Home > “Cinema Trevi: è in corso la rassegna “Le stagioni del nostro cinema. Antonio Pietrangeli, Florestano Vancini, Valerio Zurlini”.”
“Cinema Trevi: è in corso la rassegna “Le stagioni del nostro cinema. Antonio Pietrangeli, Florestano Vancini, Valerio Zurlini”.”
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C'è un filo conduttore che lega quasi tutte le rassegne di questo mese: gli anni '60, il decennio di maggior creatività del cinema italiano. Come ha scritto Jean A. Gili nel libro di Valeria Napolitano Florestano Vancini. Intervista a un maestro del cinema, Liguori Editore, Napoli, 2008, da cui sono tratte le dichiarazioni di Vancini, «il 1960 rappresenta una data decisiva nella storia del cinema italiano, paragonabile forse, in una valutazione critica a posteriori, al 1945. In pochi anni si determina un cambio generazionale, che non troverà più riscontro nei decenni successivi». Esordiscono fra il 1958 e il 1962 Pontecorvo, Rosi, Olmi, Vancini, Damiani, De Seta, Montaldo, Pasolini, Petri, Bertolucci, i fratelli Taviani, Ferreri, Leone; esplodono i generi (il peplum, il western e, sul finire del decennio, il thriller) e il filone inesauribile dei film a episodi; si sviluppa l'underground, che proietta il cinema italiano in una dimensione internazionale, a stretto contatto, se non altro "elettivo", con le forze più innovative del cinema americano; e sull'onda della dolce vita il fenomeno del divismo scuote il provincialismo italico ponendo Roma e la Hollywood sul Tevere al centro del mondo. In questo periodo di fervore (anche critico grazie all'opera rigorosa di recensori e saggisti) gli autori dalla vena più personale sono rimasti inevitabilmente, in un'ideale foto di gruppo, un po' in disparte e meritano oggi, a distanza di decenni, una riflessione, purtroppo in molti casi postuma.
 


martedì 3 febbraio
0re 17.00
Il sole negli occhi (1953)
Regia: Antonio Pietrangeli; soggetto: A. Pietrangeli, con la collaborazione di Lucio Battistrada, Ugo Pirro, Suso Cecchi d'Amico; fotografia: Domenico Scala; musica: Franco Mannino; montaggio: Eraldo da Roma; interpreti: Gabriele Ferzetti, Irene Galter, Scilla Vannucci, Anna Maria Dossena, Pina Bottin, Paolo Stoppa; origine: Italia; produzione: Film Costellazione, Titanus; durata: 98'.
Una contadina arriva a Roma per fare la domestica e la vita non le regala grandi soddisfazioni. Si innamora di un idraulico, ma la loro relazione non dura. Non le rimane che la luce del figlio che ha in grembo. «Un film di un giovane, e un film semplice, lineare, sentito, forse fin troppo semplice, per molti palati soliti a ben altro. Ma c'è una deliberata e decisa coerenza, in questo Pietrangeli che delinea un suo soggetto, ne sviluppa una sua sceneggiatura, e giunge alla regia di ogni inquadratura ben sapendo, istante per istante, che cosa dovrà trarne. Se il giovane regista avesse dedicato le sue molteplici fatiche a una vicenda più corposa e più appariscente, ne avrebbe forse composto un film di non minore valore, ma di un più vasto e sicuro successo. Si è imposto, invece, un tema di tutti i giorni, quasi in grigio, scegliendo a sua eroina una giovane servetta, in una modestia che si risolve in orgoglio. Forse non saranno molti, a riconoscere le sue orgogliose ambizioni sotto una veste, apparentemente, tanto modesta; ma quei non molti potranno apprezzare e gustare una regia meditata, coerente, sensibile. Ciò è talmente raro da doversi additare, sopratutto in un esordiente» (Gromo).

 
ore 19.00
Una storia milanese (1962)
Regia: Eriprando Visconti; soggetto e sceneggiatura: E. Visconti, Renzo Rosso, Vittorio Sermonti; fotografia: Lamberto Caimi; musica: John Lewis, montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Danièle Gaubert, Enrico Thibault, Romolo Valli, Lucilla Morlacchi, Regina Bianchi, Ermanno Olmi; origine: Italia/Francia; produzione: 22 Dicembre Cinematografica, Galatea, Lyre; durata: 95'.
Una storia milanese racconta la storia d'amore di due giovani belli e ricchi (Giampiero e Valeria). Sullo sfondo di un inverno milanese i due s'innamorano forse per noia o per convenzione, ma poi la ragazza rimane incinta e le cose cambiano…. Magnifica opera d'esordio di Visconti che oltre ai consensi di critica ottiene una serie di premi, fra i quali la segnalazione di merito della giuria internazionale al festival di Venezia e il Nastro d'argento 1962 a Romolo Valli quale miglior attore non protagonista. «Le doti del regista sono notevoli. Nel film vi sono sequenze che con grande efficacia rappresentano lo scollamento generale delle coscienze, belle immagini del grigio lombardo, gustosissime note di costume, e una buona recitazione da parte di Daniele Gaubert, Enrico Thibaut e soprattutto Romolo Valli» (Grazzini).
Vietato ai minori di anni 18
 
ore 20.45
Tre canne e un soldo (1954)
Regia: Florestano Vancini; commento: Gerardo Guerrieri; fotografia: Antonio Sturla; musica: Benedetto Ghiglia; origine: Italia; produzione: Este Film; durata: 10'.
Centinaia di pescatori, ogni anno, nelle paludi alle foci del Po tagliano il fiocco delle canne con il quale sono fabbricate le scope. Un lavoro estenuante e poco remunerato…«Con questo documentario, Vancini, si assume di diritto l'epiteto di poeta del fiume, dal momento che la sua opera di documentarista procede attraverso affascinanti e variabili esplorazioni del territorio fluviale padano» (Ivelise Perniola).
 
a seguire
Variazioni a Comacchio (1955)
Regia: Florestano Vancini; commento: Giovanni Comisso; fotografia: Mario Bernardo; musica: Benedetto Ghiglia; origine: Italia; produzione: Valpadana Film; durata: 9'.
La popolazione di Comacchio e la dura lotta per la sopravvivenza in un lembo di terra circondato dalle acque. «Dopo la pausa poetica di Solleone, Vancini ritorna all'impegno sociale e mostra le dure condizioni di vita degli abitanti delle paludose terre di Comacchio, rimanendo però ancorato ad una dimensione prettamente poetica» (Ivelise Perniola).
 
a seguire
Scano Boa (1961)
Regia: Renato Dall'Ara; soggetto: R. Dall'Ara, Lucia Avanzi dall'omonimo romanzo di Gian Antonio Cibotto; sceneggiatura: Tullio Pinelli, Ugo Moretti, Benedetto Benedetti, Rodolfo Sonego, Giorgio Cavedon, R. Dall'Ara; fotografia: Antonio Macasoli; musica: Roman Vlad; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Carla Gravina, José Suarez, Alain Cuny, Gianfranco Penzo, Emma Penella, Walter Santesso; origine: Italia/Spagna; produzione: Cinematografica Lombarda, Ara Cinematografica, Luvi; durata: 95'.
La pesca allo storione nel delta del Po è al centro di una storia di attese e di speranze, ma anche, collateralmente, di violenze e di morte. Dal romanzo di Cibotto nel 1996 è stato tratto un secondo film, interpretato da Franco Citti, nella parte del vecchio pescatore (nel film di Dall'Ara Alain Cuny) che, accompagnato dalla nipote, giunge al delta del Po per catturare uno storione. Dall'Ara si era affermato come documentarista, purtroppo i suoi lungometraggi (fra i quali segnaliamo Mercanti di vergini, girato nelle Langhe alla fine degli anni Sessanta) hanno sempre avuto problemi di distribuzione.
Vietato ai minori di anni 16

 

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