Home > “Cinema Trevi: il 3 ottobre la retrospettiva su Dario Argento si apre con un incontro con l’autore (ore 21.00). Moderatore il critico Giona A. Nazzaro.”
“Cinema Trevi: il 3 ottobre la retrospettiva su Dario Argento si apre con un incontro con l’autore (ore 21.00). Moderatore il critico Giona A. Nazzaro.”
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La retrospettiva della 44ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, organizzata in collaborazione con la Cineteca Nazionale, ha consacrato definitivamente Dario Argento fra i grandi autori del cinema italiano. Un omaggio tardivo, dopo decenni di recensioni irridenti da parte della critica paludata, a fronte del crescente interesse all'estero e dell'incondizionato appoggio dei giovani cinefili. La retrospettiva, che viene ora riproposta al Cinema Trevia partire dal 3 ottobre e si apre con un incontr, offre l'occasione per riflettere sulle traiettorie del tutto personali del regista romano, capostipite del thriller all'italiana e adesso, per paradosso, eclissatisi i suoi imitatori, unico superstite del cinema di genere ancora attivo ad alti livelli. Ormai proiettato verso il cinema americano, a cercare sponde affettive smarrite in Italia con la morte di Bava, Freda e Fulci, gli unici registi con i quali condivideva una (ir)reale vocazione fantastica. Del tutto fuori luogo nel nostro Paese: le incomprensioni con la critica e la necessità di cercare altre vie per reiterare all'infinito i propri macabri sogni. Come ha scritto Giona A. Nazzaro nel volume curato da Vito Zagarrio Argento vivo. Il cinema di Dario Argento tra genere e autorialità, edito da Marsilio in occasione dell'omaggio di Pesaro, Argento, con Sergio Leone, è il fautore di un cinema celibe e orfano: «Il cinema argentiano, una volta orgogliosamente orfano, oggi si ritrova nella condizione sconcertante di un orfano diventato padre elettivamente ma privo di progenie». Il cinema italiano, ad esso ricollegabile, direttamente o indirettamente è svanito, risucchiato dalla televisione, e in questo vuoto il cinema argentiano risplende ancor più. Finalmente unico e inimitabile.

Nel corso dell'incontro saranno presentati i volumi: Tagli. Il cinema di Dario Argento, a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch, Centro Sperimentale di Cinematografia - Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, 2008 e Dario Argento. Confessioni di un maestro dell'horror, di  Fabio Maiello, Alacrán Edizioni, Milano, 2007.

Il volume Tagli. Il cinema di Dario Argento, curato da Domenico Monetti e Luca Pallanch e prodotto dal settore Biblioteca e Editoria del CSC, è un omaggio al genio visionario del regista romano, che dopo aver riscosso apprezzamenti all'estero, vede finalmente riconosciuta la sua statura di autore anche nel nostro paese. L'universo argentiano è ricostruito attraverso una ricca galleria fotografica, strutturata come un alfabeto attorno ai motivi ricorrenti del suo cinema: lame, specchi, cadaveri, le molteplici declinazione del male che Argento ha sviscerato in ogni pellicola, ridefinendo i confini della paura di fine millennio, e oltre. Il corpus fotografico presenta, come in un puzzle, i tasselli di un cinema della decomposizione, ove tutte le sicurezze dello spettatore vengono messe in discussione e sovvertite inesorabilmente. A chiarire le ragioni più profonde del suo cinema è lo stesso Argento in un'intervista in cui il regista ripercorre la sua carriera, fin dalle origini, soffermandosi sulla sua famiglia, da cui ha ereditato la passione per il cinema, l'arte e la fotografia, e sull'attività di critico, autentica palestra di vita.
Alcuni brevi saggi riflettono poi sull'incidenza (e la portata) del fenomeno Argento sul cinema italiano: il primo film, L'uccello dalle piume di cristallo, come prototipo della breve e fertile stagione del thriller all'italiana (Il prototipo argentiano e il '68 di Luca Pallanch), il diverso approccio della critica, divisa in due, anche per ragioni anagrafiche (La nuovissima critica e la sindrome dell'ultimo Argento di Domenico Monetti), il patchwork argentiano fra manierismo e postmoderno (Ti piace Argento? di Vito Zagarrio). Ad essi si ricollega la ricca filmografia ragionata, in cui sono riportate le recensioni dell'epoca, film per film, consentendo così al lettore di comprendere, a distanza di anni, le difficoltà di letture create dall'opera del regista e le differenti reazioni da parte della critica. Non meno crudele degli stessi film argentiani…

Edito da Alacrán Edizioni nel 2007, il libro Dario Argento. Confessioni di un maestro dell'horror, del giornalista e saagista  Fabio Maiello, ripercorre la carriera, la vita, il pensiero, l'arte di Dario Argento attraverso i suoi film, da L'uccello dalle piume di cristallo a La terza madre; le sue esperienze televisive (Giallo, La porta sul buio, Ti piace Hitchcock?, Masters of Horror) e nel campo dei videoclip, le sue produzioni cinematografiche. Ogni opera è approfondita, raccontata e commentata da Argento, che svela retroscena anche inediti, e da attori, musicisti, collaboratori del regista quali Giorgio Gaslini, Gabriele Lavia, Claudio Simonetti, Andrea G. Pinketts, Glauco Mauri, Daria Nicolodi, Jeffery Deaver, Flavio Bucci, John Carpenter, Keith Emerson, Eleonora Giorgi, Giuliano Gemma, Michele Soavi, Simon Boswell, Sergio Stivaletti, Giuseppe Rotunno, Ennio Morricone, Carlo Lucarelli, Claudio Santamaria, Stefania Rocca, Enrico Lucherini e tanti altri. In appendice, un breve racconto di Monica Florio di ambientazione 'argentesca' e accuratissime bibliografia, discografia e videografia.
 

 

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