«Crisi petrolifera e superomismi sensuali in un turbine di idiosincrasie paradossali, che vede il Cavaliere d’industria Rodolfo Persichetti/Gastone Moschin, cinico avvocato lombardo assurto in maniera truffaldina alla presidenza di una società energetica d’importanza nazionale, venire improvvisamente colpito da una grave “impotentia coeundi”, con enorme imbarazzo e sconforto proprio, della moglie Janet Agren, dell’amante Silvia Dionisio, della cameriera Neda Arneric, della segretaria Milena Vukotic e delle varie amichette di passaggio come Isabella Biagini, Paola Senatore, Loredana Martinez. Colpa del troppo successo predatorio e dei morsi con cui ha sempre aggredito belluinamente la vita? O semplicemente di un trauma dell’infanzia, come sostiene lo psichiatra Jacques Dufilho che lo cura sottoponendolo a incessanti terapie per liberare ogni pulsione istintuale in qualsiasi ora della giornata e con qualsiasi partner a disposizione?» (Pulici).
Isabella Biagini, unattrice travestita da soubrette
02 Giugno 2018 - 02 Giugno 2018
Era riuscita a ipnotizzare gli italiani negli anni Sessanta con gli occhioni spalancati, un corpo meraviglioso e una voce capace d’impensabili acrobazie. Anzi, le voci. Mina, Anna Magnani, Ornella Vanoni. Isabella era la star dei varietà televisivi (Lei non si preoccupi, 1966; Sim Sala Bim Special, 1976; Bambole non c’è una lira, 1977) con imitazioni e balli. Prima e poi il cinema. Aveva esordito nel 1955 con una piccola parte ne Le amiche di Michelangelo Antonioni. Poi aveva partecipatoa diversi film comici interpretati da grandi talenti, come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Enrico Montesano, Alighiero Noschese, Pippo Franco, Lando Buzzanca… Ironica e dissacrante, considerata la “Marilyn Monore” italiana per via dei suoi capelli biondi e per il suo aspetto fisico dirompente, Isabella Biagini (il suo vero nome era Concetta Biagini) è stata segnata da una vita sentimentale difficile (due matrimoni falliti) e da una terribile tragedia (la morte della figlia Monica nel 1998).
ore 17.00 Tutti a squola di Pier Francesco Pingitore (1979, 95′)
«Grande Pippo Franco-movie dedicato alla scuola con la q rivoluzionaria e strafatta della fine degli anni ’70. Pippo è il professor Pippo Bottini, ultratradizionalista alle prese con una scuola politicizzata e delirante. Ovviamente il corpo scolastico è composto da Bombolo bidello, D’Angelo preside, Jack La Cayenna prete, ecc. Finito in galera come spacciatore per un qui-pro-quo, torna a scuola come una star. Molto divertente. Laura Troschel e Pippo Franco cantano “K.O. tango”» (Giusti). Isabella Biagini interpreta Isa, la prostituta.
ore 19.00 Boccaccio di Bruno Corbucci (1971, 102′)
«Buon Decamerone con un cast di tutto rispetto, anche se i due protagonisti poco o niente c’entrano col genere. Ma le donne sono quasi tutte carine e la presenza del campione di Rischiatutto Andrea Fabbricatore come Calandrino è talmente imbarazzante da risultare di culto. Per il resto non c’è nulla che non ci saremmo aspettati, Noschese che parla toscano, Banfi. Bruno Corbucci trasformò, nella stessa stagione, il suo film in uno spettacolo teatrali con Sylva Koscina e molti degli attori secondari presenti» (Giusti). Isabella Biagini interpreta il personaggio di Ambrogia.
ore 21.00 L’erotomane di Marco Vicario (1974, 99′)