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“Corso di Conservazione e Management del Patrimonio Audiovisivo”
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Direttore: Paolo Cherchi Usai

La  Sede Puglia del CSC, nata a Lecce nel 2019, è frutto di un accordo fra la Regione Puglia e l'Apulia Film Commission. Il suo obiettivo è la formazione di personale specializzato nella conservazione, restauro e diffusione culturale del patrimonio cinematografico. La sede di Lecce è ubicata nei prestigiosi spazi del Museo Castromediano, in viale Gallipoli 28: un vasto spazio ristrutturato al primo, secondo e terzo piano dell'edificio, nel quale si svolgeranno tutte le iniziative didattiche e dove gli studenti potranno alloggiare durante il loro soggiorno a Lecce.

Il corso triennale ha come oggetto di studio l'intera gamma di attività legate alla salvaguardia del cinema, sia nelle sue manifestazioni storiche (pellicola) che in quelle più recenti (immagine elettronica e digitale). A tale scopo, la sede di Lecce sarà dotata di due strutture interdipendenti: un laboratorio fotochimico per lo sviluppo e la stampa della pellicola, e un laboratorio digitale con tutte le attrezzature indispensabili al ripristino dell'immagine e del suono. Gli studenti saranno perciò in grado di partecipare in prima persona a tutte le fasi del lavoro di restauro del film, che si svolgerà in stretta collaborazione con il personale della Cineteca Nazionale del CSC.

Il corso triennale non è limitato agli aspetti tecnici del lavoro di cineteca: la sua missione coinvolge infatti un ampio ventaglio di competenze necessarie alla conoscenza, alla gestione, e alle opportunità di diffusione del patrimonio audiovisivo. Un aspetto qualificante del programma di insegnamento presso la Sede distaccata del CSC di Lecce è la sua attenzione per l'amministrazione, il management e il controllo intellettuale delle collezioni: oltre alla chimica e alla tecnologia digitale, il corso affronterà altre materie fondamentali, quali la catalogazione dei reperti; la conservazione di materiali non-filmici (poster, fotografie, documenti cartacei e apparecchiature d'epoca); la proiezione analogica e digitale; il management delle collezioni (amministrazione, budgeting,  workflows, ricerca e gestione dei finanziamenti, legislazione sul diritto d'autore); la ricerca storica sul patrimonio audiovisivo; la presentazione al pubblico delle opere restaurate in un contesto collettivo (festival, rassegne e convegni) e individuale (accesso alle collezioni via Internet).

Il primo anno del corso persegue una duplice direttrice: da una parte, la teoria e metodologia del lavoro di conservazione dell'immagine in movimento; dall'altra, un'introduzione agli aspetti pratici del trattamento dei materiali d'archivio (il loro insegnamento è una costante in tutti e tre gli anni del corso). Le lezioni del secondo anno approfondiscono ciascuna componente tecnica, amministrativa e curatoriale mediante lo studio dettagliato dicase studies selezionati dal corpo docente ed esercitazioni in materie quali ispezione, identificazione e riparazione della pellicola; catalogazione; analisi comparativa delle leggi sul copyright; design e gestione dei depositi climatizzati; studio approfondito di tutti i formati analogici, elettronici e digitali; simulazione di un budget per il restauro e per la strategia di finanziamento e fundraising; trattamento conservativo dei materiali non-filmici; costruzione di un complesso conservativo per i materiali fotochimici e digitali; pratiche di proiezione su pellicola e di supporti digitali; creazione di un programma di esibizione pubblica di film restaurati e di accesso alle collezioni via internet.

Nel terzo anno, gli studenti intraprendono un progetto relativo a una delle attività di conservazione del patrimonio audiovisivo, seguendone tutte le fasi dall'inizio alla fine: la definizione degli obiettivi; gli aspetti finanziari e manageriali del lavoro; l'analisi delle implicazioni legali del progetto (leggi sul copyright); la preparazione dei materiali in vista del loro restauro; la realizzazione del restauro vero e proprio, mediante l'utilizzo delle apparecchiature in dotazione alla scuola; la presentazione del lavoro, in forma di pubblica esibizione e di redazione di un rapporto scritto (in italiano e in inglese). Queste ad altre attività sono condotte da ciascuno studente - su base individuale o come parte di un team - con l'obiettivo di raggiungere una piena autonomia decisionale, monitorata dal corpo docente al fine di garantire la migliore qualità del prodotto finale. Così facendo, gli studenti acquisiscono tutte le conoscenze necessarie a ottimizzare le loro possibilità di impiego in qualsiasi struttura - pubblica o privata - pertinente alla conservazione e diffusione del patrimonio culturale audiovisivo. È da sottolineare in tal senso l'importanza di una preparazione a 360 gradi in questa disciplina: idealmente, al termine del triennio, ogni studente deve essere messo in grado di concorrere con successo al conseguimento di un impiego in qualsiasi settore relativo alla salvaguardia delle opere cinematografiche.

 

Paolo Cherchi Usai, già Senior Curator del Moving Image Department al George Eastman Museum di Rochester, New York, è co-fondatore della L. Jeffrey Selznick School of Film Preservation; delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone; di Domitor, associazione internazionale per lo studio del cinema delle origini. Ha diretto dal 2004 al 2008 il National Film and Sound Archive of Australia. Adjunct Professor of Film alla University of Rochester e Resident Curator del Telluride Film Festival, dirige la rivista bimestrale Segnocinema. I suoi scritti sulla storia e il restauro del cinema sono stati pubblicati e tradotti in venti lingue; fra questi si segnalano tre monografie su Georges Méliès (1983), Giovanni Pastrone (1985) e D.W. Griffith (2008) per la serie Il Castoro Cinema; Silent Cinema: A Guide to Study, Research and Curatorship (Bloomsbury, 2019), terza edizione riveduta e ampliata di Una passione infiammabile: guida allo studio del cinema muto (UTET, 1991); The Griffith Project (BFI Publishing, 1999-2008);La storia del cinema in 1000 parole (Il Castoro, 2012); Film Curatorship: Archives, Museums, and the Digital Marketplace (Österreichisches Filmmuseum, 2008). È autore di due lungometraggi: Passio (2007), adattamento del suo volume L'ultimo spettatore (Il Castoro, 1999), tradotto in inglese sotto il titolo The Death of Cinema: History, Cultural Memory, and the Digital Dark Age (BFI Publishing, 2001), con prefazione di Martin Scorsese; e Picture(2015), con musiche originali composte dalla Alloy Orchestra. È stato insignito nel 2002 dal Ministero della Cultura francese con il titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres. Dal 2019 è Direttore della Sede distaccata di Lecce del Centro Sperimentale di Cinematografia.

 

Info e contatti:  lecce@fondazionecsc.it  /  +39 345 6098022

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