sua figlia Candice sono assassinati da mostriciattoli nani privi di denti, ombelico, organi genitali. Il 5° film del canadese D. Cronenberg ("È la mia versione di Kramer contro Kramer") ha un impianto drammaturgico classico, fondato sulla tensione e il progressivo svelamento del mistero sino al terribile epilogo. Prima della mostruosa esplosione del fantastico, il racconto, impregnato di una inquietante atmosfera psichica, è di una logica ineccepibile» (Morandini).
 
ore 19.00 La zona morta di David Cronenberg (1983, 103')
«Dopo cinque anni in coma per un incidente, Johnny Smith, prof. di letteratura, scopre di avere poteri medianici che gli permettono di "vedere" il passato e il futuro delle persone con cui entra in contatto fisico. È un "dono" che gli succhia a poco a poco la vita e dal quale cerca di fuggire, specialmente quando diventa celebre perché salva vite altrui o individua un assassino periodico. In modo diverso dal romanzo (1979) di Stephen King, da cui è liberamente tratto con la sceneggiatura di Jeffrey Boam, la "zona morta" è quel tanto di imprecisione che esiste nelle sue visioni del futuro […] e che gli dà la possibilità di cambiarlo. Come il tragico epilogo conferma. Pur girato in esterni canadesi, è il 1° film hollywoodiano di Cronenberg […] e, tolto Shining, il migliore tra i tanti desunti dalla narrativa di King. È il più coinciso, compatto e "classico" del geniale regista canadese a livello narrativo anche se meno originale di altri per la tematica. Memorabile interpretazione del 40enne Walken che rende con dolente intensità l'infelicità del protagonista» (Morandini).
 
ore 21.00 Videodrome di David Cronenberg (1983, 81')
«Cronenberg, cucendo insieme diverse ontologie, sfida lo spettatore a sceglierne una e a dargli il nome di "realtà": una decisione impossibile da compiere, poiché in Videodrome il confine tra mondo reale e allucinazione è a dir poco labile. Il nostro occhio mente ed esattamente come Max Renn rimaniamo in attesa di una rivelazione che non arriverà mai» (Davide Pessach).
 
martedì 13
ore 17.00 La mosca di David Cronenberg (1986, 96')
«Uno scienziato (Goldblum) che tenta esperimenti di teletrasporto della materia, usa se stesso come cavia, ma l'intervento casuale di una mosca innesca una metamorfosi che coinvolge, oltre al corpo, il suo carattere. Dal racconto di George Langelaan (sceneggiato dal regista con Charles Edward Pogue), che aveva già ispiratoL'esperimento del dottor K. Tra Kafka, La bella e la bestia e Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hide, il primo film di Cronenberg per una major (prodotto da Mel Brooks) riesce a mescolare effetti speciali e sentimenti, rimanendo fedele alla poetica della mutazione e dei rapporti tra carne e psiche. Goldblum e la Davis (che allora facevano coppia) sono dei veri attori - ciò che capita di rado in un horror. Cronenberg appare nella parte di uno dei medici nell'incubo della Davis. Oscar a Chris Walas e Stephen Dupuis per il trucco» (Mereghetti).
 
ore 19.00 Piraña di Joe Dante (1978, 94')
«Il solito scienziato pazzo alleva piranhas, pesci assassini e famelici, per conto della CIA che vorrebbe usarli per la guerriglia contro i Vietcong. Ma si commette un errore. Strage di bagnanti. Il modello è Lo squalo, ma, nonostante il basso costo, grazie a un'intelligente sceneggiatura di John Sayles (non priva di risvolti parodistici), J. Dante se la cava con un racconto svelto che non ha paura di stanchezza. Prodotto da R. Corman» (Morandini).
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