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Gualtiero Jacopetti. Graffi sul mondo
08 Giugno 2014 - 10 Giugno 2014
«Gualtiero Jacopetti. Graffi sul mondo è la prima biografia completa dedicata al giornalista e cineasta Gualtiero Jacopetti (1919-2011), autore di pellicole controverse quali Mondo cane (1962), Africa addio (1966) e Addio zio Tom (1971). Un figlio inquieto della provincia italiana, insofferente alle regole e refrattario alle mode. Il suo sguardo dissacrante ha divertito, offeso, indignato; i suoi film hanno diviso critica e pubblico, nazioni e parlamenti; la sua tecnica cinematografica ha aperto la strada a un nuovo modo di fare cinema, con proseliti e schiere di fan in tutto il mondo. Poi c’è la vita dell’uomo, le sue idee, il suo mondo. Come un cavaliere antico, Jacopetti è stato un uomo refrattario al compromesso, senza indulgenze né ripensamenti. Una sorta di Don Chisciotte del XX secolo. E come il cavaliere idealista di Miguel de Cervantes, il giornalista ha vissuto una vita ricca di avventure. Quasi sempre dal triste epilogo» (dalla quarta di copertina del volume di Stefano Loparco, Gualtiero Jacopetti. Graffi sul mondo, Edizioni Il Foglio, 2014).
 
domenica 8
ore 17.00 Mondo cane di Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi (1962, 110′)
«Finanziato dalla Cineriz di Angelo Rizzoli, Mondo cane è un viaggio attorno al mondo in ciò che più è inconsueto, scabroso, osceno. L’intento degli autori è quello di offrire al pubblico un lungo documentario di attualità per raccontare i fatti della vita, una ricerca antropologica sugli usi e costumi di un mondo in rapida trasformazione, quello degli anni Cinquanta, ma che contiene in sé – questa la tesi – molti elementi deteriori dell’antropologia premoderna» (Loparco).
 
ore 19.00 Africa addio di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1966, 138′)
«Ma è con Africa addio (1966) che il cinema di Jacopetti tracima dalla dimensione artistica per imporsi all’attenzione della stampa internazionale. […] Nell’intento di raccontare le travagliate ore dell’Africa postcoloniale all’indomani del processo di decolonizzazione compiutosi alla metà degli anni Sessanta, la pellicola ritrae un mondo tribale soggiogato dalla violenza. […] La tesi dichiarata dagli autori è che l’Africa non sia ancora pronta a godere dell’indipendenza; lasciato a sé stesso nei giorni del trapasso di potere dalle autorità colonialiste a quelle locali, il continente nero, come dimostra il reportage, sprofonderebbe in una spirale do odio e violenza senza fine» (Loparco).
 
ore 21.30 Addio zio Tom di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1971, 130′)
«Che cos’è allora Addio zio Tom? Una Cappella Sistina del male (straordinario nella resa visiva), la mancanza di pietas elevata a virtuosismo, l'”arancia meccanica” della negritudine, la lectio magistralis del padre dello shockumentary, certamente; e comunque volti, sguardi e corpi maltrattati, avvinghiati, spogliati della dignità e sottoposti a un dominio assoluto, ancora più osceno, se possibile, quando è esercitato da un potere – è il caso del film – grottesco, cafone e strafottente» (Loparco).
 
martedì 10
ore 17.00 Mondo cane 2 di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1963, 102′)
«Come nel precedente capitolo, avvenimenti bizzarri, usi e costumi insoliti, tradizioni secolari e pratiche moderne (provenienti in gran parte dal materiale di scarto di Mondo cane) si susseguono con soluzione di continuità. […] Con Mondo cane 2 – mugugna la critica – l’escalation al male e l’orrido è, se possibile, superata: l’ultimo tabù del XX secolo, la morte ripresa in diretta, per la prima volta diventa spettacolo di massa, da consumarsi la domenica pomeriggio nella penombra di una sala cinematografica» (Loparco).
 
ore 19.00 Mondo candido di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1975, 119′)
«Opera visionaria senza una precisa struttura narrativa – l’apparentamento a certa produzione surrealista di Alejandro Jodorowski è pertinente -, il film è difficilmente catalogabile in un genere definito, né aspira a esserlo. Torna lo zibaldone di sempre e la provocazione è assicurata. Il libello volteriano non dà che il “la” a una pellicola che poi è risolta nell’autoreferenza jacopettiana. […] Mondo candido è un puzzle che Jacopetti si diverte a ricomporre a suo piacimento, secondo le regole del grottesco […]. Rimane all’orizzonte il disegno di fondo: la figura del suo efebico protagonista, Candido, un inguaribile e ingenuo ottimista, accecato dall’amore per la bella Cunegonda, alle prese con un mondo osceno e senza pietà» (Loparco).
 
ore 21.10 Incontro moderato da Franco Grattarola con Giampaolo Lomi e Stefano Loparco Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume Gualtiero Jacopetti. Graffi sul mondo
 
a seguire La donna nel mondo (Eva nel mondo) di Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1962, 107′)
«Ispirato a un fortunato libro-inchiesta di Oriana Fallaci, La donna nel mondo […] stravolge la natura documentale del libro per mettere in scena un allocroico potpourri d’immagini che contrabbandano il giornalismo d’inchiesta con il glamour da rotocalco. […] La “donna” di Jacopetti è un idealtipo, un simulacro buono a dare alle pulsioni dell’ES più che alle osservazioni di un IO moralizzatore – quello di Jacopetti – che fatica starsene zitto davanti a un’emancipazione femminile che, chiaramente, non approva» (Loparco).
Ingresso gratuito
Date di programmazione