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“Cinema Trevi, sabato 21 marzo: per la rassegna “La figura del padre tra Cinema e Psicoanalisi”, giornata dedicata al tema del ricordo del padre. Dopo i film, relazione dello psicanalista Paolo Boccara e incontro con Fabio Castriota, Virgilio Fantuzzi.”
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Per la rassegna La figura del padre tra Cinema e Psicoanalisi, giornata dedicata al tema del ricordo del padre.

Ore 16.30
Vaghe stelle dell'Orsa (1965)
Regia: Luchino Visconti; soggetto e sceneggiatura: Suso Cecchi d'Amico, Enrico Medioli, L. Visconti; fotografia: Armando Nannuzzi; musica: Cesar Franck; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Claudia Cardinale, Jean Sorel, Michael Craig, Renzo Ricci, Fred Williams, Marie Bell; origine: Italia; produzione: Vides Cinematografica; durata: 105'

«La figlia di uno scienziato ebreo deportato e ucciso dai nazisti torna, col marito americano, a Volterra, dov'è cresciuta. Vi ritrova il fratello, al quale è profondamente e quasi incestuosamente legata; la madre, e l'arrogante amico di essa, a suo tempo sospettato di aver favorito la deportazione del padre» (Dell'Acqua). «La pietas della contemplazione, tanto più dolente quanto più precipitoso è il decreto del destino. Questo, salvo correzioni dettate da un più riposato giudizio, è il vero, senso del film: un nuovo compianto del divorzio fra natura e ragione, fonte di quiz psicologici destinati, nel mondo di oggi, a soluzioni tragiche, ma dei quali si può prendere coscienza, soffrendone le contraddizioni, nell'evidenza della rappresentazione drammatica. Per questo Visconti ha esasperato, condensando l'azione in due giorni, gli elementi della confusione morale, e si è valso di una famiglia di sangue misto. Tutti e nessuno sono i veri colpevoli in Vaghe stelle dell'Orsa, trascinati nel Preludio, corale e fuga di Franck» (Grazzini).
Vietato ai minori di anni 14
 
ore 18.15
Strategia del ragno (1970)
Regia: Bernardo Bertolucci; soggetto: dal racconto Tema del traditore e dell'eroe di Jorge Luis Borges; sceneggiatura: B. Bertolucci, Eduardo De Gregorio, Marilù Parolini; fotografia: Vittorio Storaro, Franco Di Giacomo; montaggio: Roberto Perpignani; origine: Italia; produzione: Red Film, Rai; durata: 98'
Athos Magnani ritorna a Tara, vicino Parma, per scoprire la verità sulla morte del padre, ufficialmente ucciso dai fascisti. «Bertolucci, ora si vede bene, è soprattutto un lirico il quale assume il dato realistico come pretesto per evocare l'alone magico che è intorno alle cose e rende impossibile all'uomo di possedere il vero. È un poeta dell'ambiguità, sentita come il brivido dei fatti e dei sentimenti. È un visionario che, secondo certi umori del decadentismo, delinea i caratteri e i gesti attraverso lo struggersi dei loro contorni, e dunque incentra il proprio lavoro inventivo in atmosfere d'alba e crepuscolo, percorse di arcane presenze. Un aiuto prezioso gli è dato dal colore, che Bertolucci manovra da maestro […], e dalla colonna musicale, cui egli affida, da grande amante del melodramma, il compito di collocare il racconto in una zona di sublime mistificazione poetica. Sono questi caratteri, intarsiati in un mosaico di amare riflessioni sulla storia, che fanno la grazia diStrategia del ragno, a torto considerato da qualcuno un film sull'antifascismo o peggio un reportage stralunato sulla Bassa Padana. I dati cronistici sono infatti soltanto l'occasione di un racconto fantastico che si muove intorno a due temi: quello dostojevschiano del sosia, del doppio (in questo caso l'eroe e il traditore), già caro al Bertolucci di Partner, e quello, di ovvia derivazione proustiana, dell'uomo prigioniero dei tempo» (Grazzini).
 
ore 20.30
L'amore molesto (1995)
Regia: Mario Martone; soggetto: dal romanzo omonimo di Elena Ferrante; sceneggiatura: M. Martone; fotografia: Luca Bigazzi; musica: Steve Lacy, Alfred Schnittke; montaggio: Jacopo Quadri; interpreti: Anna Bonaiuto, Angela Luce, Gianni Cajafa, Lina Polito, Marita D'Elia, Piero Tassitano; origine: Italia; produzione: Lucky Red, Teatri Uniti, in collaborazione con Rai Tre; durata: 104'
Delia torna dopo anni a Napoli per i funerali della madre, morta annegata, e per cercare di scoprire le cause del decesso. Il passato riaffiora a poco a poco…«Il film bello e imperfetto, denso, fotografato benissimo da Luca Bigazzi e interpretato magnificamente, oltre che da Anna Bonaiuto, da un gruppo di eccellenti attori teatrali, è uno dei più interessanti del momento ed è fitto di misteri. Il primo mistero è la scrittrice Elena Ferrante, autrice del romanzo L'amore molesto (editore e/o) da cui il film è tratto: di lei non si conosce la faccia e non si hanno notizie, si dice soltanto che è debuttante, è vissuta a Napoli, abita in Grecia e forse il suo nome è un altro, si sa che è molto brava. Il secondo mistero è il cuore nero della vicenda e del film, oscura rivelazione scandalosa. Il mistero centrale sta nel rapporto fra madre e figlia: la madre (recitata da Licia Maglietta quand'é giovane, da Angela Luce quand'é anziana) è bella, attraente, vorace, sensuale, viva, impulsiva, suscita passioni; la figlia ha passato la vita a voler essere differente da lei, a imporsi autocontrollo, razionalità e distacco persino nell'aspetto (occhiali, abiti grigi quasi mascolini, femminilità repressa). Ma l'andirivieni tra presente e passato disfa queste immagini schematiche, ne rivela l'inganno stereotipato, chiarisce la colpa e l'innocenza. […] L'ultimo mistero è Napoli: la città brulicante, devastata dal traffico e dal rumore, rischiosa, sotterranea, condannata, è anch'essa una protagonista, analizzata dal regista con passione e con qualche superficialità vignettistico-pittoresca» (Tornabuoni).
 
a seguire
Relazione dello psicanalista Paolo Boccara e incontro moderato da Fabio Castriota con Virgilio Fantuzzi
 
 
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