Per celebrare i 100 anni dalla nascita del grande sceneggiatore, il 16 dicembre alla Casa del Cinema di Roma, in collaborazione con Romics, avrà una giornata di eventi e proiezioni e l’inaugurazione della grande mostra che rivela e racconta il Furio Scarpelli Disegnatore.
Gli appuntamenti del 16 dicembre: dalle ore 16.00 la proiezione del film Ballando Ballando di Ettore Scola, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, il capolavoro del 1983 che racconta mezzo secolo di storia tra musica, sguardi e atmosfere uniche; a seguire l’inaugurazione della mostra e l’imperdibile incontro che coinvolgerà registi, attori, personaggi del mondo della cultura e dell’arte che hanno lavorato con lui e amato le sue opere; l’inaugurazione di una originale mostra, in collaborazione con Romics, che rivela e racconta il Furio Scarpelli disegnatore, illustratore e fumettista. La Mostra è un affascinante percorso, in quattro sezioni, che narra di una passione e di un’instancabile attività che ha percorso tutta la vita di Furio Scarpelli, il disegno: una mostra antologica tra storici fumetti, ritratti, vignette satiriche e sceneggiature disegnate, che rivela il talento inedito dello sceneggiatore. Passando anche per l’inedito progetto, come sempre accompagnato da illustrazioni, firmato insieme ad Age e a Monicelli nel 1967, un soggetto per un film dal titolo Big Deal on the Moon, una sorta di seguito ideale ai Soliti ignoti, in cui i protagonisti si uniscono per tentare l’impresa che li riscatti e li renda immortali: raggiungere la Luna; una storia che anticipava di qualche anno lo sbarco di Armstrong e Aldrin. Romics con questa mostra ha voluto fortemente portare alla luce un patrimonio quasi del tutto inedito con un lavoro coordinato dal figlio Giacomo Scarpelli, Sabrina Perucca, Direttore Artistico di Romics e in collaborazione con Gallucci Editore.
ore 16.00 Ballando ballando di Ettore Scola (1983, 112′)
«Diviso, come La famiglia, in cinque momenti storici pienamente identificabili (il 1936, il 1940, il 1956 e il 1968), ritenuti cruciali per la storia francese ed europea, il film, che ha una rigorosa e rigida struttura corale, può essere quasi considerato un’esercitazione virtuosistica, magnificamente eseguita, per dimostrare (quasi sulla scia del grande teorico tedesco Rudolph Arnheim) come il linguaggio cinematografico, pur disponendo del sonoro (infatti ascoltiamo solo rumori e soprattutto musica), possa farne a meno e possa raccontare storie senza bisogno di dialoghi, pervenendo a una sintesi espressiva molto efficace e poetica. Il film poggia su evidenti rimandi al teatro, all’operetta, al balletto e al musical, ma non può ridursi né a teatro né a operetta né a musical» (Bispuri).
a seguire incontro moderato da Sabrina Perucca con Carlo Gallucci, Giorgio Gosetti, Francesco Martinotti, Leone Pompucci, Giacomo Scarpelli.