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I corti di Dacia Maraini, digitalizzati da CSC-Cineteca Nazionale, al Museo del Cinema di Torino
Centro Sperimentale di Cinematografia
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28 Marzo 2024

Venerdì 5 aprile, nel corso di una serata organizzata dal Museo del Cinema di Torino e dal CSC - Cineteca Nazionale in collaborazione con l’Archivio delle donne del Piemonte, verranno presentati per la prima volta a Torino i cortometraggi realizzati da Dacia Maraini tra il 1976 e il 1982. Cinque corti di cui la grande autrice è regista, sceneggiatrice ma anche operatrice e montatrice. Si tratta di film prodotti in maniera completamente indipendente, a bassissimo budget, e su cui Dacia Maraini ha un completo controllo. In maniera originale, rispecchiano i temi e le preoccupazioni della sua produzione letteraria. Dopo essere rimasti invisibili per molto tempo questi film, sono stati acquisiti e digitalizzati dal CSC-Cineteca Nazionale. La serata, a ingresso libero, si svolgerà dalle 20.00 al Cinema Massimo di Torino e sarà introdotta di Annamaria Licciardello (Responsabile Area Diffusione culturale del CSC - Cineteca Nazionale) e da Elena Petricola (Archivio delle donne del Piemonte) in conversazione con Dacia Maraini (che sarà presente in collegamento).

La bella addormentata nel bosco
(Italia 1976-78, Super8, 31’, col.)
“Quello che ho cercato di “raccontare” è il rapporto ravvicinato e deformato, comune a molte donne che sono abituate a vivere sole con se stesse, di Rosa con gli oggetti diventati animati e irreali e il rapporto tutto silenzioso, ma non meno chiaro ed esplosivo di Rosa con il suo inconscio femminile” (D. Maraini). Con Michela Caruso, Cosimo Milone, Anne Sibers. Con la collaborazione di Bea Bordone, Giuseppina Domina, Bruno Faidutti, Antonietta Marasco.

Mio padre amore mio
(1976-79, Super8, 23’, col.)
“Questo Mio padre amore mio è la riedizione di un altro film dallo stesso titolo che fu girato nel ‘77 e fu poi perso nel ‘78 da un laboratorio cinematografico a cui era stato affidato per farne un duplicato. Il tema è lo stesso. Gli attori sono gli stessi, salvo la bambina. L’ambiente è pure lo stesso. Ma molte cose, molti particolari sono cambiati, un film rifatto a memoria non può essere l’esatta copia di un altro. Fede, la protagonista del film, è un’attrice di teatro che mentre si trucca da clown per uno spettacolo, ripensa al suo rapporto col padre: un rapporto di tenerezza, di desiderio e di odio. Nello specchio riaffiorano le seduzioni del bell’uomo da lei amato nell’infanzia, il tentativo ripetuto di ucciderlo senza mai riuscirci, gli amori con un ragazzo che risulta essere la copia esatta del padre quando era giovane, le gelosie, le paure, lo sdoppiamento che questo amore ha provocato in lei. (D. Maraini). Con Federica Giulietti, Ian Sutton, Ginestra Bianconi (la bambina).

Giochi di latte
(Italia 1979, Super8, 10’, col.)
Il latte nella sua dimensione simbolica e ancestrale è il fulcro di questo breve film. Fonte primaria di nutrimento femminile, di abbondanza e vita, il latte scorre, viene bevuto, intride e alimenta. La donna-madre ne è la dispensatrice, colei che ne custodisce il potere vitale. Il colore del latte richiama, però, anche il liquido seminale maschile e la dimensione dello scambio sensuale tra uomo e donna. Con Bernadette Sibers, Selvaggia Mora, Cosimo Milone.

Giustina Laurenzi/Dacia Maraini/Paola Raguzzi
Trio
(Italia 1981, Super8, 24’, col.)
Tre donne partono per una vacanza al mare. L’allegria, la spensieratezza delle giornate in spiaggia, dei pranzi in terrazza, dei pomeriggi pigri punteggiano questo “filmino delle vancanze” che piano piano rivela e costruisce la sensuale e giocosa intimità della relazione che lega le protagoniste/registe.

Giustina Laurenzi/Dacia Maraini/Paola Raguzzi
Lo scialle azzurro
(Italia 1981, super8, 42’, col.)
Una donna, regista di filmati pubblicitari, incrocia lo sguardo di una misteriosa giovane vestita di bianco durante una serata danzante nella terrazza di un bar e ne rimane affascinata. Seppur impegnata nel suo lavoro, la donna torna più volte nel bar nella speranza di rivedere la ragazza che è sempre in compagnia di un uomo. La segue mentre è in bicicletta o quando la vede scendere da un treno, ma non riesce mai a raggiungerla. Una sera, però, la segue dietro degli alberi e le due si baciano, la donna le mette sulle spalle il suo scialle azzurro, ma la giovane improvvisamente scappa. La sera dopo, la giovane e l’uomo che la accompagna arrivano nella terrazza vestiti da sposi, lei danza febbrilmente, ma lui improvvisamente le spara. Sogno e realtà si sovrappongono in questo che è il film più “tradizionalmente” narrativo di Dacia Maraini, ma nel quale continua – insieme a Giustina Laurenzi e Paola Raguzzi – a mettere al centro le relazioni tra donne. con Giovannella De Luca, Renata Laurenzi, Alberto Maganzini, Antonella Tomassi, Mauro Giachino, Beppe Lancianesi

https://www.cinemamassimotorino.it/i-film-di-dacia-maraini/

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