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A tu per tu con il produttore: Gianfranco Piccioli
10 Febbraio 2016 - 11 Febbraio 2016
«Il suo nome nel cinema è spesso riconducibile a quello di Francesco Nuti, cui ha prodotto quasi tutti i film, ma Gianfranco Piccioli ha un curriculum che viene da lontano e vanta titoli campioni d’incasso, alternati ad altri divenuti nel tempo dei veri cult. Come il Casotto di Sergio Citti, che segna l’inizio di un florido percorso professionale e mette subito in luce un’abilità capace di combinare talenti culturalmente e geograficamente lontani, quali Gigi Proietti, Franco Citti e Michele Placido alle prese con una giovanissima Jodie Foster. Scommettitore e promotore delle capacità di Elio Germano e Valerio Mastandrea (cui offre il primo ruolo da protagonista in Tutti giù per terra), Piccioli durante gli anni del sodalizio con Nuti spinge dietro la macchina da presa Giovanni Veronesi (fino a quel momento sceneggiatore del comico toscano) e l’altro “giancattivo” Alessandro Benvenuti (Ad ovest di Paperino). Inoltre consolida, fra gli altri, il successo di autori come Maurizio Ponzi (Son contento, Madonna che silenzio c’è stasera, Io, Chiara e lo scuro), Ivano De Matteo (Ultimo stadio) ed Enzo Monteleone (Ormai è fatta!). Un produttore dunque vicino ai suoi registi, anche perché lo è stato lui stesso. Ha infatti diretto, agli inizi degli anni Settanta, tre film molto diversi tra loro per genere e intenti (Un doppio a metà, Il fiore dai petali d’acciaio, Puttana galera!), prefigurando così l’anima da sperimentatore che lo ha poi contraddistinto nella sua “seconda” carriera» (Fabio Micolano).
Rassegna a cura di Fabio Micolano
 
mercoledì 10
ore 17.00 Casotto di Sergio Citti (1977, 107′)
Varia umanità arriva, si ferma, convive, durante una calda domenica d’agosto, in un “casotto”, ovvero una cabina sulla spiaggia libera di Ostia. Accade di tutto. Poi, nel tardo pomeriggio, un acquazzone fa scappare via tutti. Il “casotto” resta vuoto…
 
ore 19.00 Caruso Pascoski (di padre polacco) di Francesco Nuti (1988, 100′)
«Giulia, la moglie amatissima di Caruso, lo lascia, e lui, che pure di professione è psicanalista, diventa quasi pazzo, agendo e muovendosi nella colorata Firenze in cui vive con modi addirittura dissennati, tanto che, pur essendo un cittadino rispettabile, passa molte notti in guardina, “per ubriachezza molesta”» (Rondi).
 
ore 21.00 Tutti giù per terra di Davide Ferrario (1997, 94′)
«Dopo aver trascorso gli anni dell’adolescenza a Roma presso una zia, appena compiuti i 22 anni, un giovane torna dai suoi a Torino, dove trascina la sua giovane esistenza senza alcuna prospettiva, fantasticando su storie d’amore impossibili e sulla comodità derivanti dall’esser ricchi» (Lancia).
 
giovedì 11
ore 16.30 Un doppio a metà di Gianfranco Piccioli (1972, 98′)
Un giovane guarda la realtà attraverso il filtro della macchina fotografica, ma la realtà è sempre diversa da come appare. A cominciare da chi chiede l’elemosina per strada…
 
ore 18.15Puttana galera! di Gianfranco Piccioli (1976, 100′)
«Ospite di un carcere “sui generis”, un colonnello mercenario decide di fuggire per vendicarsi di un mercante d’armi, ormeggiato poco lontano. Evade con tre compagni di cella e, raggiunto il rivale, lo deruba di quattro miliardi, che assicura in un luogo segreto e quindi rientra in carcere» (Poppi-Pecorari).
 
ore 20.00 Barricata San Calisto diIvano De Matteo (2002, 49′)
«A Trastevere, e non solo, è un’istituzione, che ha saputo resistere all’assalto di pub e birrerie, conservando inalterate nel tempo le sue caratteristiche originarie. È il bar San Calisto, storico ritrovo popolato da una fauna varia e, soprattutto, insofferente ai cliché. Un bar democratico, che ospita artisti e ladri, politici e barboni, studenti e professori, operai e manager» (Montini).
 
ore 21.00 Incontro moderato da Fabio Micolano con Gianfranco Piccioli, Gianni Garko, Ivano De Matteo, Valerio Mastandrea
 
a seguire Il fiore dai petali d’acciaio di Gianfranco Piccioli (1973, 90′)
«Un chirurgo è accusato di aver ucciso la giovane amante e sua sorella, intervenuta per indagare. L’uomo, che ha una moglie (ninfomane è già ricoverata in una clinica) in qualche modo presente nella sua vita, anche se non si sa dove sia, braccato dalla polizia è infine ferito e catturato, ma si dichiara innocente. È veramente lui l’assassino?» (Poppi-Pecorari). 
Date di programmazione