Home > “Cinema Trevi: dal 24 al 26 maggio “Angeli bianchi e diavoli neri: il cinema contro(verso) di Luigi Scattini”
“Cinema Trevi: dal 24 al 26 maggio “Angeli bianchi e diavoli neri: il cinema contro(verso) di Luigi Scattini”
Share SHARE
"
«Luigi Scattini è nato a Torino il 17 Maggio 1927. Laureato in Giurisprudenza, inizia la sua attività nei primi anni cinquanta lavorando come giornalista e scrivendo sui settimanali Gente e Oggi. Ben presto rivolge la sua attenzione al mondo del cinema, esordendo come documentarista e ottenendo premi e riconoscimenti con La via del carbone, presentato all'Oscar 1962 come miglior documentario italiano dell'anno e  Premio RAI al Festival dei Popoli del '62, o La Vergine di Caacupé e Puerto Sastre alla Mostra Cinematografica di Venezia del 1963. La sua prima regia cinematografica risale al 1963 con Sexy magico; ha continuato poi la sua attività con lungometraggi a carattere documentaristico di grande successo quali: Svezia, inferno e paradiso (1968),  Angeli bianchi, angeli neri (1969),  Questo sporco mondo meraviglioso (1970). Ha realizzato come regista diverse pellicole a soggetto, dirigendo attori di grande fama, come Buster Keaton (Due Marines e un generale), Robert Taylor e Anita Ekberg (La sfinge d'oro),  Pam Grier (La notte dell'alta marea), Enrico Maria Salerno e Caroll Baker (Il corpo), Zeudi Araya (La ragazza dalla pelle di luna, La ragazza fuoristrada e Il corpo). Ha inoltre prodotto film di successo internazionale quali Fatti di gente perbene di Mauro Bolognini con Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve e Divina Creatura di Giuseppe Patroni Griffi con Terence Stamp, Laura Antonelli e Marcello Mastroianni. Dalla metà degli anni '80 si è dedicato quasi esclusivamente alle edizioni italiane dei film stranieri sia come dialoghista e direttore di doppiaggio lavorando a  più di 200 film dei migliori autori del mondo, quali Bertolucci, Kurosawa, Kasdan, Polanski, Almodovar, Bigas Luna, Lynch, Babenco, Lumet, Oshima, Parker, Coppola, Huston, Von Trotta, Cronenberg, Anderson, ottenendo anche in questo campo innumerevoli riconoscimenti. […] Nel 1991 ha diretto per conto della Sidermar di Navigazione del Gruppo Iri Finmare "Auriga", un documentario di 18 minuti sulla costruzione della nave da carico più grande che sia stata mai costruita in un cantiere italiano. Il documentario ha partecipato al Festival del Film Industriale a Venezia, ottenendo il Premio Speciale della Giuria e al Festival di Helsinki. Padre dell'attrice Monica Scattini» (http://luigiscattini.wordpress.com/biografia/).
 
domenica 24
ore 17.00
Due marines e un generale (1966)

Regia: Luigi Scattini; soggetto: Fulvio Lucisano; sceneggiatura: [Franco] Castellano e Pipolo [Giuseppe Moccia], con la collaborazione ai dialoghi di Vittorio Vighi; fotografia: Fausto Zuccoli; musica: Piero Umiliani; interpreti: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Buster Keaton, Martha Hyer, Fred Clark, Barbara Loy; origine: Italia; produzione: Italian International Film; durata: 101'
Durante gli ultimi giorni della guerra in nord Africa due marines americani di origine italiana riescono a rubare dei piani segreti a un generale tedesco e vengono inviati ad Anzio per rendere inservibile "l'Anzio express", una terribile arma che impedisce agli alleati lo sbarco. Arrivati ad Anzio i due marines, dopo essersi camuffati niente meno che da Hitler e da un suo gerarca, si scontrano di nuovo con il generale Keaton. «Ho dei bellissimi ricordi di Buster Keaton e sono tutti legati alla sua versatilità che lo spingeva a moltiplicare le sue gags in una continua scoppiettante variazione che suscitava le risate e gli applausi della troupe. Tanto che affiancammo a lui "grandi" caratteristi americani, quali Fred Clark e Martha Hyer. Nella vita o almeno, quando l'ho conosciuto io, era un uomo molto stanco e anche un po' malato. Ma quando si gridava "azione!", lui si illuminava ed entrava in scena con la forza che solo un grande attore può avere. […] Il film fu presentato a Roma in anteprima al Salone Margherita. La sala era gremita di gente; critici cinematografici, attori, produttori ma soprattutto c'era lui, Buster Keaton, che aveva accettato l'invito a Roma per promuovere il film, nonostante le sue condizioni fisiche non glielo permettessero. Ricordo che alla fine del film, quando si accesero le luci in sala ci fu una standing ovation che durò diversi minuti e la platea era tutta rivolta verso la galleria dove eravamo seduti noi, insieme agli attori del film, in prima fila. La sala stava dando, in quel momento, l'ultimo lunghissimo saluto al grande Keaton» (Scattini).
 
ore 19.00
Svezia, inferno e paradiso (1968)

Regia: Luigi Scattini; soggetto e sceneggiatura: L. Scattini, Lucio Marcuzzo dal libro-inchiesta di Enrico Altavilla; voce: Enrico Maria Salerno; fotografia: Claudio Racca; musica: Piero Umiliani; montaggio: L. Scattini; origine: Italia; produzione: Caravel Film, Atlas Cinematografica, P.A.C.; durata: 90'
Un viaggio, un'inchiesta, una radiografia della Svezia negli anni Sessanta. Un confronto con un Paese in cui tutto sembrava perfetto, dall'assistenza sanitaria all'onestà del fisco, dal benessere economico all'emancipazione femminile.
Ma era davvero un Paradiso come appariva agli occhi degli italiani? Oppure, questo senso di solitudine e noia che spingeva le minorenni ad avere rapporti precoci e i giovani a rifugiarsi nelle droghe o nel suicidio lo rendevano un Inferno?
«Il progetto del film nasce dopo aver letto il libro dello scrittore e giornalista del "Corriere della sera" Enrico Altavilla, pubblicato nel 1967. Il titolo del libro mi colpì immediatamente. Era un titolo stupendo e allo stesso tempo sorprendente per la scoperta di un nuovo mondo. Per gli italiani, soprattutto i giovani, la Svezia rappresentava il mito, i sogni proibiti di una generazione attratta dall'Inferno e dal Paradiso: l'emancipazione della donna, i sindacati, il nudismo, il benessere economico… è così che decisi di partire con una troupe ridotta per andare a scoprire questo mondo meraviglioso. Non fu facile girare certe scene in Svezia, anche perché, per la prima volta, veniva messa a nudo una realtà  che gli svedesi stessi cercavano di nascondere. Infatti, il film fu accolto molto male in Svezia quando uscì. Gli svedesi ne fecero addirittura un caso diplomatico, con proteste ufficiali e minacce che mi impedirono di tornare in Svezia per parecchi anni» (Scattini).
Film vietato ai minori di anni 18
 
ore 20.45
Angeli bianchi… angeli neri (1969)

Regia: Luigi Scattini; commento: Alberto Bevilacqua; voce: Enrico Maria Salerno; fotografia: Claudio Racca; musica: Piero Umiliani; montaggio: L. Scattini; origine: Italia; produzione: P.A.C., Caravel Film; durata: 95'
La stregoneria nel mondo secondo Luigi Scattini, sulle straordinarie note di Piero Umiliani. La frase di lancia sintetizza tutta l'operazione: «Sono uomini e donne che vivono tra noi… e cercano di imprigionarci con la millenaria magia nera delle streghe». «Io volevo portare avanti il discorso documentaristico, perché ero nato come documentarista e quello volevo fare nella vita. Decisi quindi di continuare a girare questo tipo di film ma in un campo completamente nuovo e allora completamente inedito; quello della magia, della parapsicologia ma soprattutto la magia portata nei paesi civilizzati, moderni, come Stati Uniti, Inghilterra, Paesi Scandinavi. […] Era tutto vero quello che avevamo girato, non c'era nulla di falso, malgrado le affermazioni di alcuni critici dell'epoca, che ci accusarono di aver inventato tutto. Solo alcune scene, per motivi cinematografici, furono ricostruite ma con i veri protagonisti, rispettando la realtà dei fatti. Ripeto: era tutto vero!!!» (Scattini).
Film vietato ai minori di anni 14
 
lunedì 25
chiuso
 
martedì 26
ore 17.00
La ragazza fuoristrada (1973)

Regia: Luigi Scattini; soggetto: L. Scattini; sceneggiatura: Leo Chiosso, Gustavo Palazio; fotografia: Antonio Borghesi; musica: Piero Umiliani; montaggio: L. Scattini; interpreti: Zeudi Araya, Luc Merenda, Martine Brochard, Lucretia Love, Giacomo Rossi Stuart, Caterina Boratto; origine: Italia; produzione: Filmarpa, P.A.C.; durata: 92'
Giorgio Martini, un giornalista pubblicitario recatosi per un servizio in Egitto, si innamora di una bella ragazza di colore. La porta con sé a Ferrara, la presenta ai suoi genitori e, nonostante la loro perplessità, la sposa. L'ingenuità, la spontaneità e la sincerità di Maryam irrompono in questa piccola città di provincia scontrandosi con un ambiente ipocrita, meschino e razzista. «Il film voleva affrontare il problema razziale. Era il 1973 e parlare di razzismo in Italia era quasi assurdo. Nessuno aveva pensato di affrontare una tematica simile perché questo problema da noi pareva non esistere; anche se, di fatto, la gente era molto più ipocrita che in apparenza. La scelta di girare il film in provincia, anzi in una provincia del Nord (Ferrara per l'appunto), ci aiutò ancora di più. La mia intenzione altro non era che quella di rappresentare uno spaccato della borghesia di provincia di quegli anni» (Scattini).
Film vietato ai minori di anni 14
 
ore 19.00
Il corpo (1974)
Regia: Luigi Scattini; soggetto: Massimo Felisatti, Fabio Pittorru; sceneggiatura: M. Felisatti, F. Pittorru, L. Scattini; fotografia: Antonio Borghesi; musica: Piero Umiliani; montaggio: Gabriella Zita; interpreti: Zeudi Araya, Leonard Mann [Leonardo Manzella], Enrico Maria Salerno, Carrol Baker, Luigi A. Guerra, Mario Garriba; origine: Italia; produzione: P.A.C., Filparpa; durata: 90'
Sull'isola caraibica di Trinidad, Princesse, bellissima mulatta, suscita violente passioni in due uomini, il maturo e alcolizzato Antoine (Enrico Maria Salerno) e il giovane spiantato Alain (Leonard Mann). Alain si innamora di Princesse e insieme decidono di uccidere Antoine e di fuggire dall'isola… «Il corpo è il mio terzo film girato con Zeudi Araya e conclude la trilogia che era iniziata due anni prima con La ragazza dalla pelle di luna. Tra i tre, questo è sicuramente il film che forse mi ha soddisfatto di più dal punto di vista artistico, sia per l'interpretazione degli attori (Zeudi finalmente in un ruolo in cui poteva esprimere il suo talento) che sotto il profilo delle riprese. […] Ispirato vagamente a Il postino suona sempre due volte, un dramma a forti tinte e un noir ancora oggi molto apprezzato della letteratura e del cinema americano. Amore e morte, sesso esasperato e violento sono gli ingredienti di questa storia […]. L'isola di Trinidad in questo film è ripresa sempre con una luce livida e fredda, con un cielo spesso grigio e minaccioso, proprio per accentuare quel senso di oppressione che accompagna i personaggi del film» (Scattini).
Film vietato ai minori di anni 14
 
ore 20.45
Blue nude (1977)
Regia: Luigi Scattini; soggetto e sceneggiatura: Vittorio Schiraldi, L. Scattini; fotografia: Benito Romano Frattari; musica: Piero Umiliani; montaggio: Gabriella Zita; interpreti: Gerardo Amato, Susan Elliott, Jack Stuart [Giacomo Rossi Stuart], Renato Romano, Mona Sands, Hugo Pratt; origine: Italia; produzione: Koral Cinematografica; durata: 100'
Rocco, un giovane italiano che vive in America, le prova tutte pur di riuscire a sfondare. Tenta persino la carta del cinema porno, grazie ad un amica. Ma non riesce nei suoi intenti e un giorno un poliziotto lo accusa di avere avuto rapporti con una minorenne. Dovrà accantonare i suoi sogni per confrontarsi con la dura realtà che lo circonda. Scattini si inserisce nel clima della New Hollywood, girando in presa diretta un'indagine sul mondo della pornografia a stelle e strisce. Il protagonista, Gerardo Amato, è il fratello di Michele Placido.
Film vietato ai minori di anni 18
 

 

 

"
Iscriviti alla nostra Newsletter