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Lo sguardo periferico di Franco Maresco
29 Aprile 2014 - 29 Aprile 2014
Franco Maresco, «in coppia con D. Ciprì ha dato vita all’esperimento televisivo di Cinico TV e a un’intensa produzione video che, dagli anni Novanta del 20° secolo, ha costituito una delle più innovative realtà creative nel mondo dell’audiovisivo italiano. La coppia ha inventato una cifra visuale inconfondibile, che si è confermata anche nei film per il grande schermo, immersa in un bianco e nero dai forti contrasti, pervasa da un umorismo crudele e allucinato, creando, sullo sfondo di una Palermo degradata, un “mondo a parte” popolato da derelitti, portatori di un grottesco tra comico e tragico, attori improvvisati della desolazione e del cinismo contemporanei» (Enciclopedia Treccani). La sua carriera è proseguita dopo la separazione con Ciprì, sempre ai margini del cinema italiano, con uno sguardo volutamente periferico, che in lontananza registra ogni sussulto della condizione umana.
 
ore 17.00 Lo zio di Brooklyn di Daniele Ciprì e Franco Maresco (1995, 98′)
«Il film è troppo consapevole e persino compiaciuto della propria vena provocatoria: ma almeno nella prima parte rivela l’incisività di uno stile che, passata la scalmana giovanottista ed esauriti gli omaggi ai grandi eversori del passato, potrebbe dare frutti. Ciprì e Maresco meritano un posto alla tavola del cinema italiano. A patto di continuare a comportarsi male» (Kezich).
 
ore 19.00 Incontro moderato da Emiliano Morreale con Franco MarescoGoffredo Fofi
 
a seguire Il Gattoparve di Daniele Ciprì e Franco Maresco (1996, 18′)
Viaggio in una Palermo lumpen e nei fantasmi dell’aristocrazia, attraverso il personaggio di Nicola Scafidi, fotografo di cronaca che fu anche sul set de Il Gattopardo. Ingresso gratuito

a seguire Frammenti gattopardeschi di Daniele Ciprì e Franco Maresco
Proiezione di brani editi e inediti intorno a Tomasi di Lampedusa e a Visconti, commentati da Maresco. Ingresso gratuito
 
ore 21.00 Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz di Franco Maresco(2012, 128′)
«Il sofferto film dedicato al clarinettista Tony Scott, cui ha lavorato per anni, è probabilmente il suo capolavoro. Un’opera profondamente autobiografica, politica e che incidentalmente ha il merito di puntare i riflettori su una figura fondamentale del jazz moderno. […] Sfondando dall’interno il formato della rievocazione biografica, Maresco intreccia la vita di Scott con quella delle metamorfosi del nostro Paese componendo un’autentica elegia funebre per onorare un talento unico divorato da una radicale e profonda pulsione autodistruttiva che ha avuto la sventura di scegliere come luogo dove vivere un Paese che della cannibalizzazione delle vite altrui, quelle più renitenti alla resa, ha fatto un vergognoso tratto caratteristico. […] Il film di Maresco, per citare Roberto Turigliatto, è probabilmente la più grande biografia di un musicista “dai tempi del Giuseppe Verdi di Raffaello Matarazzo”» (Nazzaro).

 
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