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CSC-Cineteca Nazionale. 25 e 26 aprile, al cinema Trevi, “Resistenza e liberazione, i film di Jean-Marie Straub”
24 Aprile 2015 - 24 Aprile 2015

Centro Sperimentale di Cinematografia – Newsletter – Template CT EVENTO

25 e 26 aprile, al cinema Trevi, “Resistenza e liberazione, i film di Jean-Marie Straub”.

Il Centro Sperimentale di Cinematografia dedica la proiezione del film “Paisà” a Ciro Giorgini, cinefilo e studioso appassionato, fondatore dell’Officina Film Club, autore di Blob e Fuori Orario, scomparso lo scorso 6 aprile.
«È il 25 aprile: Paisà di Roberto Rossellini in 35mm. Jean-Marie Straub è un partigiano, ha sempre scelto con attenzione e consapevolezza da che parte stare, ha sempre combattuto al fianco degli umiliati con una precisa visione dei rapporti di classe e di forza. La macchina da presa è l’arma prescelta per dare il proprio contributo alla lotta di liberazione dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Ogni inquadratura, ogni ripresa è innanzitutto una presa di posizione precisa e la cura dedicata ad ogni singolo frame, il famigerato rigore di Huillet-Straub, è necessaria affinché il campo (con i suoi contro e i suoi fuori) in cui “abita la battaglia” non lasci nessuno spazio al dubbio sulla posizione di chi ha scelto il contesto. Tutti i film di Huillet-Straub vivono di un movimento di resistenza e liberazione: uomini, animali, alberi, acqua, ogni cosa sta resistendo sull’orlo dell’abisso, sta lì lì per essere inghiottita da un nero tutt’altro che metafisico e allo stesso tempo sembra liberarsi, davanti ai nostri occhi, di tutto ciò che le impediva di apparire in tutto il suo essere. Esempio massimo di questa forza resistente e liberatrice è la parola, che non è mai vana ma detta perché trovi senso e significato. Proiettare gli ultimi film di Jean-Marie Straub il 25 aprile, a Roma, ha un sapore speciale, perché è la città in cui ha scelto di vivere per quarant’anni ma soprattutto perché nessun altro cineasta si è chiesto così tanto e a lungo, di fronte alla retorica dell'”Evviva la Resistenza!”, se la resistenza è ancora viva.
In questo senso come Kommunisten ripercorre i sentieri di un cammino letteralmente luminoso, percorso con ostinato rigore film dopo film, alla ricerca di un mondo nuovo e più giusto, “rivedere” Mosè e Aronne e Cronaca di Anna Magdalena Bach ci ricorda che siamo in una guerra dove tutto è materia e può farsi arma e strumento. A ciascuno il suo» (Fulvio Baglivi)
 

sabato 25

Per Ciro Giorgini
Il Centro Sperimentale di Cinematografia dedica la proiezione del film Paisà il 25 aprile a Ciro Giorgini, cinefilo e studioso appassionato, fondatore dell’Officina Film Club, autore di Blob e Fuori Orario, scomparso lo scorso 6 aprile. Prima del film sarà proiettato Roma per Rossellini uno dei lavori di montaggio di Ciro Giorgini dedicati al cinema di Rossellini, già presentato al Cinema Trevi nel 2007 nell’ambito della rassegna Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini.  
 
Roma  per  Rossellini di Ciro Giorgini (2005, 14′)

«Per Rossellini la scelta dei set romani non è stata mai casuale, le strade della città sono insieme il personaggio e il suo insostituibile interprete. No, non può esistere Roma senza Rossellini» (Ciro Giorgini).

ore 16.30 Paisà di Roberto Rossellini (1946, 133′)
Attraverso sei episodi, il film rievoca l’avanzata delle truppe alleate in Italia. «[Il film] rispecchia dopo la tragedia della “città aperta”, quella di tutto un popolo. […] Tanta foga nel ritagliare figure e personaggi da una cronaca ancora viva negli occhi e nell’animo degli italiani, tanta avidità di scoprire, di raccontare, d’immergersi nelle dimensioni reali della nostra esperienza quotidiana e della nostra vita vissuta, sembrano suggellare la validità profonda delle aspirazioni del cinema e della cultura d’opposizione, e condurre a un approdo libero le prime rotture, i primi scandali antiretorici di De Sica e di Visconti» (Lizzani).
 
ore 19.00 La madre di Jean-Marie Straub (2012, 20′)
Ultimo film da Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, “tragedia di uomini schiacciati dal destino” scrisse a proposito nei suoi appunti. Con la coppia di attori toscani Dario Marconcini e Giovanna Daddi già interpreti di altri film Pavese/Straub-Huillet, come Quei loro incontri (2005), Il ginocchiodi Artemide (2008), L’inconsolabile (2011).
 
a seguire Un conte de Michel de Montaigne di Jean-Marie Straub (2013, 35′)
Straub dialoga a distanza con Michel de Montaigne; attraverso le sue parole, a cui dà voce Barbara Ulrich, una statua, un albero.
 
a seguire A propos de Venise di Jean-Marie Straub (2013, 24′)
Attraverso un testo di Maurice Barrés su ascesa e caduta della Repubblica di Venezia Straub interroga l’Europa di inizio millennio.
 
a seguire Dialogue d’ombres di Daniéle Huillet e Jean-Marie Straub (1954-2013, 29′)
Dall’omonimo testo di Georges Bernanos, Dialogue d’ombres è il dialogo tra un uomo e una donna (interpretati da Bertrand Brouder e Cornelia Geiser) che in un tempo precedente erano stati amanti e ora sembra si stiano salutando per sempre. Firmato ancora una volta con Daniéle Huillet, il film ha come data il 1954, anno in cui Straub e Huillet si incontrarono.
 
ore 21.00 La guerre d’Algérie! di Jean-Marie Straub (2014, 2′)
Scheggia da un testo di Jean Sandretto, uno sparo di Straub a precedere Kommunisten.
In collaborazione con Boudu (www.boudu.it)
 
a seguire Kommunisten di Jean-Marie Straub (2014, 70′)
Diviso in segmenti, Kommunisten riprende parti di Operai, contadini (2000); Trop tot, trop tard (Troppo presto, troppo tardi, 1982); Fortini/Cani (1976); Der Tod desEmpedokles (La morte di Empedocle, 1987); Schwarze Sunde (Peccato nero,1990). Ad aprire questa riflessione in tre lingue sul comunismo, improbabile e ultima possibilità di salvezza, Straub mette un segmento tratto dalla novella Le Temps du Méprisdi André Mal­raux in cui recita, fuori campo, la parte dell’inquisitore.
In collaborazione con Boudu (www.boudu.it)
 
domenica 26
ore 17.00 Moses und Aron di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet (Mosè e Aronne, 1974, 105′)
«In partenza quello che ci interessava di più erano i rapporti, molto dialettici e violenti, che Mosè e Aronne stabiliscono tra loro e nei confronti del coro, che rappresenta il popolo. Moses und Aron è anche l’occasione di fare un’operazione diametralmente a Chronik der Anna Magdalena Bach. Forzando un po’, si può dire che Chronik è un documentario sulla musica, un film musicale documentaristico, mentre Moses und Aron, in cui l’orchestra non si vede mai, è un film musicale drammatico» (Straub).
 
ore 21.30 Chronik der Anna Magdalena Bach diJean-Marie Straub, Danièle Huillet (Cronaca di Anna Magdalena Bach, 1968, 93′)
«Il punto di partenza della nostra Chronik der Anna Magdalena Bach era l’idea di tentare un film nel quale la musica venisse utilizzata non come accompagnamento, e neppure come commento, ma come materia estetica. Non avevamo veri riferimenti. Forse soltanto, come parallelo, ciò che Bresson ha fatto nel Journal d’un curé de campagne con un testo letterario. Si potrebbe dire, in concreto, che volevamo cercare di portare della musica sullo schermo, mostrare per una volta della musica alla gente che va al cinema. Parallelamente a questo aspetto, c’era il desiderio di mostrare una storia d’amore, come non se ne conosceva ancora» (Straub).
Versione italiana curata da Straub e Huillet nel 1968
 
Rassegna a cura di Fulvio Baglivi
 

 

23-24 aprile al cinema Trevi, “Raffaele La Capria, identikit di uno scrittore prestato al cinema”. Giovedì 23 incontro con La Capria e Fabrizio Corallo. Modera Emiliano Morreale

La Cineteca Nazionale rende omaggio a Raffaele La Capria, geniale protagonista della vita culturale italiana dagli anni Cinquanta ad oggi.
«Dudù veniva da Posillipo e in certi vicoli forse non aveva mai messo piede prima. Mi serviva proprio il suo sguardo diverso più distaccato e riflessivo mentre io mi lascio dominare dalla passione, dall’indignazione»
Francesco Rosi
 
 
Apparentemente frammentaria, la sua (non) carriera di sceneggiatore cinematografico si è inerpicata attraverso poche, ma intense collaborazioni. Dietro le dichiarazioni di rito, che ogni scrittore sembra anteporre alla propria attività nel mondo del cinema («All’inizio fu solo un fatto lavorativo. Con la scrittura cinematografica si guadagnava bene. […] Successivamente divenne una vera e propria passione»), La Capria non figura mai per errore nei titoli di testa di un film e se non in ogni fotogramma, in molti c’è un segno della sua presenza, al punto che si potrebbe provocatoriamente supporre che non vi sarebbero stato, senza di lui, Le mani sulla cittàC’era una voltaUomini controCristo si è fermato a EboliDiario napoletano, le opere in cui condivise gli sguardi con Francesco Rosi, per non parlare di Leoni al sole di Vittorio Caprioli, tratto dal suo Ferito a morteIdentikit di Giuseppe Patroni Griffi, Una stagione all’inferno di Nelo Risi, Gioco al massacro di Damiano Damiani, Sabato, domenica, lunedì eFerdinando e Carolina di Lina Wertmüller. Tutti registi amici, complici di un gioco scoperto forse per caso, ma non fatto per caso.
 
giovedì 23
ore 17.00 Leoni al sole di Vittorio Caprioli(1961, 107′)
«Nel film del mio romanzo c’è solo una traccia. Anzi, Leoni al sole è proprio il contrario. Nel romanzo io volevo contrastare il conformismo che ritroviamo nel film. Nel film trovi il conformismo de I vitelloni, tanto per intenderci, mentre Ferito a morte vuol far vedere la miseria di questi “vitelloni”. […] Caprioli è stato uno dei miei amici più divertenti. Mentre scrivevamo la sceneggiatura ci divertivamo come pazzi e dicevo a me stesso: “Non solo mi sto divertendo come un pazzo ma mi pagano pure!”» (La Capria).
 
ore 19.00 Incontro con Raffaele La Capria e Fabrizio Corallo. Modera Emiliano Morreale
 
venerdì 24
ore 16.30 Identikit di Giuseppe Patroni Griffi (1974, 105′)
«Fu un film molto difficile, dalla bellezza formale ineccepibile. Patroni Griffi era un decadente, aveva un gusto dell’immagine visconteo. Per l’accuratezza della forma io lo potrei definire felliniano-antonioniano. Peppino era un passionale e ci buttò dentro tutta la sua passione ma ‘sta cosa gli prese un po’ la mano. […] Divertente fu come Peppino e la Taylor si intendessero pur non parlando [Peppino, n.d.r.] l’inglese. Diventarono amici e lei non fece le bizze da diva di cui si favoleggiava, direi che fu estremamente umile e collaborativa» (La Capria).
 
ore 18.30 C’era una volta di Francesco Rosi (1967, 117′)
Rodrigo (Omar Sharif), un principe spagnolo restio a sposarsi, incontra casualmente una bella e fiera contadina, Isabella (Sophia Loren), dalla quale si fa preparare sette gnocchi. Infatti la profezia di San Giuseppe da Copertino aveva consigliato al principe di sposare la ragazza che gli avrebbe fatto mangiare i sette gnocchi. Ma… «Attraverso il festoso, alacre affresco di C’era una volta Rosi ha toccato le radici di una società antica; nel film, grattando appena poco, si ritrovano le ragioni dei camorristi della Sfida e dei mafiosi di Salvatore Giuliano» (Bianchi).

 

Dal 10 aprile al 9 giugno 2015, “Cine 60. Dieci anni di cinema italiano”, rassegna coorganizzata da Cineteca Nazionale e Palazzo delle Esposizioni

Da “L’avventura” a “La caduta degli dei”, dal 10 aprile al 9 giugno, ingresso gratuito e proiezioni in 35mm.
Gli anni ’60 sono l’età dell’oro del cinema italiano, che mai come allora impose sugli schermi una serie inestimabile di capolavori, posizionando i nostri registi al centro del panorama internazionale. Fellini, Visconti, Antonioni, Rosi, Germi, Risi, Monicelli, Leone, Ferreri e molti altri grandi autori hanno suscitato reverenza in tutte le successive generazioni di registi, che molto hanno attinto dalle invenzioni linguistiche di questo drappello di geni assoluti. Gli anni ’60 in Italia sono l’epoca del miracolo economico, di cui la produzione cinematografica rappresenta lo specchio critico, espressione del profondo malessere e delle contraddizioni che incidono il nostro Paese. Al fianco dei maestri, nel decennio, si impongono alcuni debuttanti eccellenti: Pasolini, Bertolucci, Bellocchio, Cavani e molti altri, testimoni scomodi della mutazione “antropologica” della società del benessere. Oltre quaranta capolavori – proposti nel formato originale, la pellicola 35mm – ci riportano ad un momento irripetibile della nostra creatività, alla scoperta dei passaggi critici che ci hanno trasformato in ciò che ancora oggi, nel bene e nel male, siamo.
 
10/04/2015 21:00
L’avventura
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1960, 140′
Opera radicale che consacra Antonioni a livello internazionale quale artefice di un nuovo linguaggio cinematografico. Dalla misteriosa sparizione di una donna prende forma un “giallo alla rovescia”, senza soluzione, che svela l’impotenza umana di fronte alla scomparsa stessa dei sentimenti.
 
11/04/2015 21:00
La dolce vita
di Federico Fellini. Italia, Francia, 1960, 175′
Capolavoro unico e inimitabile nella storia del cinema, che ha trasformato per sempre il nostro sguardo sul mondo e sul cinema: nel centro della decadenza contemporanea, una Roma caotica e dalla bellezza smagliante, il quotidiano si maschera di sogno e spettacolo.
 
12/04/2015 21:00
Il bell’Antonio
di Mauro Bolognini. Italia, Francia, 1960, 103′
Tra millantato machismo e imbarazzante impotenza, Bolognini rilegge con sguardo lirico la Sicilia di Brancati e il suo teatrino di paradossi pirandelliani, con l’aiuto di Pasolini sceneggiatore, che fu tra i primi estimatori della pellicola per “la sua essenzialità, quasi grandiosa”.
 
 14/04/2015 21:00
La lunga notte del ’43
di Florestano Vancini. Italia, 1960, 106′
Molto cinema dei primi anni ’60 torna a riflettere sull’antifascismo e la Resistenza: di questa nuova tensione critica, l’opera prima di Vancini sull’eccidio di antifascisti ferraresi rappresenta il risultato migliore, per la ricostruzione storica e il tono antiretorico.
 
15/04/2015 21:00
Il rossetto
di Damiano Damiani. Italia, Francia, 1960, 94′
Perfetto esempio della grande stagione del giallo all’italiana, l’esordio di Damiano Damiani sorprende per lo scavo psicologico dei personaggi, attraverso il quale aggiorna l’esplorazione del costume e della sessualità in Italia.
16/04/2015 21:00

Tutti a casa
di Luigi Comencini. Italia, Francia, 1960, 114′
Le crisi individuali e collettive successive all’armistizio del 1943 sono evocate con straordinaria umanità da Comencini, che segue l’evoluzione psicologica di un ufficialetto travolto dal disorientamento generale, nella magistrale interpretazione di Alberto Sordi.

17/04/2015 21:00

La giornata balorda
di Mauro Bolognini. Italia, 1960, 89′
Film di denuncia che unisce tre grandi della cultura dell’epoca: Bolognini, Pasolini e Moravia, che sceneggiarono il film dai racconti di quest’ultimo. Disoccupazione, truffe e prostituzione cadenzano la giornata di un borgataro, in una Roma sprofondata nelle trame di un potere occulto.
 
18/04/2015 21:00
Rocco e i suoi fratelli
di Luchino Visconti. Italia, Francia, 1960, 175′
Capolavoro tra i più alti del nostro cinema, che unisce con straordinaria sapienza registica il racconto realistico al più cupo melodramma, le tensioni sociali ai sentimenti forti, sullo sfondo della città che tutto fagocita o tragicamente respinge.
 
19/04/2015 21:00
Il vigile
di Luigi Zampa. Italia, 1960, 109′
Commedia di costume strepitosa, diventata oggetto di culto per generazioni di spettatori: l’indimenticabile vigile di Sordi incarna, attraverso l’implacabile moralismo satirico di Zampa, gli aspetti più deleteri della nostra vita pubblica.
 
22/04/2015 21:00
I delfini
di Francesco Maselli. Italia, 1960, 103′
I delfini, la “gioventù bruciata” di casa nostra, consumano le loro vuote giornate in una ricca cittadina di provincia: amori, noia e mancanza di prospettive della generazione figlia del boom economico, la cui opacità Maselli condanna con sguardo critico.
 
23/04/2015 21:00
I dolci inganni
di Alberto Lattuada. Italia, Francia, 1960, 95′
Catherine Spaak, debuttante strepitosa, presta il suo corpo sinuoso alla maturazione sentimentale di una ragazza di buona famiglia, assediata da uomini maturi emotivamente irrisolti. Lattuada, in netto anticipo sulla morale dell’epoca, indaga la perdita dell’innocenza contro il vuoto del mondo adulto.
 
24/04/2015 21:00
La maschera del demonio
di Mario Bava. Italia, 1960, 88′
Genio creativo del cinema italiano, autore di culto e “maledetto”, oggi rivalutato dalla critica, Bava ci trascina nell’incubo con soluzioni sorprendenti che hanno fondato le regole di tutto il successivo linguaggio horror, come in questo capolavoro del genere, con l’emergente Barbara Steele.
 
26/04/2015 21:00
Risate di gioia
di Mario Monicelli. Italia, 1960, 106′
Capolavoro da riscoprire di uno dei maestri indiscussi del cinema italiano, che unisce per la prima volta sullo schermo una coppia portentosa, Totò e Anna Magnani. Commedia amarissima, ma densa di gag e battute, su due derelitti di Cinecittà persi nell’odissea del Capodanno romano.
 
28/04/2015 21:00
Banditi a Orgosolo
di Vittorio De Seta. Italia, 1961, 98′
Un pastore sardo braccato dalla polizia non ha altra strada che quella del banditismo. Sulla scia di un neorealismo rigoroso e documentario, De Seta traccia in immagini potenti il quadro di una società chiusa e immutabile, raggiungendo una drammaticità autentica.
 
29/04/2015 21:00
La ragazza in vetrina
di Luciano Emmer. Italia, 1961, 92′
Il maestro di un neorealismo temperato realizza la sua opera più coraggiosa, affrontando temi scomodi come le condizioni disumane dei minatori e la prostituzione. Amarissimo e crudo, il film ebbe gravi problemi con la censura.
 
30/04/2015 21:00
Il posto
di Ermanno Olmi. Italia, 1961, 93′
Un ragazzo lascia la campagna per il posto di lavoro in una grande azienda di città. Olmi trionfa al Festival di Venezia ottenendo il Premio della Critica, che coglie il talento nascente di un osservatore profondo e partecipe dell’Italia e dei suoi cambiamenti epocali.
 
02/05/2015 21:00
La notte
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1961, 122′
La crisi di una coppia è il tema di una delle opere più significative del cinema italiano del decennio, che, con L’avventura e L’eclisse, costituisce la cosiddetta trilogia dell’incomunicabilità: dolenti squarci, profondi e paralizzati, sulla malattia dei sentimenti e dei rapporti umani.
 
03/05/2015 21:00
Divorzio all’italiana
di Pietro Germi. Italia, 1961, 105′
Mastroianni è l’indimenticabile barone siciliano che uccide la moglie orribile, architettando un falso “delitto d’onore”, per consolarsi con una splendida adolescente. Commedia dal successo straordinario, che ridicolizza l’arretratezza morale dell’epoca attraverso la farsa grottesca.
 
06/05/2015 21:00
La ragazza con la valigia
di Valerio Zurlini. Italia, Francia, 1961, 121′
Elegia di un amore impossibile tra un ragazzo introverso e una donna matura. Zurlini spinge la sua straordinaria sensibilità fino ai margini celati dei sentimenti, cogliendone i trasalimenti e le cocenti delusioni, sullo sfondo opprimente della nascente società del benessere.
 
07/05/2015 21:00
Il sorpasso
di Dino Risi. Italia, 1962, 108′
Capolavoro di Risi e commedia manifesto di una stagione: incontri e situazioni spinte al limite – come l’acceleratore della spider su cui i protagonisti attraversano il Paese – svelano il volto della nostra società più cialtrona, le cui bassezze il dirompente Gassman rende strepitose.
 
08/05/2015 21:00
L’eclisse
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1962, 125′
Antonioni prosegue l’introspezione nella crisi della coscienza contemporanea in questo ulteriore capolavoro, che non lascia speranza ad un’umanità disancorata, oppressa da una nostalgia indistinta e da un’organica incapacità ad agire.
 
09/05/2015 21:00
Il Gattopardo
di Luchino Visconti. Italia, Francia, 1963, 186′
Sguardo definitivo sulla scomparsa di un mondo, nel passaggio dell’Italia all’Unità e all’era moderna. Dal romanzo di Tomasi di Lampedusa, Visconti ricava un capolavoro sontuoso, levando un canto funebre dalla bellezza smagliante, cadenzato sulla raffinatezza e la ricchezza della descrizione.
 
10/05/2015 21:00
I mostri
di Dino Risi. Italia, Francia, 1963, 155′
Tra gli esempi più felici della nostra commedia, una strepitosa carrellata di personaggi grotteschi, pescati dalla felice mano registica di Risi direttamente nei viluppi dell’Italia del boom, messa alla berlina attraverso le maschere di Gassman e Tognazzi in stato di grazia.
 
12/05/2015 21:00
I basilischi
di Lina Wertmuller. Italia, 1963, 83′
I basilischi sono dei vitelloni del Sud: figli di gente agiata che trascinano le giornate svogliatamente, incapaci di riscattarsi dalla monotonia. Piena di rigore e di propensione alla verità, l’opera prima della regista approfondisce l’indagine psicologica e sociale della realtà meridionale.
 
13/05/2015 21:00
Le mani sulla città
di Francesco Rosi. Italia, 1963, 105′
Il maestro indiscusso del nostro cinema di impegno civile compone un’opera di lucida denuncia sulla speculazione edilizia, la corruzione ad essa connessa e lo scempio del territorio che affligge il nostro Paese a partire dagli anni ’60. Un capolavoro ancora di drammatica attualità.
 
14/05/2015 21:00
RO.GO.PA.G.
di Jean-Luc Godard, Roberto Rossellini, Ugo Gregoretti, Pier Paolo Pasolini. Italia, Francia, 1963, 110′
Il bizzarro titolo deriva dalle iniziali dei cognomi dei registi dei quattro episodi, che offrono la loro personale visione sui condizionamenti dell’uomo nella società contemporanea e sull’angoscia per il futuro. L’episodio La ricotta è uno dei vertici della produzione di Pasolini.
 
15/05/2015 21:00
Prima della rivoluzione
di Bernardo Bertolucci. Italia, 1964, 111′
Raccontando la crisi morale e sociale di un giovane borghese, Bertolucci perfeziona già al secondo film il suo stile libero, nuovo e personale, conquistando un posto di rilievo tra i grandi talenti del giovane cinema, che sta emergendo all’inizio del decennio.
 
16/05/2015 21:00
La donna scimmia
di Marco Ferreri. Italia, Francia, 1964, 90′
Una donna con il corpo ricoperto di peluria viene esibita dal marito come fenomeno da baraccone. Il genio corrosivo del nostro cinema scava ai margini dell’umanità, dosando adesione emotiva e cinismo, crudeltà e sentimento, sorretto dalle prove superlative di Ugo Tognazzi e Annie Girardot.
 
17/05/2015 21:00
Matrimonio all’italiana
di Vittorio De Sica. Italia, Francia, 1964, 104′
De Sica porta Filumena Marturano di Eduardo De Filippo sullo schermo, adattandola alla fisicità prorompente di Sophia Loren, capace di far innamorare lo spettatore con la sua sensuale bellezza e di commuoverlo attraverso l’intima adesione alla disperazione della protagonista.
 
20/05/2015 21:00
La vita agra
di Carlo Lizzani. Italia, 1964, 104′
Licenziato da una società mineraria, Luciano si reca a Milano con scopi rivoluzionari, ma cede alle logiche di consumo e successo che divorano le coscienze dei suoi abitanti. Amara riflessione sulle macerie di valori, desideri e sogni causate dal boom economico.
 
21/05/2015 21:00
Io la conoscevo bene
di Antonio Pietrangeli. Italia, Francia, Germania, 1965, 125′
Pietrangeli raggiunge il vertice della sua importante e breve carriera con questo strepitoso ritratto: grazie a una straordinaria Stefania Sandrelli, scava la psicologia di una donna ingenua e sfruttata, prodotto esemplare della sottocultura degli anni ’60.
 
22/05/2015 21:00
I pugni in tasca
di Marco Bellocchio. Italia, 1965, 109′
L’esordio folgorante di uno dei nostri autori più anticonformisti ci immerge tra le pieghe di una famiglia distrutta dalla follia, svelando una sfiducia totale nella sopravvivenza dei rapporti umani. Il giovane regista osserva il nostro mondo cambiare e avviarsi verso la fine.
 
23/05/2015 21:00
Signore & Signori
di Pietro Germi. Italia, Francia, 1966, 120′
Si ringrazia per la copia del film Luce Cinecittà e Dear Spa
Il maestro della commedia nera e cattiva, torna a colpire la vita della provincia ipocrita e bigotta, questa volta del Nord, con un capolavoro aspro e graffiante. Ritratto di una società chiusa e sorniona, tra chiacchiere e tradimenti, farse e tragedie coniugali.
 
24/05/2015 21:00
Uccellacci e uccellini
di Pier Paolo Pasolini. Italia, 1966, 88′
La maschera tragicomica del grande Totò è la protagonista eccezionale e clownesca di questa favola surreale, accanto al volto sognante di Ninetto, interpreti di un insolito road-movie attraverso le macerie dell’umanità, paralizzata e abbrutita, alla fine di ogni illusione ideologica.
 
26/05/2015 21:00
La battaglia di Algeri
di Gillo Pontecorvo. Italia, Algeria, 1966, 121′
Magnifica rievocazione della lotta per l’indipendenza algerina, che mostra una guerra di popolo, spiegando anche le ragioni del “nemico”, i francesi. Ottenne il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia, per la grande potenza espressiva, sostenuta con il rigore del documentario.
 
27/05/2015 21:00
Le stagioni del nostro amore
di Florestano Vancini. Italia, 1966, 93′
In crisi sentimentale ed esistenziale, un giornalista torna ai luoghi della giovinezza, alla fonte della sua esperienza umana e politica, che scopre oramai esaurita. Una questione privata che si allarga, con lucida prospettiva, alla delusione ideologica di un’intera generazione.
 
28/05/2015 21:00
Il buono, il brutto, il cattivo
di Sergio Leone. Italia, 1966, 174′
Tre pistoleri si confrontano in una spietata caccia al tesoro nel memorabile epilogo della “trilogia del dollaro”, con cui Leone trasforma il West in personale teatro mitico: ironia, invenzione, senso dello spettacolo sostenuti dal leggendario commento musicale di Morricone.
 
29/05/2015 21:00
Sovversivi
di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Italia, 1967, 97′
I cambiamenti della sinistra visti dietro le quinte di un evento epocale, i funerali di Togliatti nel 1964. Crisi ideologiche e personali di quattro militanti, tra i quali risalta un sorprendente Lucio Dalla, che raggiungono Roma per l’addio all’amato segretario e alla propria giovinezza.
 
30/05/2015 21:00
La Cina è vicina
di Marco Bellocchio. Italia, 1967, 108′
Denuncia del trasformismo socialista, al centro della politica italiana di governo per i successivi vent’anni. Ritraendo in chiave grottesca i compromessi tra potere e sentimenti di borghesi e proletari, svela la fine delle opposizioni in nome della proprietà.
 
31/05/2015 21:00
A ciascuno il suo
di Elio Petri. Italia, 1967, 93′
Trasposizione del romanzo di Sciascia, il primo tentativo di parlare di Mafia sul grande schermo è un capolavoro di grande coraggio civile, che ci immerge nella realtà di un paese pieno di misteri, trame, innocenti ammazzati e colpevoli al potere.
 
03/06/2015 21:00
Galileo
di Liliana Cavani. Italia, Bulgaria, 1968, 108′
Nello scontro tra scienza e religione si riassume il dramma di Galileo Galilei, il grande scienziato del XVI secolo accusato di eresia per le sue scoperte rivoluzionarie. Un potente film biografico che trasforma la ricostruzione del passato in azione presente.
 
04/06/2015 21:00
Dillinger è morto
di Marco Ferreri. Italia, 1968, 95′
Film di rottura del cinema italiano, capolavoro in equilibrio tra sperimentalismo e realismo: la noia del protagonista, che affronta con uguale impassibilità la preparazione della cena come l’omicidio, riflette l’irrimediabile perdita di senso e di contatto con la vita di un’intera civiltà.
 
05/06/2015 21:00
Grazie zia
di Salvatore Samperi. Italia, 1968, 95′
Il cinema del periodo torna ossessivamente a rappresentare la famiglia alto borghese come teatro di alienazione, che corrode ogni energia vitale, come quella del giovane ribelle protagonista di questa pellicola, che fece scandalo per l’allucinante atmosfera di sensualità.
 
06/06/2015 21:00
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?
di Ettore Scola. Italia, 1968, 127′
Scola trascina i due irresistibili mattatori Sordi e Manfredi in un’improbabile avventura attraverso l’Africa. Attraverso i ritmi della commedia divertente e scanzonata, svela la crisi di valori della società italiana e il suo provincialismo arrogante.
 
07/06/2015 21:00
La caduta degli dei
di Luchino Visconti. Italia, Germania, 1969, 156′
Corruzione, intrighi e decadenza di una dinastia di industriali sullo sfondo della salita al potere di Hitler. Visconti delinea il processo di nazificazione dell’alta borghesia tedesca intessendo letteratura, teatro e pittura in un affresco violento, lussureggiante e cupo.
 
09/06/2015 21:00
Fellini Satyricon
di Federico Fellini. Italia, 1969, 127′
Rileggendo il celebre racconto di Petronio sulla vita nella Roma imperiale, Fellini materializza sullo schermo una straordinaria fantasmagoria di personaggi e ci regala una delle sue visioni più potenti e cupe sulla condizione umana, in precario equilibrio verso il disfacimento.
 
Info:
Il programma completo della rassegna sul sito del  Palazzo delle Esposizioni
 

 

 

 

 

Date di programmazione