Incontro moderato da Luca Martera con Roberto Faenza, Giuseppe Pinori
24 Maggio 2018 - 24 Maggio 2018
giovedì 24
Killer a New York
ore 16.30 Lo squartatore di New York di Lucio Fulci (1982, 91′)
«La polizia indaga sugli efferati crimini di un maniaco sessuale che uccida e mutila giovani donne piacenti, e sfida i tutori dell’ordine comunicando in anticipo, per telefono, il nome della vittima prescelta. […] Il film risulta alla fine poco più di un’esercitazione da mattatoio» (Fegatelli). «Ne Lo squartatore di New York la città rappresenta la paura collettiva e nello stesso tempo l’incubo di tanti individui soli» (Fulci).
ore 18.15 Colpo rovente di Piero Zuffi (1970, 111′)
L’industriale Brown, dedito al traffico di droga, viene ucciso a New York. Sull’omicidio indaga Frank Berin, che si infiltra nell’organizzazione criminale. «Bel colpo per un primo film. Scenografo, pittore, esperto del melodramma, il romagnolo Piero Zuffi, dopo aver collaborato a qualche film, ha sentito il solletico. Aveva a disposizione un buon soggetto, elaborato, probabilmente, durante le visite in USA: nella quale nazione, come sappiamo, dilaga la moda, presso grandi e piccini, dell'”erba”, delle varie droghe che procurano paradisi artificiali. […] Il difetto di Colpo rovente è uno solo: lo spirito d’avventura è superiore allo spirito d’indagine psicologica. Il racconto è più pittoresco che reale. Le qualità sono molte: la sveltezza espositiva, la varietà dei caratteri e lo splendore della fotografia di Pasqualino De Santis. Il regista ha poi avuto la mano particolarmente felice scegliendo Carmelo Bene per la parte del “killer”» (Bianchi).
ore 20.30 Incontro moderato da Luca Martera con Roberto Faenza, Giuseppe Pinori
a seguire Copkiller di Roberto Faenza (1983, 107′)
«A New York, sei poliziotti della Squadra Narcotici vengono uccisi da un misterioso assassino che usa come arma dei suoi delitti un coltello da cucina. Mentre la polizia indaga sugli scarsi indizi, la stampa accusa di corruzione e di responsabilità di quelle morti violente proprio gli ambienti ai vertici della Polizia. Ed effettivamente il tenente Fred O’Connor, incaricato delle indagini, ha una strana personalità: egli considera i deboli ed i drogati alla stregua di delinquenti che vanno puniti e, quindi, non prova rimorso ad approfittare di essi e farsi corrompere. Insieme all’amico e collega Bob, egli ha investito segretamente i soldi della corruzione in un lussuoso appartamento. Ed è proprio in quella casa che un giorno gli si presenta Leo, un giovane psicopatico, erede di una grande fortuna» (cinematografo.it). Fotografia di Giuseppe Pinori.