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Gianfranco Barra, un caratterista di razza
16 Maggio 2017 - 17 Maggio 2017
In occasione dell’esordio alla regia con il cortometraggio Anno nuovo, vita nuova, la Cineteca Nazionale dedica una breve rassegna a un grande protagonista del cinema italiano: Gianfranco Barra, «uno dei migliori caratteristi italiani in circolazione, il cui volto e la cui voce, nonostante gli anni che passano, è chiaramente riconoscibile. […] Esordisce accanto ad Alberto Sordi nella pellicola di Luigi Zampa Il medico della mutua (1968) e, da subito, si mette in mostra come interprete convincente per i ruoli più svariati. Partecipa così a drammi come Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Nanni Loy e perfino commedie brillanti americane come Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (1972) di Billy Wilder. Particolarmente apprezzato da Steno, lavora con lui ne: La polizia indaga (1972), La poliziotta (1974), Il padrone e l’operaio (1975), Doppio delitto (1977) e Fico d’India (1980). Ma si distingue anche ne Il sindacalista (1972) di Luciano Salce, Mordi e fuggi (1973) e il migliore di tutti Pane e cioccolata (1973) di Franco Brusati con Nino Manfredi. Con l’arrivo dei b-movie italiani, Gianfranco Barra diventa uno dei volti di contorno che più presenziano i cinema. […] Dopo essere stato diretto anche da Sergio Corbucci, sarà una delle vittime degli scherzi di Gian Burrasca (1982) di Pier Francesco Pingitore, poi con l’arrivo degli Anni Ottanta sarà uno degli attori più usati dai fratelli Vanzina in Eccezzziunale… veramente (1982), Sapore di mare (1983) e La partita (1988). Marino Girolami, ancora Steno (Banana Joe, 1982) e perfino Daniele Luchetti lo affiancheranno ai nuovi volti. In questo modo la carriera di Barra ha abbracciato sia la vecchia comicità, più pulita e meno aggressiva, di Tognazzi e Sordi, sia una molto più chiassosa e “parolaccesca” come quella di Paolo Hendel, Diego Abatantuono, Pippo Franco fino a quella dei giorni nostri di Luciana Littizzetto. Ma non solo risate nella sua filmografia, spiccano le sue caratterizzazioni in pellicole drammatiche come Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, che poi lo rivorrà per la commedia Nel continente nero (1992)» (mymovies.com). Un volto per tutte le stagioni.
 
martedì 16
ore 17.00 Doppio delitto di Steno (1977, 120′)
«Il commissario Baldassarre Bruno, dopo la disavventura di avere favorita la fuga di un assassino, tira a campare pressa l’archivio dei “corpi di reato”. Abbandonato dalla moglie Renata, periodicamente ha in casa il figlio quattordicenne Daniele. Un giorno, attirato da grida mentre si trova nell’abituale trattoria per il pranzo, accorre in un vecchio palazzo romano ove trova fulminati lungo le scale il proprietario, principe Prospero Dell’Orso, e l’elettrotecnico Romolo Colasanti. Incaricati delle indagini, Bruno e l’aiutante Cantalamessa, si trovano davanti a una serie di inquilini sospettabili: Anna Dell’Orso attrice moglie del defunto e testataria di una assicurazione di 500 milioni; Henry Hermann scrittore sceneggiatore, amico di Anna e in procinto di realizzare il film La croce e la svastica, legato alle imprese del principe; Alex e “Il Debosciato” legati alla vittima per lontane parentele» (cinematografo.it). Tratto dal romanzo di Ugo Moretti Doppia morte al governo vecchio. Barra interpreta Cantalamessa.
 
ore 19.10 Banana Joe di Steno (1982, 92′)
«L’azione si svolge ad Amantido in una non precisata Repubblica sud-americana, dove Banana Joe svolge il suo commercio di banane che scambia con altri prodotti per i suoi protetti, gli indigeni del villaggio. Un giorno arriva un boss della malavita che vorrebbe impiantare una industria […]. Joe, che non ha licenza di commercio, si scontra con gli uffici burocratici della regione, è costretto a fare il servizio militare e finisce anche in carcere» (cinematografo.it). Barra interpreta José Torcillo, alias Licio Grapputo, alias Francois Duval, alias Calvo Sebastian Sindonas!
 
ore 20.45 Incontro moderato da Marco Giusti con Gianfranco Barra
 
a seguire Anno nuovo, vita nuova di Gianfranco Barra (2016, 14′)
«Gianfranco Barra decide di mettersi, per la prima volta, dietro la macchina da presa, per realizzare un cortometraggio intimista, in cui, sfruttando ancora una volta le sue inimitabili doti attoriali, mette in scena un piccolo/grande psicodramma, laddove il protagonista, lo stesso Barra-attore alle prese con un bilancio della vita professionale e non, vive una pericolosa ma provvidenziale scissione, che lo induce a ripensare fino in fondo il suo ruolo d’artista, a riconsiderare la “missione” dell’attore, il quale fa del rapporto con il pubblico un punto decisivo, giacché, superato il livello di narcisismo (o egoismo) sottostante alla logica dell’esibizione, ciò che davvero rimane è la gioia di donarsi senza riserve, mettendosi da parte, scomparendo quasi, come solo i grandi sanno fare» (Luca Biscontini).
 
mercoledì 17
ore 16.30 Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? di Billy Wilder (1972, 146′)
«Wendell Ambruster junior, un industriale di 42 anni, si reca sull’isola d’Ischia per ritirare il corpo del padre, Wendell Ambruster senior, morto in un incidente, e portarlo in America dove si sta preparando un grandioso funerale. Durante il viaggio e poi ad Ischia incontra Pamela Piggott, una grassoccia londinese, venuta a prendere il cadavere della madre, Catherine, che è stata per anni, senza che nessuno lo sapesse, l’amante di Wendell senior e che è morta con lui. Le esasperanti lentezze burocratiche sono ulteriormente complicate dal furto dei cadaveri ad opera della famiglia Trotta che pretende, come riscatto, l’indennizzo per la vigna danneggiata dall’incidente. Risolve tutto il direttore dell’albergo, Carlo Carlucci, uomo navigato e dalle inesauribili risorse. Il cameriere Bruno, poi, li ricatta pretendendo il visto per gli USA in cambio di fotografie compromettenti dei defunti amanti» (cinematografo.it). Barra interpreta Bruno.
 
ore 19.00 Pane e cioccolata di Franco Brusati (1973, 115′)
«Un italiano emigrato in Svizzera perde il permesso di soggiorno. Viene salvato da un industriale che, in crisi economica e sentimentale, si suicida. Lo sfortunato emigrato decide allora di fingersi svizzero. Qualcosa andrà male» (cinematografo.it). «Il film esplora, narrando le vicissitudini di un lavoratore italiano all’estero, il dramma degli emigrati; vittime di una società ingiusta (quella che li ha costretti a partire); immersi in un’altra che non lo è meno, anche se per altre ragioni, tra cui non ultima l’egoismo dei privilegiati; essi finiscono per aggiungere, alle difficoltà di vivere in ambienti socio-culturali del tutto diversi da quelli di origine, quella provocata da una vera e propria crisi di identità; solo restando se stessi e accettando di vivere e di lottare si può sperare in una società più giusta. Sotto i modi e i toni della commedia all’italiana, la vicenda è pervasa da un’amarezza che, pur non sfociando mai nel pessimismo, le consente di esprimere con ricchezza di idee e sincera partecipazione le sofferenze che la solitudine e l’estraneità infliggono agli emigrati. Ricco di trovate, abile (anche per merito del bravo interprete) nel passare senza stridenti contrasti dalla commedia al grottesco al dramma, il film soffre tuttavia di alcuni squilibri, di qualche dispersione e di spunti meno felici» («Segnalazioni cinematografiche). Barra interpreta il Turco.
ore 21.00 Anno nuovo, vita nuova di Gianfranco Barra (2016, 14′)
 
a seguire Il muro di gomma di Marco Risi (1991, 118′)
«Nel 1980 nel pressi di Ustica, un aereo civile, il DC 9 della “Itavia” con ottantuno passeggeri a bordo, esplode in volo e precipita in mare a tremila metri di profondità. Dalla direzione del “Corriere della Sera”, l’inchiesta giornalistica su questo tragico incidente viene affidata al giovane Rocco, un valido collaboratore: costui comincia un’indagine più che faticosa, mentre si fa sempre più acuto lo strazio delle famiglie per tanti innocenti precipitati negli abissi marini. Rocco si trova non solo davanti ad un enigma, ma di fronte a silenzi ufficiali o versioni inattendibili, servizi segreti ammantati di mistero, sfere militari evasive o pronte ad ogni smentita, magistrati lenti o condizionati, politici quasi sempre inabbordabili, periti ed esperti impotenti» (cinematografo.it). «Si è visto il meglio, per impatto emotivo e critico, per capacità di accusa profondità di incisione» (Rondi). Barra interpreta il ministro della Difesa.
Date di programmazione